Crolla la domanda nella progettazione pubblica

Crolla la domanda nella progettazione pubblica

Secondo l’Osservatorio sul mercato a cura dell’OICE, scende a soli 15,4 milioni, cifra in assoluto  più bassa dal 1997 a oggi, la domanda attiva nel mercato dei servizi di ingegneria e architettura.
Così come subisce un crollo anche il valore dei concorsi: è di 92.767 euro l’importo del montepremi, contro i 619.700 di gennaio 2013, con una riduzione dell’85%.
In questo gennaio 2014 sono state rilevate 309 gare promosse dalle Pa italiane, che rispetto al mese di gennaio dell’anno precedente calano del 2,8% (-20,0% sopra soglia e -2,0% sotto soglia) e il loro valore del 21,9% (-30,7% sopra soglia e -15,5% sotto soglia).
La Presidente dell’OICE , la dott.ssa Lotti, ha dichiarato «Il dato più preoccupante tra quelli rilevati dall’osservatorio in questo pessimo gennaio riguarda le gare sopra soglia, quelle di importo maggiore, che sono superate in valore dalle gare sotto soglia; questo significa che mancano gli investimenti dello Stato nelle medie e grandi infrastrutture, nella riqualificazione urbana, nel risanamento ambientale, tutte cose di cui il Paese ha urgente bisogno»
L’associazione chiama in causa l’assenza di trasparenza nell’affidamento degli incarichi e il ruolo preponderante assunto dalla progettazione in house. «Una significativa quota di mercato – segnala Lotti – è sparita a causa da un lato della progettazione interna, svolta dagli uffici tecnici attraverso l’applicazione dell’incentivo del 2%, dall’altro in ragione della presenza di società in house costituite da enti locali e enti pubblici». Inoltre rimarca il presidente, «il calo delle gare non può che essere legato anche all’innalzamento della soglia per affidamenti diretti da 20.000 a 40.000 e all’introduzione di procedure più flessibili e discrezionali fino a 100.000 euro, che hanno determinato fenomeni di parcellizzazione nel mercato oltre i 100.000 euro, che infatti negli ultimi quattro anni ha visto una contrazione del 40% nel numero di gare e del 25% in valore».
Ed ha aggiunto «Bisogna dare un segnale chiaro rilanciando il settore attraverso l’immissione di nuove risorse per gli investimenti in opere pubbliche e una maggiore terziarizzazione delle attività progettuali; allo stesso tempo occorre risolvere al più presto la gravissima situazione derivante dall’applicazione del contributo del 4% sul fatturato estero che sta portando all’estero grandi quote di manodopera».

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