Edilizia -20,9%

Edilizia -20,9%

L’ISTAT ha rivelato, a marzo, un calo nella produzione edilizia del 20,9%

Per Buzzetti, presidente dell’ANCE, si tratta oramai di un vero e proprio “bollettino di guerra”.
In Italia i cantieri si fermano, in pochi hanno il coraggio di gettare le fondamenta di una nuova casa e tanti preferiscono rimandare le ristrutturazioni a tempi migliori. Il 2013 sul 2012 perde più di 20 punti percentuale.
Si tratta di un quinto dell’attività che è andato perso e dell’ennesimo dato negativo di una serie che prosegue dal 2008.
Sull’acuirsi pesa il tonfo del mercato immobiliare, tornato ai livelli di metà anni Ottanta, come hanno certificato Agenzia delle Entrate e Abi nei giorni scorsi.
Dietro l’ulteriore arretramento di produzione ci sono tutti gli effetti della recessione, dalla stretta sul credito al calo dei redditi. Gli italiani non comprano più case, non aprono più attività industriali, fiaccati dall’assenza di lavoro e dalle difficoltà a ottenere prestiti. Nuove costruzioni, sia per abitazioni sia per capannoni o fabbricati d’impresa, non sono più chieste.
E il blocco dell’edilizia inasprisce la crisi, con ricadute sulla produzione complessiva e sulla disoccupazione.
Guardando nel dettaglio i dati dell’Istituto nazionale di statistica, risulta come in un solo mese il settore delle costruzioni abbia ceduto il 4,1%. Il primo trimestre si chiude così con un bilancio negativo, -7,2%. Le cifre peggiorano nel confronto con il già nero 2012: -12,1% tra gennaio e marzo.
Ma il problema non è solo tutto italiano: l’edilizia è debole anche nel resto d’Europa con Eurostat che segna cali ripetuti pure se molto più lievi rispetto ai quelli rilevati in Italia: nell’eurozona la contrazione a marzo, quinta consecutiva, è -1,1%. I nuovi dati allarmano l’associazione costruttori che parla di «bollettino di guerra». Paolo Buzzetti, presidente dell’Ance, «Gli argini si stanno rompendo». Per Buzzetti «bisogna subito varare un piano coraggioso di opere pubbliche». Finora, invece, incalza l’Ance, «non si è fatto nulla» e, «anzi, con l’introduzione dell’Imu è stato dato il colpo di grazia». Preoccupazione è espressa anche dai sindacati, con la Filca Cisl che denuncia il rischio scomparsa per l’intero comparto dell’edilizia.

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