LE QUATTRO STAGIONI Architetture del Made in Italy

LE QUATTRO STAGIONI Architetture del Made in Italy

Dopo il successo in Italia, grazie al grande interessamento dell’Istituto Italiano di Cultura a Mosca e San Pietroburgo, la mostra LE QUATTRO STAGIONI Architetture del Made in Italy da Adriano Olivetti alla Green Economy si sposta in Russia con la sua prima tappa a Mosca dal 27 marzo al 7 aprile, la seconda tappa è prevista a San Pietroburgo dal 26 aprile al 20 maggio.
Il pubblico russo potrà quindi visitare a Mosca il Padiglione Italia alla 13. Mostra Internazionale d’Architettura della Biennale di Venezia curato dall’architetto Luca Zevi.
In un periodo di grave crisi economica per tutta l’Europa, la Mostra sulle Architetture del Made in Italy è un’occasione per riflettere sul rapporto tra crisi economica, architettura e territorio.
I stagione: Adriano Olivetti nostalgia di futuro
Un percorso che non può non prendere le mosse dall’esperienza di Adriano Olivetti nell’Italia del “secondo dopoguerra” come paradigma di un modello di sviluppo in cui politica industriale, politiche sociali e promozione culturale si integrano nella proposta di una strada innovativa nella progettazione delle trasformazioni del territorio. Esperienza unica per i tempi e per il contesto, che per la sua attualità induce una positiva “nostalgia di futuro”.

II stagione: l’assalto al territorio
A partire dagli anni ’80, nel fervore imprenditoriale diffuso, seguito alla scomparsa delle grandi industrie dal nostro paese, si verifica una sorta di “assalto” al territorio italiano attraverso iniziative di grande vitalità sotto il profilo produttivo, ma altrettanto disinteressate a qualsivoglia forma di espressione architettonica o di inserimento appropriato nel paesaggio. È il “grado zero” dell’architettura del Made in Italy.

III stagione: architetture del Made in Italy
Negli ultimi quindici anni alcune imprese del Made in Italy – caratterizzate da una “tipologia olivettiana” quanto a dimensioni e produzione specializzata – hanno scelto di costruire i propri stabilimenti e i propri centri direzionali secondo un progetto architettonico d’eccellenza. Sono nate così strutture attente alla poetica dei luoghi e degli oggetti, alla vita delle persone, alla sensibilità ambientale, documentate e “narrate” nella mostra. Il “fare impresa” virtuoso anche nell’immaginazione dei luoghi di produzione e commercializzazione sta contribuendo a creare nuovi paesaggi. Per la varietà e l’eterogeneità dei materiali raccolti, il repertorio è stato ordinato in cinque sezioni, in base alla funzione prevalente degli edifici: Architetture della fabbrica, Direzionale diffuso, Architetture nel paesaggio agricolo, Recupero e riconversione produttiva, Densificazioni.

IV stagione: reMade in Italy
L’ultima sezione della mostra ha il compito di chiudere ma anche e soprattutto di aprire al futuro, indicando una strada possibile non solo per uscire dalla crisi, ma per ripartire in modo nuovo. Ovvero, in un modo che sia a lungo termine sostenibile per l’Italia ma anche per il pianeta che abitiamo e condividiamo. La sezione è composta da due contributi: Nutrire il pianeta e reMade in Italy.

LE QUATTRO STAGIONI Architetture del Made in Italy
da Adriano Olivetti alla Green Economy
MOSTRA a cura di Luca Zevi
Mosca, 27 marzo – 7 aprile 2013
Centro di esposizioni “Nuovo Manezh” (Gheorghievskij per., 3/3)

Inaugurazione della mostra ore 17.00

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