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A meno di un mese dall’evento conclusivo (16 – 19 maggio) in programma nella capitale alla Casa dell’Architettura e nei locali della Facoltà di Architettura di Roma Tre, si è conclusa un’importante fase del percorso della seconda edizione della Biennale dello spazio pubblico, organizzata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica con la collaborazione di ANCI, Facoltà Architettura Roma 3, Consiglio nazionale architetti, Casa dell’architettura, Ordine architetti di Roma ed il sostegno di Cornell University. Sono giunti a scadenza i numerosi concorsi e call for paper promossi dal comitato organizzativo della Biennale, che hanno visto la partecipazione di centinaia di soggetti, tra studenti, ricercatori, docenti, cittadini, enti e associazioni pubbliche e private, a conferma del grande interesse che riscuote il tema dello spazio pubblico. Sono stati richiesti ai partecipanti, a seconda del punto di esame proposto, progetti architettonici, fotografie e sintesi accademiche. I nomi dei vincitori saranno resi noti nei prossimi giorni. Tra gli argomenti da cui i concorsi e i call for paper hanno preso spunto ci sono la qualità della progettazione, della gestione e della manutenzione degli spazi pubblici nelle nostre città (strade, piazze, parchi, luoghi di incontro), la ricostruzione dopo le catastrofi, la dismissione del patrimonio pubblico, l’innovazione portata dalla diffusione dei network sociali. Temi che saranno ovviamente al centro dei dibattiti in programma a Roma il mese prossimo, in cui saranno coinvolti progettisti, addetti ai lavori, amministratori e docenti, con il contributo di cittadini che testimonieranno dell’uso e dello stato degli spazi pubblici. Gli obiettivi sono gli stessi che hanno permesso il successo dell’edizione di due anni fa: diffondere esempi positivi, stimolare il dibattito, intercettare le buone pratiche in Italia e all’estero. Uno slogan caratterizza questa edizione: “Prove di città”, con il quale si vuole sottolineare da un lato la necessità di ripristinare, a fronte di fenomeni di incontrollata dispersione urbana, i valori propri della città e dall’altro affermare la necessità di fornire strumenti operativi concreti per la rigenerazione urbana. Così, oltre ai temi già lanciati con i concorsi e i call for paper, l’evento romano in programma dal 16 al 19 maggio avrà al centro nei suoi numerosi dibattiti problematiche e stimoli che devono essere alla base di politiche innovative per 2 il governo delle nostre città. Tra queste: l’adeguata interazione tra le nuove infrastrutture e l’ambiente urbano circostante, una nuova attenzione per il fenomeno della mobilità su bici, il recupero e la cura dei centri storici, il verde urbano, nuovi strumenti per la stabilire il livello di qualità degli spazi pubblici, la presentazione di casi dall’estero (a cura del programma Onu per gli insediamenti umani), un nuovo impulso per la valorizzazione pubblica dei beni sequestrati alla criminalità organizzata (in collaborazione con l’associazione Libera), il possibile ruolo rinnovato di istituzioni cardine come le scuole e le biblioteche a vantaggio della collettività. All’interno della manifestazione la Regione Lazio promuove un confronto con le altre Regioni sul progetto PLUS (Programmi Locali Urbani di sviluppo) e la programmazione europea. Una novità è rappresentata anche dal progetto “la città che vogliamo” che è stato diffuso come call rivolta al mondo dell’associazionismo con l’invito ad organizzare iniziative di “riappropriazione” di spazi pubblici da parte dei soggetti “deboli” che la città contemporanea tende a respingere o segregare: bambini, anziani, disabili, immigrati. Alla call hanno risposto Associazioni di molte città italiane. Delle iniziative che si svolgeranno dal 5 al 12 maggio solo a Roma se ne contano più di dieci. La seconda edizione della Biennale dello spazio pubblico sarà anche il coronamento del programma “Viaggio nei comuni delle buone pratiche”: a Roma si tireranno le somme dei laboratori che in questi mesi si stanno svolgendo in molte città d’Italia. Si concluderà inoltre il percorso di stesura della Carta dello spazio pubblico, un elenco di principi a cui possano ispirarsi i cittadini e gli amministratori per realizzare spazi pubblici degni di questo nome, in grado di attivare e stimolare l’incontro e la cittadinanza. La redazione sta seguendo un metodo di condivisione online. A Roma il lavoro proseguirà per arrivare ad un documento che nella sua prima stesura sarà assunto dalla commissione Habitat dell’ ONU e portato in vari consessi internazionali per giungere alla conferenza di Istanbul del 2016 con un testo definitivo ampiamente condiviso. E’ online il programma provvisorio che prevede 24 tra seminari e workshop per i quali è aperta l’iscrizione a partecipare come uditori o come relatori di interventi che saranno vagliati dai curatori dei temi di discussione. Per partecipare e per tutte le informazioni sulla seconda edizione della Biennale dello spazio pubblico, il sito web di riferimento è www.biennalespaziopubblico.it A maggio Roma capitale dello spazio pubblico 2 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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