Costruzioni: Cacciari “il paese è bloccato”

Siamo di fronte ad una burocratizzazione metastatica. La situazione generale del Paese favorisce l’immobilismo o in alternativa la speculazione basata su interessi particolari che non vanno a vantaggio della città o dei cittadini. Molta responsabilità va attribuita a una macchina amministrativa burocratica, molto potente e con comportamenti deliranti. Il risultato è un Paese bloccato. Non è possibile trasformare e migliorare, soprattutto è veramente difficile poter attirare investimenti nell’edilizia. A monte di tutto vi sono la selva legislativa e la giungla amministrativa”.
Lo ha dichiarato il filosofo, già sindaco di Venezia, Massimo Cacciari in un’intervista a ESTmagazine.it,  il nuovo portale di informazione dell’Ance Veneto.
Quello che manca secondo Cacciari sono in primis gli investimenti in infrastrutture. “Ci vogliono le strade e le ferrovie, i porti e gli aeroporti, collegati tra loro. Appare incredibile che il nostro sistema ferroviario di fatto si fermi a Roma, che per scendere più a Sud il viaggio si debba trasformare in un ritorno al passato, quando non in un inferno, soprattutto d’estate”. L’analisi dell’ex sindaco, andando in profondità, tocca aspetti brucianti che sono alla base della crisi economica e politica: “E’ come se esistessero contemporaneamente due piani paralleli, quello delle amministrazioni che operano seguendo logiche proprie, separate e quasi sempre estranee alle esigenze produttive e dell’economia privata e quest’ultima fatta di imprese che non riescono ad ottenere permessi, autorizzazioni e vivono nell’impossibilità di svolgere la loro attività”.

E’ con un approccio integrato, per Cacciari, che è possibile smuovere il Paese e le città dall’immobilismo: “Non c’è nessuna scienza, non ci sono regole prescritte, cambiare in meglio le città è un’arte, che dipende da una molteplicità di fattori e dalla personalità e dalle relazioni che si determinano tra i singoli soggetti chiamati a collaborare. Dall’incontro tra le amministrazioni locali, le sovrintendenze e la proprietà o l’imprenditoria privata possono scaturire – e spesso succede – delle vere porcate, ma anche come è avvenuto  a Venezia delle cose ben fatte”. Il tema della riqualificazione urbana e quello della qualità della vita in una città, sono due aspetti connessi: “A Venezia si sono realizzati tra nuove costruzioni e riqualificazioni radicali oltre 400 edifici. Per Venezia 400 interventi di non sono pochi e sono la dimostrazione che intervenire è possibile e porta nuovo valore e migliora la qualità della città e della vita della popolazione”, ha concluso Cacciari

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