Industria ferroviaria tra crisi e internazionalizzazione

L’industria ferroviaria italiana, rappresentata da Anie/Assifer, esprime da sempre un’eccellenza nel panorama manifatturiero nazionale. Negli ultimi anni essa ha saputo rispondere con prontezza alla debolezza degli investimenti infrastrutturali programmati sul nostro territorio, accelerando la propria vocazione internazionale.

Anie/Assifer rappresenta l’industria ferroviaria nazionale, riunendo oltre 90 aziende ferroviarie di grandi, medie e piccole dimensioni, attive nel settore della fornitura, progettazione, produzione, manutenzione e ristrutturazione di sistemi di trasporto ferroviario, di sottosistemi e relative apparecchiature. Con i tre settori di specializzazione Materiale Rotabile, Segnalamento e Tlc ed Elettrificazione, le aziende associate, con oltre 14.000 addetti diretti ed un fatturato di oltre 3 Mld di euro, rappresentano oltre l’80% del mercato nazionale del settore ferroviario.

Nel 2011 il comparto Trasporti ferroviari ed elettrificati ha registrato una nuova flessione del volume d’affari complessivo (-4,0% a valori correnti). Tale variazione si inserisce in un percorso cedente del fatturato totale che ha caratterizzato l’evoluzione di comparto ormai dalla metà del decennio scorso. Su queste dinamiche continua a riflettersi negativamente la difficile situazione sul fronte interno (-2,8%). La perdurante debolezza dei nuovi investimenti infrastrutturali nel settore ferroviario sul territorio italiano – unitamente ai ritardi nel concreto avvio dei progetti già definiti – continua a limitare la domanda domestica rivolta alle tecnologie nazionali. I crescenti vincoli di bilancio alla spesa pubblica limitano le risorse disponibili per nuovi investimenti. In chiusura d’anno la riduzione delle potenzialità espresse dal mercato interno ha interessato trasversalmente la quasi totalità dei segmenti merceologici di cui si compone il comparto. Ha mostrato, in particolare, una forte sofferenza il segmento degli Impianti Fissi – Segnalamento, Telecomunicazioni ed Elettrificazione. Solo il segmento del Materiale rotabile ha evidenziato un andamento positivo in controtendenza, grazie all’assegnazione delle commesse per l’Alta Velocità e il trasporto regionale, conferite nel 2010.

Dopo un 2011 caratterizzato da forti rallentamenti di investimenti esteri nei principali mercati di sbocco, Unione europea e area Nordafricana, l’anno in corso vede una ripresa dell’export che testimonia lo sforzo dell’Industria Italiana Ferroviaria nel proporsi a livello internazionale con l’obiettivo di superare le difficoltà riscontrate sul fronte interno.

A confermare la spinta all’export delle aziende nazionali è la forte presenza dell’Industria Ferroviaria Italiana presso la Fiera Innotrans di Berlino, che dal 18 al 21 settembre scorso ha visto la partecipazione di più di 150 aziende nazionali del settore.
Alla più importante Fiera internazionale dedicata al trasporto ferroviario, giunta alla sua nona edizione, hanno partecipato di 2.500 espositori, provenienti da 48 Paesi, per un’area espositiva pari a 180.000 mq., ed un numero di visitatori pari a 125.000 unità, provenienti da oltre 100 Paesi.

In occasione della manifestazione fieristica Anie/Assifer, come fatto per le scorse edizioni, ha voluto dare evidenza della partecipazione italiana a Innotrans attraverso la pubblicazione di una brochure con l’elenco di tutte le aziende italiane presenti in Fiera.

Parallelamente l’azione promozionale dell’Associazione è proseguita con un momento d’incontro con tutto il mondo ferroviario nazionale e alcuni Rappresentati europei alla presenza del Presidente Assifer Luigi Morisi.

Innotrans 2012 è stato, inoltre, un importante momento di promozione dell’eccellenza ferroviaria italiana. È stata infatti presentata la testata del nuovo treno AV Frecciarossa 1000, ordinato in 50 unità, la prima delle quali si prevede possa entrare in servizio nel 2014.

Gli importanti risultati conseguiti oltreconfine possono però compensare solo in parte la difficile situazione congiunturale che si sta verificando sul fronte interno e per la quale si prevede un’ulteriore contrazione sia nell’anno in corso sia nei prossimi due anni: alla forte riduzione del fatturato corrispondono un aumento del ricorso alla cassa integrazione e altre misure di contenimento dei costi.

Le attese per il 2013 restano pertanto legate a una effettiva ripresa degli investimenti sul fronte domestico. Gli scenari previsionali non indicano ancora una ripresa della domanda interna in corso d’anno. Solo una rinnovata progettualità nel territorio nazionale e la definizione di un Piano dei trasporti e delle infrastrutture prioritarie potrà al contrario fornire pieno sostegno al recupero di comparto nel più lungo periodo.

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