Laterlite prosegue l’impegno per la salvaguardia di Venezia

LATERLITE

Grazie allo sviluppo di tecnologie e formulazioni sempre più accurate, leggerezza e resistenza oggi non sono più l’una l’alternativa dell’altra, ma al contrario formano una combinazione vincente. Una combinazione di cui i calcestruzzi leggeri strutturali Leca CLS di Laterlite sono gli interpreti di punta, tanto da trovare spazio non solo nell’ordinaria edilizia civile e industriale ma anche in opere di estrema complessità tecnica, dove prestazioni e durabilità non accettano compromessi.
E sono proprio queste eccezionali doti che hanno loro consentito di diventare protagonisti di uno dei più impegnativi interventi infrastrutturali oggi in corso nel nostro paese: il Mose, il sistema integrato di dighe mobili destinato a proteggere la Laguna di Venezia dalle acque alte in corso di realizzazione sulle tre bocche di porto di Venezia (Chioggia, Malamocco, Lido).

L’opera è costituita da una schiera di 78 paratoie, installate nel fondale, in grado di emergere in caso di pericolo bloccando la marea in ingresso in laguna, alloggiate all’interno di speciali cassoni che, a seconda della bocca di porto, vengono trasportati dall’area di cantiere sino alla loro posizione definitiva. Alla luce delle importanti dimensioni dei cassoni – 70 metri di lunghezza e 36 metri di larghezza, per un’altezza di 8,70 metri – e dell’elevato peso di ogni singolo elemento, pari a 18.000, risultava necessario individuare opportune soluzioni tecniche per la loro costruzione, finalizzate ad alleggerirli in modo da consentirne il trasporto dall’area di cantiere sino al fondo della bocca di porto. Il tutto, naturalmente, senza prescindere dalla componente resistenza, necessaria per consentire a tali strutture di assolvere alle funzioni statiche generali. Gli impegnativi parametri prestazionali richiesti al calcestruzzo – densità a fresco inferiore a 1500 kg/m3 e una resistenza media a compressione cubica superiore a 18 N/mm2 – hanno trovato una risposta ideale in una variante del noto Leca CLS 1400, presente sul mercato da oltre 15 anni, soluzione che ha permesso di ridurre il peso del calcestruzzo di oltre 1 tonnellata al m3 (rispetto a quello tradizionale). Il calcestruzzo premiscelato in argilla espansa Leca viene in particolare impiegato per la formazione delle gallerie interne ai cassoni, due per elemento, posto in opera nello spessore di circa 40 cm a tutta lunghezza (circa 60 m) attraverso pompaggio pneumatico per facilitare e velocizzare le attività esecutive.

Gli eccellenti risultati evidenziati da una prima fornitura, pari a circa 2000 m3 (di cui abbiamo dato informazione con un precedente comunicato stampa), hanno confermato la bontà di questa scelta, che è stata perciò confermata anche per l’intero prosieguo del cantiere, che opera tutt’ora a pieno ritmo. Il ridotto peso del calcestruzzo premiscelato in argilla espansa Leca, in particolare, si è rivelato determinante nell’equilibrio generale dei pesi degli elementi; infatti il varo prevede l’allagamento dell’area di cantiere contenente i cassoni e il conseguente loro galleggiamento a circa 70 cm dal fondo, emergendo quindi dal pelo libero dell’acqua per circa la stessa quota.

Pur presentando le tre bocche di porto profondità di fondale differenti, il calcestruzzo Leca consentirà di calibrare le caratteristiche di galleggiamento degli elementi in funzione del punto di collocazione finale. Ciò anche grazie all’utilizzo combinato di altri prodotti della gamma d’offerta Laterlite come ad esempio Lecamix Facile, calcestruzzo premiscelato alleggerito di massa volumica in opera pari a 1.000 kg/m3, attualmente impiegato in spessori di ben 50 cm per il riempimento dei corridoi interni dei cassoni pronti per il varo. Questi ultimi, una volta varati e posizionati nella loro sede finale, saranno uniti tramite speciali giunzioni elastiche a tenuta; le paratoie, già montate sui cassoni, svolgeranno il loro ruolo di difesa della Laguna attraverso un complesso sistema idraulico che immetterà aria compressa al loro interno (per l’innalzamento ed emersione) ed acqua (per il loro ricollocamento in sede). Ad opere concluse, la zona di cantiere diventerà porto rifugio per il transito delle imbarcazioni di piccola stazza all’interno della Laguna.

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