La pietra italiana nel mondo, cresce anche nel primo trimestre 2012

Calano le vendite di blocchi grezzi verso la Cina (-11,5%) mentre l’eccellenza e il design made in Italy premiano i materiali lavorati e semilavorati, cresciuti sui mercati internazionali dell’8,6 per cento. Primo sbocco per le pietre italiane si confermano gli Stati Uniti e la Germania. Bene l’export verso la Russia (+12%) e il Medio Oriente (+15,8%). Tra le regioni italiane, Veneto e Toscana si contendono il primato delle esportazioni, a 90,4 milioni di euro. Il Distretto del marmo di Verona in testa a 74,6 milioni di euro (+9,7%).

Nonostante la crisi, il marmo italiano è sempre più protagonista nei settori del building, del contract e dell’interior design, dagli Stati Uniti all’Europa, passando per Nord Africa, Russia e Medio Oriente. Lo confermano i dati rielaborati dall’Osservatorio di Marmomacc su base Istat: nel primo trimestre del 2012, l’export tricolore di prodotti lapidei grezzi, finiti e semilavorati ha toccato i 353,8 milioni di euro, con un balzo in avanti del 7,9 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011, quando il controvalore si era fermato a 327,8 milioni di euro.
Numeri che sono il miglior viatico possibile per la 47^ edizione di Marmomacc, la più importante manifestazione internazionale sulla pietra naturale e sulle tecnologie di lavorazione, in programma alla Fiera di Verona da mercoledì 26 settembre a sabato 29 settembre 2012.
Ancora una volta il design e la cultura del prodotto italiano rappresentano la carta vincente all’estero: l’export di materiali lavorati e semilavorati, infatti, fa la parte del leone con 279 milioni di euro contro i 257,5 milioni di euro del 2011, in crescita dell’8,6 per cento. L’Europa resta ancora il mercato di riferimento: le esportazioni verso gli altri partner europei hanno raggiunto nel primo trimestre i 130,5 milioni di euro, con un aumento del 2,6 per cento. Germania e Svizzera continuano ad apprezzare la pietra italiana, con importazioni pari a 32,8 milioni di euro e 20,4 milioni di euro, in crescita rispettivamente del 14,9 per cento e del 15,7 per cento.
Oltreoceano, spiccano le esportazioni negli Stati Uniti, salite del 17,2 per cento a 50 milioni di euro, mentre ad est, si impone la Russia, verso cui l’export è aumentato da 7,3 a 8,2 milioni di euro (+12%).
Tra i mercati emergenti si fa notare l’area del Medio Oriente (38,9 milioni di euro; +15,8%), con il record di Arabia Saudita (22 milioni di euro; +64,2%) che si colloca così al terzo posto assoluto, dopo Stati Uniti e Germania.
Accennano una timida ripresa (+1,7%) anche le esportazioni italiane verso i Paesi del Nord Africa, in attesa della definitiva stabilizzazione politica dopo i disordini legati alla Primavera Araba, alla guerra in Libia e alla fine del regime egiziano. A guidare la risalita è il Marocco verso cui l’export è cresciuto fino a 5,7 milioni (+12,9%), sospinto dalla rinascita urbanistica di Casablanca.
Infine, da segnalare l’aumento di esportazioni di prodotto finito verso la Cina, pari a 4,3 milioni di euro (+80,5%). Sempre verso il gigante asiatico, invece, calano le vendite di blocchi grezzi (-11,5%).
Per quanto riguarda i dati regionali relativi all’export italiano di marmi, graniti e agglomerati, la sfida è declinata tra il marmo rosso di Verona e il bianco di Carrara. Con esportazioni di prodotti lapidei finiti per un controvalore di 90,4 milioni di euro, il testa a testa, infatti, è tutto tra Veneto e Toscana che hanno chiuso il primo trimetre a pari merito. Il Veneto ha però visto l’incremento maggiore (+9,7% contro il +4,3% della Toscana). Tra i distretti produttivi , la provincia di Verona si conferma regina del marmo italiano, con 74,6 milioni di euro di export (+9,3%). In leggero calo, invece, gli storici “rivali” di Massa Carrara (-0,7%).
Bene anche la Lombardia, che ha chiuso il primo trimestre 2012 a quota 26,1 milioni di euro, in crescita del 26,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011. Si segnalano gli exploit delle aziende di Milano (+34,6%) e Bergamo (+31,2%).
In Sicilia, il distretto di Trapani traina tutto il comparto del Sud Italia, con un export – soprattutto rivolto il medio Oriente – che si attesta a 10,8 milioni di euro, in crescita del 20,3 per cento sui 9 milioni di euro del 2011.
Il Trentino Alto Adige, invece, ha esportato principalmente in Germania, Svizzera e Francia prodotti lapidei finiti per un controvalore di 12,1 milioni di euro (+8%), con il buon risultato di Bolzano (+21,2%).

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