Prevenzione e azione: strategie urbanistiche per la riduzione del rischio

L'Ordine degli Architetti della Provincia di Teramo e il Gruppo I.N.U. Vulnerabilità sismica urbana e pianificazione organizzano per il 12 giugno alle ore 9.00 presso la Sala San Carlo del Museo (Via Delfico, 1) di Teramo, un seminario sul tema "Prevenzione e azione: strategie urbanistiche per la riduzione del rischio".
Un argomento, purtroppo, di grande attualità, e che verrà trattato da tecnici durante l'incontro: "Gli eventi sismici degli ultimi anni – si legge in una nota – hanno dimostrato come, oltre a realizzare edifici "sicuri" da un punto di vista sismico, occorre anche pianificare gli insediamenti, promuovendo la conoscenza del territorio e delle dinamiche del suolo e del sottosuolo.
Nella "cultura" della pianificazione gli eventi calamitosi di origine naturale o antropica sono sempre stati gestiti ex post, investendo somme ingenti nell'emergenza senza interrogarsi sul "perchè" accadano tali eventi.
Il tema del seminario sarà quello del superamento dell'approccio edilizio nei confronti del recupero e della prevenzione sismica, partendo dalla "scala urbana e territoriale", attraverso la riduzione del rischio sismico tramite la pianificazione urbanistica, anche alla luce del Titolo II della nuova L.R 11 agosto 2011 n. 28 "norme per la riduzione del rischio sismico e modalità di vigilanza e controllo su opere e costruzioni in zone sismiche" e dell'OPCM n. 4007/2012.
L'incontro, che vedrà la presenza di esperti del settore e tecnici qualificati, vuole essere un aiuto alle amministrazioni per gestire sia gli obblighi imposti dalla nuova Legge Regionale, sia per attuare una politica di conoscenza e gestione del territorio necessaria per la sicurezza delle popolazioni". Il Consiglio nazionale degli Architetti, in un recente comunicato, ha infatti suggerito di frenare "l'espansione edilizia, incentivando i temi del recupero, della riqualificazione e rigenerazione urbana attraverso la qualità dell'architettura.
E' urgente varare una nuova e moderna legge urbanistica, per valorizzare il nostro territorio che – a differenza di quando afferma la normativa vigente che risale al 1942 – non deve piu' essere ricostruito, ma salvaguardato da inadeguate trasformazioni urbanistiche".

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