Emilia Romagna: Pronti 60 milioni di euro per appartamenti a canone agevolato

Un contributo di 60 milioni della Regione a sostegno delle politiche per la casa che consente di realizzare 685 appartamenti per l’affitto a canoni più bassi di quelli di mercato e di aprire 50 cantieri in Emilia-Romagna.
Questo il contenuto di una delibera che è stata approvata nei giorni scorsi dalla Giunta regionale, nella quale sono stati definiti i dettagli dell’intervento ed è stato dato il via all’apertura dei cantieri.

È il primo risultato della conclusione del bando per la realizzazione del programma denominato “Edilizia residenziale sociale 2010“, con il quale la Regione ha messo a disposizione contributi del 30, del 50 e del 70 per cento del costo degli alloggi a seconda che essi fossero destinati alla locazione per almeno 10 anni, 25 anni e permanentemente all’affitto. Il canone da applicare a questi alloggi deve essere di almeno il 30% inferiore al canone concordato, che a sua volta è inferiore al canone di mercato.

Gli inteventi
Gli interventi, presentati da imprese di costruzione e da cooperative con i requisiti per essere ammesse ai finanziamenti, sono 198 (38 non sono risultati ammissibili), per un totale di 2.625 alloggi e una richiesta di contributi di 218 milioni di euro.

Le risorse regionali disponibili ammontano per ora a 60 milioni di euro, con i quali è stato possibile finanziare la realizzazione di 685 appartamenti. La graduatoria resta aperta per tre anni, con la possibilità di finanziare altri interventi se si riusciranno a reperire ulteriori risorse nazionali o regionali.

Il 56% degli alloggi finanziati è destinato alla locazione permanente ed assorbe oltre il 70% dei 60 milioni di contributi già disponibili; un terzo degli appartamenti (20% del contributo totale) sarà affittato per almeno 25 anni.
Gli interventi finanziati realizzeranno elevate prestazioni energetiche: dei 685 alloggi finanziati, 673 avranno una performance energetica maggiori del 10% rispetto agli standard previsti dalla normativa regionale e i restanti 12 del 10%.
La realizzazione non darà luogo al consumo di nuovo territorio agricolo: gli interventi devono essere realizzati su aree che i piani operativi comunali adottati già destinano all’edificazione (ripristini, riqualificazioni, programmazioni comunali poc ecc..).

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