IL DECALOGO del bosco-legno

Le proposte di assolegno, assopannelli, assoimballaggi, fedecomlegno conlegno e rilegno per una migliore mobilizzazione della risorsa legno, VERA MINIERA ECONOMICA
Assolegno, Assopannelli, Assoimballaggi, Fedecomlegno Conlegno e Rilegno, in occasione del convegno “Il Filo Verde – Contributo agli Stati Generali del Legno” in calendario il 19 novembre 2011 a Firenze, presentano una serie di proposte e strategie necessarie per sviluppare una maggiore e costante mobilizzazione della risorsa legno a livello nazionale.
La filiera bosco-legno-arredamento, che fa capo a FederlegnoArredo, dal 1981 – anno in cui si tennero i primi Stati Generali del Legno – è al lavoro per garantire all’industria italiana del legno-arredo di approvvigionarsi di materia prima locale, con continuità di fornitura, attraverso una gestione sostenibile attiva delle ingenti risorse forestali presenti nel nostro Paese. Concretamente, questo significa arrivare ad un corretto e continuo collegamento fra domanda e offerta di legno, anche attraverso il sensibile aumento dei volumi di materia prima ritraibili dalle superfici forestali italiane, rispetto alla situazione attuale.
Uno sguardo alla situazione forestale nazionale evidenzia un considerevole aumento della superficie boschiva rispetto agli anni ’20 del secolo scorso, a seguito della conversione di terreni agricoli ed improduttivi in foresta, interventi di rimboschimento e di ricolonizzazione naturale di terreni agricoli abbandonati. Dal 1980, l’indice di boscosità è passato dal 22,7% al 36%, grazie all’aumento della copertura forestale (4.195.000 di ha) che, oggi, risulta superiore a 10,5 milioni di ettari. Parallelamente a questo importante incremento delle risorse forestali nazionali, si registra anche, in generale, un costante incremento nei consumi di questa preziosa materia prima (ad esempio, l’attuale consumo di legno procapite, pur collocandosi tra i più bassi d’Europa, è aumentato rispetto al 1980: da meno di 0,9 m3 agli attuali 0,18 m3) il quale, però, è soddisfatto in larga misura da legno importato.
Non a caso, infatti, l’Italia è:
il 1 ° importatore europeo ed il 5° mondiale per i segati di conifere;
il 1° importatore europeo ed il 2° mondiale per i segati di latifoglie;
il 1° importatore europeo di legno di pioppo;               
Il 1° importatore mondiale di legna da ardere;              
Il 1° importatore europeo di legno lamellare;
Il 2° importatore europeo ed il 5° mondiale di pannelli a base di legno.             
 
Questo sintetico panorama permette di evidenziare alcune criticità, tra le quali una bassa qualità del tondame ed un uso poco razionale della materia prima prelevabile (che ostacolano la nascita di un’attività imprenditoriale stabile e continuativa), una scarsa valorizzazione delle realtà produttive di eccellenza ed un crescente generalizzato interesse e sviluppo per la filiera legno-energia
Il Convegno, dunque, sarà anche l’occasione per provare a trovare un risposta alle seguenti due domande strategiche per l’intera filiera foresta-legno-energia:
–          può una nazione che si definisce moderna (e civile) non possedere e, soprattutto, non implementare una strategia di gestione sostenibile, da un punto di vista economico ed ambientale, per il 36% del proprio territorio?
–          Ha senso assistere passivamente al ridimensionamento o alla sparizione di alcuni comparti della filiera, quando nelle foreste, nell’industria e nel commercio del legno in Italia vi è un grande potenziale inesplorato, con un altrettanto grande riserva di potenziali posti di lavoro non delocalizzabili, proprio grazie all’inscindibile legame di queste attività con il territorio in cui esse sono svolte?
Quindi, per valorizzare al meglio il potenziale delle foreste, dell’industria e del commercio del legno e, con ciò, attivare il bacino di potenziali posti di lavoro non delocalizzabili, le associazioni della filiera bosco-legno di FederlegnoArredo hanno stilato questi 10 punti chiave:
1) Adottare processi di formazione, e informazione, con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza economica e sociale del ruolo della filiera foresta-legno fin dalle più giovani generazioni. Creare figure professionali di elevata competenza e specializzazione, sia nel settore industriale che nel settore delle utilizzazioni forestali.
2) Sottolineare le peculiarità del legno, l’unica materia prima rigenerabile (oltre al cuoio!) e dei prodotti da esso derivati, sia per la loro elevata sostenibilità ambientale, dovuta alla capacità di assorbimento e stoccaggio della CO2 (effetti carbon sink e carbon stock) , che per il loro valore aggiunto commerciale, anche mediante opportuna informazione e divulgazione rivolta ai consumatori e all’opinione pubblica in genere.
3) (Ri)costruire nel nostro Paese una seria ed operativa cultura della gestione forestale e dell’arboricoltura da legno (in particolare la pioppicoltura) e dell’utilizzo del legno locale (legno a km. zero).
4) Individuare gli interventi operativi necessari al consolidamento e /o creazione di nuovi modelli organizzativi, idonei a garantire una gestione sostenibile, attiva e costante della proprietà forestale, per favorire uno sviluppo competitivo dell’economia forestale e delle lavorazioni successive ed un progressivo aumento dell’offerta di materia prima legno, in un’ottica di pianificazione, continuità e controllo.
5) Applicare, su scala nazionale, adeguati interventi per la filiera del legno italiana (compreso il comparto del legno energia), al fine di garantire l’aumento dell’efficienza produttiva e dell’innovazione di processo e di prodotto.
6) Coordinare ed ottimizzare le filiere produttive (inclusa quella energetica) attraverso l’incentivazione e la promozione di nuove opportunità imprenditoriali e occupazionali nel settore forestale, e l’ottimizzazione e riqualificazione delle trasformazioni successive.
7) Sviluppare interventi normativi e finanziari, nella prossima PAC 2013-2020, per un aumento dei finanziamenti (europei e/o nazionali) a favore della pioppicoltura tradizionale certificata e di quella a turno breve.
8) Aumentare l’attuale estensione delle aree agricole destinate a pioppeto per ottenere materia prima per il settore industriale e per produzione di biomassa ad uso energetico; valutare anche se ridurre, da 24 a 12 mesi, il fermo biologico attualmente previsto a livello normativo per i pioppeti.
9) Ottemperare a quanto previsto dal Regolamento del Parlamento e del Consiglio Europeo n. 995/2010 – Due Diligence, definendo quanto prima possibile l’autorità italiana competente in materia. Riconoscimento del Consorzio Servizi Legno-Sughero come organismo di monitoraggio della Due Diligence.
10) Valorizzare il legno perché materiale rinnovabile e riciclabile a fine vita, caratterizzato da eccezionali proprietà di resistenza, flessibilità, lavorabilità e riparabilità, ideale anche per la costruzione di imballaggi e pallets, che rappresentano una componente ineliminabile della logistica, del trasporto e delle esportazioni e quindi della competitività di quasi tutte le merci sui mercati mondiali. Sottolinearne l’estrema facilità di riciclaggio/recupero e di conseguenza l’ecosostenibilità. Diffondere la conoscenza delle attività del Consorzio Rilegno, nato per raccogliere e recuperare i rifiuti di imballaggi di legno.
 

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