Buone prospettive per il settore marmo lapideo

L’Italia della “pietra naturale” sta risalendo la china e i dati elaborati dall’Osservatorio Marmomacc su base Istat parlano chiaro: nel 2010 il comparto ha raggiunto quota 1 miliardo 638 milioni, segnando un incremento del +8,8% nelle esportazioni complessive nazionali di marmi e graniti finiti e semilavorati, grezzi con sabbia ed argilla; l’export di prodotto grezzo, sabbia ed argilla nel IV trimestre 2010 ha registrato +21,6%; il prodotto finito e semilavorati nel IV trimestre 2010 + 5,1%.
Una ripresa che si consolida nel primo bimestre 2011: le esportazioni complessive nazionali di marmi e graniti finiti e semilavorati, pietre grezze ornamentali e da costruzione, calcare, pietra da gesso, creta e ardesia hanno toccato quota 192,6 milioni di euro contro 172,2 milioni di euro dello stesso periodo del 2010 (+11,9%); mentre le importazioni totali si sono attestate a 62,5 milioni di euro contro 58,6 milioni del primo bimestre 2010 (+6,6%).
«I numeri dell’ultima edizione di Marmomacc con espositori provenienti da 56 Paesi e operatori professionali da 132 Nazioni confermano la leadership mondiale della rassegna – ha sottolineato Ettore Riello, Presidente di Veronafiere- che, se da un lato rappresenta una piattaforma di promozione delle aziende a livello mondiale, dall’altra, è diventata nel tempo un luogo che ha fatto della cultura del prodotto la sua filosofia espositiva. Cultura che si fa anche con il design e la tecnologia: sosteniamo con forza le imprese che investono per proporre macchinari innovativi e collaboriamo con gli architetti italiani e stranieri oltre che con le Università italiane promuovendo molti corsi di laurea sull’utilizzo della pietra naturale. Credo che lavorare in squadra sia un valore aggiunto per il nostro sistema».
Da anni Veronafiere promuove, patrocina e sostiene attività di formazione e ricerca nella progettazione con l’uso dei materiali litici, come corsi e assegni di ricerca in numerose Facoltà italiane e straniere di Architettura e Ingegneria, con il coinvolgimento di aziende del settore marmifero di diversi bacini produttivi.
Ne sono un esempio gli appuntamenti “Marmomacc meets Design”, il Best Communicator Award, la Lectio Magistralis e il Premio Internazionale Architetture di Pietra.
«Questo vasto e articolato programma di iniziative promosso da Marmomacc per la valorizzazione del settore lapideo non ci è sfuggito – ha ricordato Luisa Bocchietto, presidente dell’ADI (Associazione per il Disegno Industriale) nel suo intervento – e lo abbiamo inserito tra le segnalazioni dell’“Index 2010” nella sezione “ Ricerca per l’Impresa” aprendo così la strada per la partecipazione al Premio “Compasso d’Oro 2011».
«E’ necessario puntare alla formazione continua degli architetti – ha affermato il professor Giorgio Cacciaguerra, preside della facoltà di Ingegneria di Trento che ha attivato uno dei pochi corsi di laurea italiani in Ingegneria Edile-Architettura- anche se questo è reso oggi difficile paradossalmente dalla nostra situazione legislativa che attribuisce all’esame di Stato l’unico titolo abilitativo alla professione. Ed un corso di laurea come il nostro permette di preparare professionisti in grado di affrontare compiutamente la responsabilità della complessità progettuale».
Attraverso queste iniziative di carattere culturale e formativo, Marmomacc ha permesso di scoprire nuovi impieghi della pietra naturale, rileggendo il marmo non solo come materiale, bensì come componente evoluto del progetto.
Marmomacc ha avuto il merito di aver messo in contatto i sistemi produttivi con le migliori reti della creatività, puntando sul design come elemento catalizzatore di alcuni processi d’innovazione da cui il nostro sistema produttivo trae un importante vantaggio competitivo e contribuisce in modo significativo a sostenerne la proiezione sui mercati internazionali.
I macchinari, molti prodotti nella provincia di Verona, dei quali questa fiera è una vetrina mondiale, hanno saputo mostrare la leggerezza del marmo, apparentemente una contraddizione, lo hanno addirittura reso un materiale “tessile”, cucito fisicamente con il filo di metallo, lo hanno trattato non più come superficie di rivestimento, ma come materiale fluido che riempie lo spazio e lo attraversa.
«La tecnologia é importante unitamente a un originale apporto creativo, fondamentale per mantenere quella dimensione umanistica alla base di uno sviluppo in armonia col mondo», ha sottolineato il famoso architetto Alessandro Mendini.
Esattamente il contrario delle opere presentate dall’International Award Architecture in Stone che a Marmomacc dal 1987 segnala gli edifici che in tutto il mondo si distinguono per l’uso più appropriato ed insieme più innovativo del materiale litico in architettura.
Prosegue con successo anche il processo di internazionalizzazione della rassegna attraverso una linea di radicamento sui mercati esteri, in particolar modo, in paesi come India, Cina, Brasile, Stati Uniti e Medio Oriente nonché la collaborazione con istituzioni di riferimento del settore come Confindustria Marmomacchine e il Centro Servizi Marmo di Volargne (Verona), referente del Distretto Veneto.

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