Al MAXXI di Roma design e architettura incontrano la ceramica

Il luogo dove design e architettura incontrano la ceramica. Un tema che rappresenta il filo conduttore di Cersaie, il salone internazionale della ceramica per l’architettura e l’arredobagno, giunto alla sua ventinovesima edizione. Ed anche il titolo di una gustosa anteprima, che vedrà incontrarsi all’Auditorium del MAXXI di Roma, il prossimo 4 luglio alle 18.30, i noti architetti e designer Marco Acerbis, Giulio Iacchetti, Giacomo Sanna e Paolo Ulian. 
L’incontro, che anticipa il tradizionale ciclo “Costruire, Abitare, Pensare” – la prestigiosa rassegna di eventi che vede ogni anno a Cersaie un confronto tecnico, culturale, “filosofico”, tra i protagonisti della ceramica, dell’architettura e del design mondiale – si aprirà con l’intervento di Franco Manfredini, presidente di Confindustria Ceramica e vede Aldo Colonetti in qualità di moderatore. Presenti anche il padrone di casa Pio Baldi e l’architetto Franco Origoni, dello studio Origoni&Steiner, curatore delle mostre Ceramics of Italy organizzate dal settore ceramico in Triennale a Milano, alle quali i 4 designers hanno preso parte nel corso degli ultimi cinque anni. Acerbis, Iacchetti, Sanna, Ulian.
Il primo, rappresentante eccellente di quel gruppo di giovani designer italiani che hanno accettato la sfida del mercato: “Il product design secondo me è la buona idea, prodotta nel modo giusto, al momento giusto e con il fine della commercializzazione.
Se la vita del prodotto è molto lunga – spiega il designer bergamasco, classe 1973 – vuol dire che tutti questi parametri sono stati pienamente soddisfatti, poiché di anno in anno rimangono attuali”.
Quindi Giulio Iacchetti, sulla cresta dell’onda da 20 anni, pioniere degli “oggetti disobbedienti” e di un design controcorrente che non lascia spazio all’indifferenza: “Mai come in questi tempi – osserva – sono sensibile a una progettazione che vada oltre la trasformazione e il consumo della materia: in un mondo iper-affollato di forme e oggetti sono sempre più tentato di rinunciare ad aggiungere cose a cose, in altre parole mi interessa sempre più una progettazione che si fissi su un piano immateriale, quindi spirituale, incisiva solo nello spazio delle idee”.  Concezioni in qualche misura opposte e che si fondono, in un certo senso, nella “vision” di Giacomo Sanna, architetto e designer specializzato in progettazione e modellazione avanzata 3D, dove “la ricerca formale e concettuale ispirata alle tematiche della sostenibilità ambientale trova supporto nelle più avanzate tecnologie digitali”. Infine Paolo Ulian, designer i cui progetti incantano per la loro disarmante semplicità e profonda ironia: “Mi è sempre piaciuto indagare nell’anima degli oggetti per poi cercare di ricostruirla secondo nuovi ordini – racconta il designer – ero così affascinato dalla figura dell’inventore e dai loro coraggiosi esperimenti che anch’io volevo diventare uno di loro”. 
L’incontro, che vede il patrocinio di ADI Associazione del Design Industriale, IED Roma e Sapienza Design, si colloca nell’ambito di svariate iniziative culturali romane di inizio estate incentrate sul tema del design e, per la prima volta nella capitale, delle prestigiose celebrazioni per la consegna del Compasso d’Oro.   
 

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