Piano Casa: superato il potere di veto delle Regioni

Tremonti ha confermato che il governo pensa a una sorta di clausola di cedevolezza: il piano casa diverrà immediatamente operativo “in assenza di un tempestivo intervento normativo regionale”, come recita il Pnr.

Resta l’impianto originariamente proposto dal governo: i proprietari di casa potranno aumentare la volumetria degli edifici in misura pari al 20% in caso di ristrutturazione, al 30% in caso di abbattimento e successiva ricostruzione.

Tremonti, riferiscono i presenti, ha confermato anche che il decreto rimuoverà quei meccanismi che fanno lievitare i costi degli appalti. Il governo vuole infatti introdurre percentuali fisse predeterminate tanto per le riserve (lo strumento con il quale l’appaltatore contesta in corso d’opera vizi del progetto o imprevisti chiedendo un aumento del prezzo) quanto per le opere compensative (l’elenco di opere ulteriori che gli enti locali chiedono ai costruttori come giardini o asili).

Tremonti non ha fatto nessun accenno alla politica interna e al duro attacco su Il Giornale del collega di governo Giancarlo Galan.

Se da un lato ha ribadito che il debito va tenuto sotto controllo, Tremonti ha mostrato anche ottimismo sull’andamento del ciclo economico, dicendo che l’Italia non è messa così male rispetto agli altri paesi, sebbene gli italiani tendano ad “autopenalizzarsi”.

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