Ancora crisi per gli Appalti pubblici di ingegneria e architettura

Complessivamente, nel primo trimestre sono state indette 1.142 gare (102 sopra soglia) per un valore di 114,2 milioni di euro (80,2 sopra soglia). Il confronto con il primo trimestre 2010 è negativo: mentre il numero delle gare sale del 16,6% (+8,5% sopra soglia), il loro valore scende del 34,5% (-40,9% sopra soglia e -11,8% sotto soglia).

La performance peggiora ulteriormente se si confronta il valore messo in gara nei primi tre mesi del 2011 con la media degli importi rilevati nel primo trimestre dei cinque anni precedenti: la flessione, in questo caso, arriva al 45,7%, pur non tenendo conto della dinamica inflativa settoriale.

Non si arrestano nemmeno i ribassi con cui le gare vengono aggiudicate: il calo medio sul prezzo a base d’asta, per le gare indette nel 2010, è arrivato al 41,6% (era al 41,2% a fine febbraio). Il ribasso si spinge al 76% nell’aggiudicazione di una gara dell’ IPES – Istituto per l’edilizia sociale della provincia autonoma di Bolzano – per l’accatastamento e l’intavolazione di 159 alloggi e relative pertinenze a Bolzano con un importo a base d’asta di 155.466 euro, aggiudicata per 37.000 euro.

Molto negativo anche l’andamento delle gare miste, cioè per progettazione e costruzione insieme, che nel primo trimestre 2011 sono in forte discesa: -67,7% in valore rispetto al primo trimestre 2010.

Analizzando la posizione dell’Italia in Europa, si rileva che il numero delle gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria è passato dalle 94 unità del primo trimestre 2010 alle 102 del primo trimestre 2011, +8,5%. Nell’insieme, i Paesi dell’Unione europea presentano una crescita (+16,7%) della domanda di servizi di ingegneria e architettura decisamente maggiore di quella italiana. Rimane molto modesta, 2,9%, la quota del nostro Paese sul numero totale delle gare pubblicate, risultando di gran lunga inferiore rispetto a quella di Francia 45,2%, Germania 11,4%, Polonia 6,5%, Spagna 4,5% e Gran Bretagna 4,3%.

“Sono ormai anni che lanciamo l’allarme e i dati del primo trimestre confermano le nostre più pessimistiche previsioni – ha dichiarato il presidente Oice, Braccio Oddi Baglioni –. Soltanto con la ripresa degli investimenti per infrastrutture da parte delle Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, questo Paese potrà trovare la strada per uscire dalla crisi economica”.

Il presidente Oice coglie l’occasione anche per ribadire la netta contrarietà alla norma del 9 marzo scorso: il ddl Statuto di impresa che prevede l’innalzamento da 100.000 euro a 193.000 euro della soglia per l’utilizzo della procedura negoziata negli affidamenti di incarichi di progettazione e attività tecnico-amministrativa ad essa connesse.

“Così facendo – ha affermato Oddi Baglioni – si renderebbe meno trasparente e concorrenziale la maggior parte degli affidamenti: nel 2010, infatti, gli affidamenti fino alla soglia dei 100.000 euro già rappresentavano l’81% dell’intero mercato dei servizi di ingegneria e architettura e l’innalzamento della soglia sottrarrebbe al libero mercato un ulteriore 9,7% di affidamenti. In sostanza verrebbe affidato a trattativa privata, con invito di soli cinque soggetti e senza alcuna pubblicità preventiva, il 90,7% del totale degli incarichi. Va anche detto che la norma proposta determinerebbe un danno per le finanze pubbliche: il compenso oggetto di una procedura negoziata è infatti, mediamente, ben più elevato rispetto a quello oggetto di un confronto concorrenziale dove si registra un ribasso medio è del 40%”.
Fonte: ingegneri.info

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