Assopannelli: l’uso energetico del legno mette in pericolo l’industria dei pannelli

La scarsità di materia prima a fini produttivi e le tensioni sui prezzi mettono in difficoltà i fabbricanti di pannelli e i semilavorati in legno, con inevitabili ripercussioni economiche nel lungo periodo su tutta la filiera nazionale che dal legno arriva al mobile finito.
È questo ciò che emerge dagli imprenditori di Assopannelli, Associazione di FederlegnoArredo che riunisce i fabbricanti di pannelli e semilavorati in legno.
A livello europeo – dice il presidente di Assopannelli Paolo Fantoni – si è verificata una serie di chiusure di fabbriche produttrici di pannelli, in particolare in Germania, Francia, Svezia e Ungheria. Questa situazione, oltre ad avere inevitabili ripercussioni sull’occupazione, rappresenta la reazione obbligata da parte di molte aziende del settore per uscire da una situazione insostenibile. L’aumento dei prezzi delle materie prime, infatti, non riesce ad essere ribaltato sui prezzi di vendita. Questo sta provocando una carenza, in particolare in alcune regioni della Germania del sud, di pannello truciolare e una difficoltà di approvvigionamento della materia prima
Come già sottolineato da Assopannelli in diverse occasioni, tra cui la partecipazione all’Action Day, evento comunitario voluto per sensibilizzare l’opinione pubblica e gli enti politici, la scarsità della materia prima deriva soprattutto dall’utilizzo da parte degli impianti a biomassa di ingenti quantità di legno come combustibile. Ne consegue un inevitabile rincaro dei prezzi dei pannelli. 
Questa situazione – spiega il presidente Fantoni – nasce dalla spinta e dalla sfida competitiva che le nuove centrali a biomassa stanno portando all’industria del pannello, forti degli incentivi che arrivano dai governi europei. Si tratta di una strategia energetica che andrà sicuramente a intensificarsi nei prossimi due/tre anni. Ciò implicherà una continuativa distorsione del mercato, perché la materia prima legno verrà forzosamente convogliata verso le centrali a biomassa sottraendola all’industria. Il nostro auspicio è che siano invece ridotti nel tempo gli incentivi e poste le centrali a biomassa nelle condizioni di operare all’interno delle semplici logiche del mercato”.
Le industrie dei pannelli chiedono quindi che tale distorsione sia riequilibrata, non solo con la limitazione degli incentivi, ma anche attraverso un dimensionamento dei nuovi impianti a biomassa che dovrebbe considerare la disponibilità territoriale della materia prima, per non interferire con gli usi della filiera nazionale che dal legno arriva al mobile finito.
Dopo un 2009 pesante e un 2010 abbastanza positivo – spiega il coordinatore del Gruppo Compensati di Assopannelli Giuseppe Invernizzi – il 2011 si è aperto con un gennaio abbastanza effervescente, con una tensione sui prezzi per quanto riguarda le materie prime, in particolare della materia prima pioppo; un aumento importante si è avvertito anche sulla colla e sui trasporti. Come conseguenza abbiamo cercato di aumentare il prezzo del prodotto finito per far fronte a questi aumenti delle materie prime, ma in una congiuntura come questa non è facile. Per ora non ci sono state chiusure di impianti nel comparto pannelli compensati, tuttavia per il 2011 è difficile fare previsioni”.
Anche i componentisti – illustra il coordinatore del Gruppo di Semilavorati di Assopannelli Fabio Simonella – sono indirettamente coinvolti da questa situazione perché subiscono gli aumenti del costo del pannello che acquistano. Il problema non è soltanto quello dei rialzi: le oscillazioni di prezzo dovute a queste distorsioni del mercato sono spesso del 30-40% con una oggettiva difficoltà a gestire i listini e i rapporti fornitori/clienti all’interno della filiera produttiva del legno”.
“La filiera legno-arredamento italiana, attraverso l’utilizzo industriale della materia prima legno produce un valore aggiunto dieci volte superiore a quello prodotto dall’uso energetico del legno – conclude il presidente di Assopannelli Fantoni. È evidente quindi che l’uso tradizionale della materia prima legno debba essere il modo privilegiato per la sua valorizzazione.

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