“Storie di cantiere”. Un percorso formativo in cinque video

È quanto accaduto con il progetto Storie di cantiere, nato da un’idea della prof. Paola Marrone e dell’arch. Federica Giuliani, su iniziativa del Dipartimento di Progettazione e studio dell’architettura (DiPSA) dell’università degli studi Roma Tre e grazie al contributo della Provincia di Roma all’interno del programma di finanziamento comunitario atto a potenziare il capitale umano, denominato “Contribuire a sostenere lo sviluppo dei saperi e delle competenze della popolazione giovane e adulta per favorire la crescita, la competitività, la capacità di innovazione del sistema economico produttivo”.

L’obiettivo
“Osservare e partecipare in prima persona”, “avere le mani in pasta” sono gli stimoli giusti per sviluppare interesse e conoscenza, per avvicinare la teoria, e quindi lo studio, alla pratica e al lavoro vero e proprio. E avere la possibilità di raccontare ad altri l’esperienza acquisita, rappresenta un importantissimo valore aggiunto della conoscenza stessa.
“Il progetto Storie di Cantiere- spiega la prof.ssa Paola Marrone, responsabile del progetto – mostra come sia possibile realizzare, grazie all’impegno degli studenti e dell’università, nuove forme didattiche, arricchendo e sostenendo la formazione universitaria, utilizzando il linguaggio dei videoclip per parlare dei cantieri. La nostra esperienza, con difetti e pregi, confluirà nelle Buone Pratiche con l’intento di diffondere e migliorare la conoscenza acquisita”.

“E’ fondamentale dare alla formazione un respiro più ampio, che sappia creare connessioni con il mondo del lavoro – dichiara Massimiliano Smeriglio, assessore provinciale al lavoro e alla formazione -. “L’università e la scuola in generale devono essere luoghi aperti, in cui i nostri giovani possano avere l’opportunità di sperimentarsi, di collaudarsi prima di entrare nel mondo del lavoro. Una formazione staccata dal contesto reale non serve a nessuno, soprattutto non serve a stimolare la crescita dei ragazzi.
L’importanza di questo progetto, poi, risiede nel fatto che si dà agli studenti la possibilità di esprimere la propria creatività, di misurarsi con aspetti che fanno capo allo sviluppo di dimensioni a tutto tondo della propria personalità”.

La realizzazione
Si tratta di un’iniziativa didattica proposta tra le altre attività formative previste all’interno del corso di studio e in corso d’opera dal mese di aprile 2010, rivolta a tutti gli studenti del corso di Progettazione della facoltà di Architettura di Roma Tre, con l’obiettivo di offrire loro la possibilità di seguire per un periodo le attività di alcuni cantieri romani importanti e di raccontare la loro esperienza agli altri studenti, attraverso videoclip e cortometraggi assemblati grazie all’aiuto di registi e sceneggiatori.
Questo ha consentito di definire due tipi di beneficiari: i ragazzi che hanno visitato i cantieri e i loro colleghi che vivranno l’esperienza dei primi attraverso i racconti e le informazioni che questi ultimi sapranno trasmettere.
“La forma del racconto – continua Paola Marrone – è un modo eccellente per “apprendere-facendo” che si trasmette anche agli altri studenti che potranno così rivivere l’esperienza attraverso le parole e le immagini dei loro compagni. Potevamo accontentarci di far raccontare le costruzioni secondo convenzionali presentazioni in Powerpoint, ma ci è parso più intrigante e – perché no – più utile per gli stessi ragazzi, avviare la sperimentazione di prodotti video strutturati come cortometraggi, docu-fiction o videoclip”.

L’esperienza in cantiere e i risultati
La fase operativa è iniziata con una serie di incontri propedeutici alle visite, nel corso dei quali gli studenti hanno appreso le nozioni necessarie per la realizzazione del filmato. Una volta in cantiere i ragazzi hanno avuto modo di toccare con mano i temi precedentemente affrontati in aula. In particolare, le visite e il monitoraggio sono avvenute nell’arco di 5 mesi (giugno-novembre 2010), per realizzare tali visite i ragazzi sono stati adeguatamente educati alle norme di sicurezza in cantiere e sono stati muniti di dispositivi di protezione individuali – elmetto, gilet alta visibilità e scarpe antinfortunistica – atti a garantire la loro incolumità.
A partire dal mese di luglio gli allievi, assistiti da Massimo Bacchini, Emiliano Di Marco e Simone Riccardini nella scrittura delle sceneggiature e dal regista Sebastiano Bazzini nel montaggio, hanno messo a punto i loro filmati. I cantieri che hanno aperto le porte agli studenti sono: la città dello sport, progettata da Santiago Calatrava; il nuovo mercato di Testaccio, progettato da Renato Guidi, Marco Rietti e Irene Scalzo; l’ex vasca navale, progettata da Andrea Vidotto.
Da un anno di lavoro intenso e continuo confronto fra gli studenti e i responsabili, sono nati i 5 cortometraggi per restituire il sapere acquisito durante le lezioni e le visite in cantiere. I filmati, ideati e realizzati da 53 partecipanti sono stati premiati oggi, 11 febbraio 2011, dal Preside della facoltà di Architettura, Università degli Studi Roma Tre, Francesco Cellini e dall’Assessore alle Politiche del Lavoro e Formazione della Provincia di Roma, Massimiliano Smeriglio.
A commentare il lavoro degli studenti e a valutare i 5 “corti” Paola Marrone, responsabile dell’intero progetto Storie di Cantiere, Facoltà di Architettura, Università degli Studi Roma Tre, Aureliano Amadei, regista del film 20 Sigarette e vincitore del Premio Controcampo Italiano al Festival del Cinema di Venezia 2010; Mario Panizza, delegato all’Edilizia Università Roma Tre; Lazzaro Pappagallo, redattore Rai – TgR Lazio; Giuseppe Petitto, regista e produttore di documentari cinematografici tra i quali il recente “Milano 2015 exposed”, Stefano Petrucci, Presidente di Ance Lazio; Andrea Vidotto, Direttore del Dipartimento di Progettazione, Università Roma Tre.

I vincitori
Si è aggiudicato il premio per la categoria “Il mezzo” (capacità tecniche), il filmato “300 metri di mare”, realizzato nel cantiere dell’ex vasca navale da Martina Ferrera, Ada Kazazi, Alessandra Laprovitera, Cristina Ricci, Elisabetta Taviani, Antonietta Totaro, Giulia Volpetti, Mariacristina Maletta, Silvia Moramarco, Claudia Natili, Matteo Saya, Jacopo Dolce, Claudia Fuortes, Jonathan Lazar e Luigi Maria Mammone.
Per la categoria “Il messaggio” (contenuto didattico), è risultato vincitore “Mio cugino” girato nel cantiere della città dello sport da Elio Viet Carradori, Michele Di Falco, Alexia Gargiulo e Alice Palmieri.
Per la categoria “Il segno” (qualità artistiche) si è classificato primo il video “Il cantiere dello sport: l’architettura come gioco di squadra” di Chiara Angeli, Rusco Castiglia, Sara D’Abate, Remo Mundi e Dumitru Alexandru Musteata.

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