Confindustria ANIE: produzione industriale in lieve risalita

L’Elettrotecnica ha sperimentato nel confronto con novembre 2009 una crescita dei livelli di attività del 4,4%. L’Elettronica, dopo i dati negativi dei mesi precedenti, ha registrato una variazione di nuovo positiva della capacità produttiva (+13,5%).
+4,4% la variazione registrata nella media del manifatturiero nazionale.
La variazione su base congiunturale, ossia elaborata nel confronto con il mese di ottobre 2010, ha mostrato per la prima volta dai mesi estivi un segno positivo per entrambe le macroaree : +2,3% per l’Elettrotecnica e +4,8% per l’Elettronica.
Un solo dato positivo non ha tuttavia permesso di recuperare pienamente le perdite subite nei mesi precedenti. I risultati altalenanti dei mesi autunnali si sono riflessi di fatto sulla variazione cumulata annua. Guardando alla media dei primi undici mesi del 2010, nel confronto col corrispondente periodo del 2009, i settori ANIE hanno registrato un ridimensionamento nel ritmo di recupero della produzione industriale (+10,0% la variazione cumulata annua per l’Elettrotecnica; +6,7% per l’Elettronica).
“Dopo i risultati negativi dei mesi precedenti a novembre 2010 assistiamo a una lieve risalita dei livelli produttivi per i settori high-tech rappresentati da Confindustria ANIE – ha commentato il Presidente di Confindustria ANIE Guidalberto Guidi. “Occorre ancora una volta leggere questi dati altalenanti con elevata prudenza. Non solo siamo lontani dai livelli pre-crisi, ma anche i ritmi di recupero della prima parte del 2010 non sono stati pienamente replicati in chiusura d’anno.
Questo a differenza di altri competitor europei, prima fra tutti la Germania, che al contrario hanno trovato nuovo slancio e accelerato i tassi di crescita nella seconda metà dell’anno appena concluso. Gli andamenti discordanti rispetto alla media dell’Unione scontano la forbice fra domanda estera e domanda domestica che penalizza gli operatori nazionali.”
“Ci troviamo di fronte a uno scenario di criticità non risolte che da congiunturali rischiano di divenire strutturali.
Ci attende un inizio decennio di luci e ombre in cui la crescita in molti Paesi di antica industrializzazione sarà ostacolata da bassa domanda e strisciante incertezza a fronte di mercati emergenti caratterizzati da potenzialità più elevate – ha concluso Guidi. “Per il 2011 che ha appena avuto avvio preoccupano soprattutto nuovi fenomeni selettivi nel sistema imprenditoriale, che è stato importante artefice della ripresa.
Una selezione che potrà rivelarsi non virtuosa e coinvolgere anche quelle imprese che avevano superato la fase iniziale della crisi. Penso ad aziende che hanno investito e si sono rinnovate ma che sono penalizzate perché operano in segmenti dell’offerta rivolti prevalentemente a un mercato interno che soffre di poca dinamicità. Vi sono poi altri operatori estremamente attivi sui mercati internazionali ma che si trovano a fronteggiare margini di azione sempre più stretti, per effetto dell’innalzamento dei costi degli input produttivi. Sono timori che coinvolgono la tenuta dei livelli occupazionali e che lasciano presagire un inizio anno con aspettative più fragili di quello appena trascorso ”.

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