La materia, il colore, la socialità: a tu per tu con il Central St. Giles

Quasi quarant’anni sono trascorsi dalla fondazione dello studio “Piano & Rogers”, con il quale Renzo Piano si aggiudicò la progettazione del Centre Pompidou di Parigi.
Quasi venti dalla costituzione di Renzo Piano Building Workshop, impresa e filosofia dell’architettura allo stesso tempo, che ad oggi vanta 130 collaboratori dislocati nelle sedi di Parigi, Genova e New York. Genovese, 73 anni, Renzo Piano parla attraverso le sue opere, realizzate in tutto il mondo.
Proprio una di queste opere è protagonista di un workshop che si tiene a Cersaie (venerdì 1 ottobre alle ore 11, Palazzo dei Congressi) nell’ambito del ciclo di incontri Costruire, Abitare, Pensare.  
L’opera si chiama Central Saint Giles, peraltro oggetto anche di uno spazio espositivo dedicato nell’area esterna 48 dedicata alle mostre, un progetto ambizioso, inaugurato nel maggio scorso, che per la prima volta viene presentato ufficialmente in una fiera internazionale.  
Dietro alla realizzazione del Central Saint Giles ci sono quasi 10 anni di lavoro, di cui i visitatori potranno cogliere qualche frammento, durante l’incontro moderato da Aldo Colonetti, direttamente dalla voce di Maurits van der Staay, architetto responsabile del progetto, e Lorenzo Piazza, giovane architetto di RPBW, che hanno seguito la progettazione e la realizzazione di questo edificio.
Con questa conferenza continua la collaborazione triennale (2009 – 2011) tra Confindustria Ceramica e Fondazione Renzo Piano. Situato a metà strada tra Covent Garden, British Museum e Bloomsbury – tanto per dare un’idea della centralità geografica e culturale che ricopre nella capitale inglese – il Central Saint Giles è nato dal dialogo progettuale tra idee e materiali contemporanei e la città circostante, densa e vitale.
Lo staff di Renzo Piano Building Workshop ha lavorato a una costruzione architettonica importante, eppure perfettamente integrata nel contesto urbano, forte anche del rapporto con la luce naturale, con ampio utilizzo di vetro, acciaio e soprattutto ceramica, uno degli elementi essenziali del rivestimento.
“Bella, durevole ed ecologica”: questa la definizione usata per definire la ceramica in quanto materiale da costruzione. Una definizione che ha trovato concreta realizzazione nelle facciate del Central Saint Giles, in cui la ceramica viene utilizzata in tutte le sue potenzialità, colori e sfumature, permettendo di integrare l’edificio in modo mirabile nel tessuto urbano circostante.
Così il Central Saint Giles riassume tutte queste caratteristiche, particolarmente apprezzabili anche nella prestigiosa mostra curata da Aldo Colonetti e dallo Studio Franco Origoni e Anna Steiner per onorare il lungo percorso di ricerca estetica, antropologica, sociologica e urbana che ha portato Renzo Piano a completare questo progetto. 

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