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La componente industriale dell’ICT – rappresentata da ANITEC-ANIE – conta in Italia a fine 2009 40.100 addetti per un fatturato aggregato di 9,2 miliardi di euro. Nel dettaglio per comparti, gli apparati e sistemi per comunicazioni detengono la quarta posizione all’interno dell’Unione Europea a 27 Stati per volume d’affari generato (8%), dopo Finlandia (41%), Germania (23%) e Francia (12%). Dopo un 2009 difficile, in cui la crisi economica ha raggiunto l’apice per intensità e pervasività a tutti i settori economici, nel 2010 il mercato italiano dell’informatica, delle telecomunicazioni e dell’elettronica d’intrattenimento digitale subirà nell’aggregato in Italia ancora una lieve flessione (-1,9%), attestandosi a quota 67,5 miliardi di euro. Per il 2011 è previsto un ulteriore decremento, sebbene di dimensioni più contenute (-0,7%). Nel dettaglio per singoli comparti, nel 2010 la flessione più marcata sul mercato italiano è attesa per l’elettronica di consumo (-4,3%), seguita dall’informatica (-3%) e dalle telecomunicazioni (-0,8%). Il trend italiano anche per il 2011 non è allineato alla media europea, che prevede un recupero (+1,3%), dopo le flessioni registrate nel biennio precedente (-3,9% nel 2009; -0,6% nel 2010). Nel mercato italiano delle telecomunicazioni dovrebbe mantenersi anche nel biennio 2010-2011 un andamento disallineato per macro-aree: in recupero la componente servizi (-0,5% nel 2010; +1,1% nel 2011); in perdurante debolezza gli investimenti in apparati (-2,4% nel 2010; -1,1% nel 2011). Sul fronte industriale le imprese fornitrici di apparati e sistemi per comunicazioni continuano a soffrire in Italia delle forti debolezze della domanda interna, causa il ripetuto rinvio degli investimenti nelle reti e nelle infrastrutture per comunicazioni. Nel biennio 2008-2009 il settore ha sofferto una drastica riduzione del volume di affari. Il calo occupazionale, solo considerando gli addetti diretti, è risultato pari a 1.600 unità. Se si calcola l’indotto questa cifra sale a 4.000 posti di lavoro. Nonostante l’impegno da parte delle imprese socie di ANITEC-ANIE di mantenere elevato il livello delle competenze professionali del proprio personale, nel medesimo periodo si è registrato un calo di circa il 4% degli addetti alle attività di Ricerca e Sviluppo. L’informatica nel 2011 riprenderà a crescere anche in Italia (+1,1%) dopo la flessione registrata nel 2009 (-7,2%) e prevista per il 2010 (-3,0%). Le analisi confermano tuttavia l’ampliamento del gap di crescita dell’Italia rispetto alla media europea. In Europa infatti al lieve recupero dell’IT atteso per il 2010 (+0,2%) dovrebbe seguire un irrobustimento della ripresa nel 2011 (+3,5%). Un nuovo arretramento nel 2011 è previsto per il mercato italiano dell’elettronica di consumo (-17,3%; -5,1% nel 2009 e -4,3% nel 2010). Nel 2009 il passaggio dal tradizionale segnale televisivo analogico alle tecnologie legate alla fruizione della TV digitale ha fornito parziale sostegno alla crescita di comparto – televisori (+17%) e decoder (+132%) – in controtendenza alle perdite che hanno interessato gran parte delle restanti categorie merceologiche. In Europa le previsioni per il 2011 segnalano una ripresa per il mercato dell’ICT e dell’elettronica di consumo che si tradurrà in una crescita vicina all’1,3%. Tale ripresa sarà trainata dall’informatica (+3,5%) e dalle telecomunicazioni (+1,4%). Si conferma invece critica la situazione per l’elettronica di consumo, in sensibile calo di quantità e prezzi anche nel 2011 (-11,4%). “È fondamentale che anche in Italia le imprese e le amministrazioni pubbliche stimolino una ripresa degli investimenti in nuovi sistemi IT e in reti digitali, come sta avvenendo negli altri Paesi europei ” – ha dichiarato Bruno Lamborghini, Presidente EITO. “La competitività del Paese è strettamente dipendente dalla capacità di sfruttare tutte le opportunità che provengono dall’applicazione intensiva delle nuove tecnologie digitali – ha proseguito Lamborghini. Tra queste basti ricordare l’integrazione dei servizi web nelle organizzazioni, l’utilizzo diffuso del cloud computing, l’accesso a servizi su reti mobili, a cui si aggiungono le nuove forme di applicativi che nascono da esigenze concrete di imprese e consumatori. L’utilizzo diffuso delle tecnologie digitali consente di far fronte a un’esigenza primaria per la competitività della nostra economia se guardiamo agli investimenti strategici per la sicurezza dei dati e delle reti”. “E’ importante non dimenticare – ha concluso Lamborghini – che oltre il 50% della crescita di produttività registrata in Europa deriva dagli investimenti in ICT, come di recente ha dichiarato il Commissario europeo per la Digital Agenda Neelie Kroes”. “Affinché l’industria italiana dell’ICT possa mantenersi competitiva nei prossimi anni è improrogabile la definizione di un piano nazionale di investimenti allineato con le direttive europee e la sua realizzazione entro i prossimi 3-5 anni – ha dichiarato Cristiano Radaelli, Vice Presidente ANITEC. “L’Italia è sede di centri di eccellenza a livello globale nel campo dell’ICT e disponiamo di importanti risorse per lo sviluppo dei contenuti che possono essere distribuiti sulle reti digitali – ha proseguito il Vice Presidente di ANITEC Radaelli. Se non si interverrà subito e con soluzioni strutturali per rilanciare la domanda di ICT e per incoraggiare lo sviluppo infrastrutturale il gap di crescita del nostro mercato rispetto all’Europa e al mondo continuerà ad ampliarsi sempre di più”. “Le tecnologie ICT sono straordinari driver di crescita dell’economia e dell’occupazione – ha concluso Radaelli – e ad esse andrebbe riservato un ruolo di primo piano nel delicato momento che stiamo vivendo di uscita dalla crisi”. ANITEC (Associazione Nazionale Industrie Informatica, Telecomunicazioni ed Elettronica di Consumo) aderente a Confindustria ANIE è l’organizzazione che riunisce le imprese operanti in Italia in attività industriali connesse alle tecnologie delle Telecomunicazioni, dell’Informatica, dell’Elettronica di Consumo, degli Apparati per Impianti d’Antenna e degli Apparecchi Misuratori Fiscali. Confindustria ANIE, con oltre 1.100 aziende associate e circa 170.000 occupati, rappresenta il settore più strategico e avanzato tra i comparti industriali italiani, con un fatturato aggregato di 56 miliardi di euro (di cui 23 miliardi di esportazioni). Il saldo della bilancia commerciale è attivo per circa 800 milioni di euro. Le aziende aderenti a Confindustria ANIE investono in Ricerca e Sviluppo il 4% del fatturato, rappresentando più del 30% dell’intero investimento in R&S effettuato dal settore privato in Italia. EITO (European Information Technology Observatory, http://it.eito.com) dal 1993 offre informazioni aggiornate e qualitativamente valide sui mercati europei e globali delle tecnologie dell’informazione, delle telecomunicazioni e dell’elettronica di consumo. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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