Urbanistica in Piemonte: che fare?

Obiettivo del dibattito è mettere in luce le inadeguatezze della legge urbanistica piemontese, alla luce di un inquadramento delle altre realtà nazionali.
Mentre una parte del Paese affronta il governo del territorio con nuovi strumenti entrati a far parte delle leggi urbanistiche regionali di seconda generazione (ad esempio la perequazione, la compensazione, i piani strutturali, i piani operativi, la pianificazione strategica, …), il Piemonte, che pure si era dotato di una legge urbanistica innovativa e lungimirante già negli anni ’70 (LR 56/1977), a distanza di più trent’anni, ha fatto pochi passi avanti.

“È certo che il Piemonte non può semplicemente introdurre qualche procedura di snellimento sul corpo legislativo della Legge urbanistica vigente, nata in tempi in cui era necessario controllare lo sviluppo e non produrre nuovo sviluppo” afferma Riccardo Bedrone “ma è altrettanto certo che le innovazioni – magari già sperimentate con successo in altre regioni – necessitano di un quadro di riferimento nazionale per sostenere ciò che si è ormai venuto configurando come un nuovo ma surrettizio regime dei suoli”
L’incontro si propone di inquadrare l’evoluzione del governo del territorio in Italia, dagli anni Settanta ad oggi, attraverso l’intervento di Paolo STELLA RICHTER professore ordinario di Diritto amministrativo dell’Università La Sapienza di Roma, mettendo in luce le debolezze e le questioni ancora aperte, tra cui il conflitto tra il livello nazionale e regionale nella pianificazione, il coinvolgimento dei privati (e in particolare dei costruttori) nelle decisioni di trasformazione urbana, l’effettiva possibilità di separare il piano strutturale dal piano operativo, integrazione tra piani di natura e di collocazione gerarchica diversi.

All’interno di questo contesto, come si può modificare la legislazione piemontese, attualizzandola alla luce delle innovazioni introdotte e, allo stesso tempo, affrontando e superando le carenze delle altre leggi regionali? Si confronteranno sul tema Carlo Alberto BARBIERI, professore associato di Urbanistica del Politecnico di Torino e Livio DEZZANI, il responsabile della Pianificazione urbanistica della Confindustria Piemonte. Ne trarrà le conclusioni alla luce di quanto ne emergerà Ugo CAVALLERA, assessore all’Urbanistica e alla Programmazione territoriale della Regione Piemonte.
“Sono convinto che per avvicinarsi ad un corretto adeguamento normativo, anche in tema di governo del territorio, sia necessario innanzitutto dare credito alle proposte e alle riflessioni che nascono da chi opera sul campo, professionisti ed amministratori, portatori di interessi diffusi e profondi conoscitori della materia”, afferma Ugo Cavallera, assessore regionale all’Urbanistica e programmazione territoriale. “È questo il metodo di lavoro che ritengo più opportuno per costruire strumenti normativi realmente in grado di rispondere alle esigenze dei tempi attuali. Un percorso di aggiornamento che, scevro da una eccessiva burocrazia, faccia tesoro delle nuove competenze e conoscenze per favorire una più armonica regolamentazione della materia, un fattore essenziale per incentivare la crescita economica del settore”.

INTRODUCE
Paolo STELLA RICHTER, professore ordinario di Diritto amministrativo, Università La Sapienza, Roma

INTERVENGONO
Carlo Alberto BARBIERI, professore associato di Urbanistica, Politecnico di Torino
Livio DEZZANI, responsabile della Pianificazione urbanistica, Confindustria Piemonte

CONCLUSIONI
Ugo CAVALLERA, assessore all’Urbanistica e alla Programmazione territoriale, Regione Piemonte

MODERA
Riccardo BEDRONE, presidente dell’Ordine degli Architetti PPC, Torino

INCONTRO PUBBLICO
URBANISTICA IN PIEMONTE: CHE FARE?
venerdì 11 giugno 2010 ore 16,15
Museo Regionale di Scienze Naturali
via Giolitti 36, Torino

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