Settore legno -60%

100 sono nate e 160 hanno chiuso l’attività. Un dato negativo per gli artigiani del mobile relativo al primo trimestre 2010, a dichiararlo è l’Unione Artigiani di Monza e Brianza. Un -60% che segue il cupo panorama dipinto dal Presidente di Federlegno, Rosario Messina, sul settore legno–arredo in Brianza. «Ma la parola d’ordine degli artigiani del comparto è quella di serrare le fila, restare compatti in “trincea”, fare opera di contenimento per superare il momento difficile» – si legge in una nota dell’Unione Artigiano. “Le oscillazioni riguardanti fatturato ed occupazione dell’artigianato, in particolare del comparto legno-arredo – sottolinea il segretario generale dell’Unione Artigiani di Monza e Brianza, Marco Accornero – storicamente giungono un passo dietro i riscontri dell’industria. Se la situazione presentata da Federlegno dovesse essere confermata, per gli artgiani del settore si attendono ancora mesi di passione, in attesa di timidi segnali di rilancio che in ogni caso giungerebbero dopo la ripresa dell’industria.”
«Il settore – precisa Accornero – ha risentito della crisi dell’ industria del mobile, ma anche del crollo del comparto edile, anche se va sottolineato come al momento sotto il profilo dell’occupazione non si stia assistendo a un calo vertiginoso degli addetti. I nostri associati, con grande spirito di responsabilità e forte carattere, stanno contenendo gli esuberi, con una tendenza ad “alleggerire” la manodopera quasi solo imputabile alla mancanza di nuove assunzioni a fronte di cessazioni. Siamo ben lungi dal paventare smantellamenti occupazionali. Nascono meno imprese, ma di fronte alla crisi che stiamo fronteggiando anche questo ci fa adombrare un po’ di ottimismo».
L’importante, si sottolinea dall’Unione Artigiani, è che non si faccia ricadere sull’ultimo anello della catena, gli artigiani terzisti appunto, tutto il peso delle difficoltà.
“Numerosissimi artigiani del settore legno-arredo – commenta il Presidente dell’Unione, Walter Mariani – nei decenni passati si sono convertiti da produttori diretti ad esecutori conto terzi per le grandi aziende del mobile della Brianza, facendone spesso la fortuna. Le imprese di marchio si sono potute affidare ad estro, competenze ed esperienze uniche al mondo, che ancor oggi è impossibile trovare altrove. Attenzione al ricorso forsennato alle politiche di low cost soprattutto nel mondo del mobile. Scarsa qualità e piccoli prezzi sono replicabili ovunque, in particolare nei paesi emergenti come la Cina. Il low cost nel breve periodo potrà anche permetterei respirare, ma a lungo andare sarà la condanna di un patrimonio manifatturiero che dobbiamo invece difendere.”

Consiglia questa notizia ai tuoi amici

Commenta questa notizia



Le ultime notizie sull’argomento