Ponte sullo stretto: la sfida dell’ingegneria

«Dobbiamo sfatare la questione relativa all’incidenza della spesa pubblica sull’infrastruttura “Ponte”, che verrà realizzata in project financing: il costo a carico dello Stato, a conti fatti sarebbe inferiore a quello di un ramo della metropolitana di Roma. Oggi, peraltro, non realizzare il ponte costerebbe più della metà del totale dell’investimento».
Così il sottosegretario alle Infrastrutture Giuseppe Reina ha salutato la platea di esperti e professionisti, presente il 21 maggio – a Catania (hotel Excelsior) al convegno internazionale “Ponte sullo stretto: la sfida dell’ingegneria”, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Catania.
Un momento di riflessione e confronto, che ha toccato diverse tematiche – politiche, tecniche, ambientali e sociali – relative alla grande opera. «La questione del ponte rappresenta un falso dilemma, trascinato da differenti correnti politiche – ha continuato Reina – alla sua realizzazione sono legate, a catena, infrastrutture ad esso collegate, necessarie per lo sviluppo del Paese. Basti pensare agli interventi che ricadrebbero su Messina: area dov’è necessaria un’urgente rimodulazione urbanistica e territoriale. Se è vero, come dice Pietro Ciucci, che il Ponte è l’ultimo lotto della Salerno-Reggio Calabria, che sta procedendo spedita per arrivare puntuale all’appuntamento con il 2013, dobbiamo sbrigarci, mettendo di canto una volta per tutte le polemiche».

«Le contrapposizioni sul ponte aperte negli ultimi anni – ha spiegato Carmelo Maria Grasso, presidente dell’Ordine etneo – sono fondate esclusivamente su ipotesi virtuali. E’ inutile sprecare fiumi di parole chiedendosi se è meglio realizzare prima il ponte e poi le grandi infrastrutture, o viceversa. Gli ingegneri vogliono e devono essere concreti: è per questo che in questo incontro vogliamo parlare del progetto, delle problematiche tecniche, delle soluzioni trovate e delle eventuali difficoltà riscontrate. La realizzazione del ponte non è soltanto una sfida dell’ingegneria, ma dell’uomo».

Il coordinamento scientifico del convegno è stato affidato all’ing. Luigi Bosco, componente Commissione monitoraggio norme tecniche Consiglio superiore lavori pubblici, e al prof. Enzo Siviero, Ordinario di Ponti dell’Università Iuav di Venezia: «A prescindere da suggestioni ed emozioni, percezioni e sogni, che toccano il cuore più che la ragione, quando si parla del Ponte più lungo del mondo – ha sottolineato Siviero – è necessario conoscere il quadro complessivo dell’opera, dalla sua genesi storica allo stato attuale, puntualizzandone ogni elemento significativo in uno sguardo complessivo fin’ora mai affrontato. Al di là degli aspetti tecnici che oggi abbiamo avuto modo di appurare (le nuove tecnologie consentono di superare qualsiasi dubbio legato all’infrastruttura “Ponte”), la realizzazione della “Metropoli dello Stretto”, se opportunamente accompagnata da uno Statuto Speciale che ne definisca la vocazione Mediterranea anche in termini di zona franca (peraltro già attiva a Messina e mai resa veramente operativa) potrebbe determinare un virtuoso riavvio delle dinamiche di sviluppo, facendo della Sicilia una parte integrante dello Stivale».

Protagoniste della giornata anche le Università di Enna, Palermo, Reggio Calabria e Catania, che «si mobiliteranno insieme – hanno aggiunto i rettori della Kore e dell’Università di Reggio calabra, rispettivamente Salvo Andò e Massimo Giovannini – per contribuire ad affrontare la grande sfida che vede protagonisti, non solo ingegneri e architetti, ma studiosi di molteplici ambiti».
Stamattina erano presenti anche: il sindaco del comune etneo Raffaele Stancanelli, il consigliere del Cni (Consiglio nazionale ingegneri) Alessandro Biddau il presidente della Consulta degli Ingegneri di Sicilia Gaetano Fede e il vicepresidente dell’Ordine degli Architetti di Catania Giuseppe Scannella.

L’incontro-dibattito di valenza internazionale, continuerà oggi pomeriggio – alle 15.00 – con la tavola rotonda coordinata dal giornalista Tony Zermo e vedrà la presenza di nomi illustri del settore quali Klaus H. Ostenfeld, Man-Chung Tang e Peter Sluszka e Kenneth Serzan. La terza e ultima sessione è prevista per le 16.45 con il coordinamento del segretario dell’Ordine degli Ingegneri di Catania Aldo Abate. A chiusura le considerazioni etico economiche a cura del prof. Marco Eugenio di Sandomenico, il dibattito e le conclusioni affidate a Bosco e Siviero, che insieme a Vincenzo La Manna, Marco Muratore, Giuseppe Puglisi e Andrea Santangelo formano il Comitato Scientifico dell’evento.

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