Il legno: un’espressione della natura

Lavorando con tre qualificatissimi partner, l’rchitetto Matteo Thun, la casa di moda Marni e il produttore di mobili RIVA 1920, l’AHEC ha collaborato a creare una serie diinstallazioni usando tre fra le specie di legno di latifoglia americano più esteticamente belle e interessanti.
La quercia rossa americana (American red oak), con il suo colorecaldo e la venatura caratteristica della quercia, è la specie con cui sono costruiti i tre grandi “Wooden Beacons” (fari di legno) all’Università Statale di Milano. In una vetrinadella Rinascente di Piazza del Duomo si potrà vedere una composizione di tavole di ciliegio americano (American cherry), un legno che con il suo colore intenso e la suavenatura fine evoca una bellezza e una qualità uniche. E infine il noce americano (American black walnut), il legno più di tendenza, dal’intenso colore scuro, saràpresentato come una foresta di lunghe assi nel cortile interno della boutique Marni in via della Spiga 50.
In ognuno di questi luoghi il legno sarà mostrato come materia prima nella sua forma grezza di segato, ma alcuni elementi chiave delle installazioni saranno piallati e finiti ad olio per far risaltare le caratteristiche e il colore distintivo di ciascuna specie.
L’architetto Matteo Thun ha scelto questo approccio proprio per esprimere al meglio le qualità naturali di queste specie latifoglie temperate. Il progetto si propone fondamentalmente di mostrare il percorso dalla materia prima al prodotto finito.
Mentre queste installazioni mostrano soltanto una parte del percorso, la tappa finale consisterà nel ritorno di tutte le tavole di legno alla RIVA 1920; qui esse verranno riutilizzate per creare una serie di mobili di alta qualità caratterizzati dall’eccellenza della lavorazione e del design tipici della RIVA.
David Venables, direttore europeo dell’AHEC, esprime il suo apprezzamento per la collaborazione con i tre partner: “In questi ultimi anni abbiamo avuto la fortuna dilavorare con alcuni grandi architetti e designer, e questo progetto con Matteo Thun ci permette di continuare in questa direzione. Matteo Thun è davvero appassionato del legno, ne comprende e apprezza appieno l’importanza nella realizzazione di grandi progetti sostenibili. La creazione di un legame con il design nel campo della moda attraverso Marni è il modo migliore per mostrare l’uso e la trasformazione di materiali naturali da parte di industrie diverse.”

Il legno: rinnovabile, riciclabile, riutilizzabile
La consapevolezza dell’impatto ambientale dei materiali che usiamo, dei prodotti che compriamo e degli edifici in cui viviamo è diventata una filosofia vitale e in espansione per il 21° secolo. Il legno è un materiale che si rinnova naturalmente e le foreste di latifoglie del Nord America sono dimostrazioni esemplari di vera sostenibilità. Negli ultimi cinquant’anni questa risorsa che si rigenera naturalmente è raddoppiata, mentre nello stesso periodo di tempo il volume di legno tagliato dalle foreste stesse è cresciuto in modo considerevole.
Secondo David Venables “un progetto di questo tipo è anche il veicolo perfetto permostrare come i legni di latifoglia americani possono essere ri-utilizzati e ri-presentati come parte di una evoluzione in atto, dando loro più di una vita”
Trasformare i “Wooden Beacons” di Matteo Thun in mobili pregiati è un esempio. Ma quest’anno a Milano l’AHEC sarà protagonista anche di un’altra storia di riciclo. Le panche in tulipier americano (American tulipwood) denominate “Bench Press”,disegnate da Sebastian Wrong, direttore di Established & Sons, e dall’artista Richard Woods per il London Design Festival 2009, arriveranno a Milano e saranno esposte come parte del progetto INTERNI THINK TANK all’Università Statale, nell’atrio di fronte all’Aula Magna. Anche le Bench Press sono un grande esempio di riciclo: sono infatti state prodotte utilizzando una parte delle tavole di legno di tulipier che formavano l’imponente installazione che faceva da cornice alle collezioni di mobili e complementi di arredo di design presentate da Established & Sons a Milano nell’aprile del 2009.
E così il cerchio che unisce Milano e Londra si chiude.

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