Teatro del mondo. Omaggio a Aldo Rossi

“Questa mostra non è solo un omaggio alla memoria del Teatro del Mondo, ma è una celebrazione di uno dei maggiori successi dell’effimero, di un’architettura temporanea che si è impressa nella memoria come un’icona.
Il Teatro del Mondo è un evento ancora aperto, fornisce idee e suggerimenti per il futuro e molte personalita’ contemporanee dell’architettura lo considerano un punto di riferimento, per esempio Aaron Betsky che lo citava spesso”.
Lo ha detto il presidente della Biennale di Venezia Paolo Baratta presentando la mostra “La Biennale di Venezia 1979-1980. Il Teatro del Mondo ‘edificio singolare’. Omaggio ad Aldo Rossi”, curata da Maurizio Scaparro, che sara’ aperta al pubblico dal 10 febbraio al 31 luglio a Ca’ Giustinian.
Allestita presso il ‘Portego’, al pian terreno, cioè proprio di fronte alla collocazione originaria dell’edificio galleggiante, che Aldo Rossi volle ancorare alla Punta della Dogana, in pieno Bacino San Marco.
La mostra propone anche una rilettura del progetto per il “Teatro del Mondo”, realizzato nel 1979 in occasione della mostra “Venezia e lo spazio scenico”, utilizzato nel 1980 dal Settore Teatro per la prima edizione del Carnevale di Venezia e trasportato via mare nell’estate del 1980 al Festival Teatrale di Dubrovnik.
“Il progetto per il Teatro del Mondo – spiegava Aldo Rossi – si caratterizza da tre fatti, l’avere uno spazio usabile preciso anche se non precisato, il collocarsi come volume secondo la forma dei movimenti Veneziani, essere sull’acqua.
Appare evidente come essere sull’acqua sia la sua caratteristica principale, una zattera, una barca: il limite o confine della costruzione di Venezia”.
Nell’ambito delle Attivita’ Permanenti e dei Settori Arti Visive/Architettura, Teatro e Asac (Archivio storico delle arti contemporanee), la mostra consente la valorizzazione e fruizione da parte del pubblico dei materiali dell’Asac, cosi’ come attuato nel 2009 con la mostra “Macchine di visione. Futuristi alla Biennale” realizzata negli stessi spazi. Si tratta inoltre di una nuova iniziativa che concorre a identificare Ca’ Giustinian sede ideale della Biennale e centro di vita culturale della citta’. L’allestimento prevede materiali e riproduzioni di documenti provenienti dall’Asac, dalla Fondazione Aldo Rossi, dalla Libreria Marciana, dal Museo Correr e dalle Teche Rai, e in particolare un modello del “Teatro del Mondo”, la sfera metallica originale di coronamento della copertura, struttura a riproduzione di un antico “mondo novo”, con immagini storiche. Inoltre, documenti grafici, manifesti, disegni, fotografie e video (estratti Rai), corrispondenza dell’epoca e comunicati stampa.

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