Meno 47,5% per le tecnologie per il legno

Le macchine per la lavorazione del legno e dei suoi derivati non sfuggono, purtroppo, al drastico calo registrato da tutti i settori. Secondo l’indagine trimestrale curata dall’Ufficio studi di Acimall – l’associazione confindustriale che rappresenta i 210 più importanti produttori italiani – il periodo luglio-settembre 2009 ha visto un calo degli ordini del 47,5 per cento sull’analogo periodo dell’anno precedente. Le commesse dall’estero hanno avuto una flessione del 50,5 per cento, mentre il mercato domestico cede di un più contenuto 35 per cento. L’andamento congiunturale degli ordini, rispetto al secondo trimestre di quest’anno, rivela una variazione negativa valutabile nell’1,5 per cento.  Dall’inizio dell’anno – secondo quanto emerge dalla elaborazione delle risposte ottenute dal campione statistico – i prezzi sono rimasti stazionari mentre la produzione assicurata, al termine del terzo trimestre 2009, si aggira attorno a 1,43 mesi.L’indagine qualitativa relativa al periodo registra il sostanziale pessimismo sull’andamento della produzione da parte del 62 per cento degli intervistati, mentre il 38 per cento crede in una sostanziale stabilità; nessuno prevede un miglioramento.L’occupazione è stabile per il 55 per cento del campione, in calo per il restante 45. Dato analogo per le giacenze: stabili per il 55 per cento degli intervistati, in diminuzione per il 42 per cento e in crescita per il 3 per cento. L’indagine previsionale non è incoraggiante e indica la sostanziale sfiducia delle aziende in una imminente ripresa. Sul fronte degli ordinativi dall’estero solo il 7 per cento degli intervistati è convinto di un miglioramento della situazione attuale, contro il 59 per cento che vota per una situazione stabile e il 34 che si attende un ulteriore crollo degli ordini (il saldo è pari a -27). Il 45 per cento degli intervistati prevede un ulteriore calo del mercato domestico, mentre per il 55 per cento la situazione rimarrà stazionaria (il saldo è pari a -45). 

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