Costruzioni: 57,6% delle imprese stima un utile nel 2009

E’ quanto emerge dal sondaggio congiunturale condotto da Bankitalia tra il 22 settembre e il 14 ottobre scorso, coinvolgendo 3.874 imprese con almeno 20 addetti, di cui 2.795 appartenenti all’industria in senso stretto e 1.079 ai servizi privati non finanziari. Il risultato d’esercizio e’ nettamente migliore tra le imprese con oltre 200 addetti (in utile per oltre l’80% del totale).
I risultati appaiono peggiori per le imprese del Nord, dove le frequenze di imprese in utile e in perdita ammontano rispettivamente al 53,4% e al 26,8%).
Le imprese delle costruzioni che segnalano un calo nel valore della produzione nel 2009 rispetto all’anno precedente sono il 55,8%, a fronte del 16,8% delle imprese che ne prospetta un aumento.
Anche per il 2* semestre del 2009, rispetto ai primi 6 mesi dell’anno, si conferma la prevalenza di valutazioni negative: il 42,9% delle imprese anticipa una flessione, a fronte di un 18% che prefigura una crescita. Pur meno pessimistiche le previsioni per il 2010 rimangono negative: il valore della produzione, rispetto all’anno precedente, e’ previsto in calo dal 34,4% e in crescita dal 29,1% delle aziende.
Coerentemente, la situazione congiunturale attuale sul proprio mercato di riferimento e’ definita in recessione per il 44% delle imprese, in stagnazione per il 51,6% e in espansione per appena il 4,4%; tra le imprese oltre i 500 addetti prevalgono invece nettamente i giudizi di stagnazione (87,9%). Le previsioni per i prossimi due trimestri sono relativamente piu’ distese: il proseguimento della fase recessiva viene ipotizzato dal 26,9% delle imprese, mentre il 54,1% segnala condizioni di stagnazione e il 19%, invece, una possibile ripresa.
La domanda di prestiti bancari negli ultimi 6 mesi, al netto delle oscillazioni stagionali, e’ risultata in calo per l’8% delle imprese, in aumento per il 33,8%. Tra le esigenze che sosterrebbero la domanda di credito le imprese segnalano in prevalenza variazioni delle esigenze di fondi per l’attivita’ produttiva (per il 19%) e della capacita’ di autofinanziamento (per il 17%). Il 44,8% delle aziende ha osservato un inasprimento delle condizioni di accesso al credito, essenzialmente legato al peggioramento delle condizioni di costo o garanzia sui nuovi finanziamenti (per il 27%) e di fattori quali l’aumento dei tassi d’interesse su prestiti gia’ concessi e il rifiuto di nuovi finanziamenti da parte del sistema creditizio (entrambi segnalati dal 18% delle imprese). Il 14,8% delle imprese prevede una riduzione dell’indebitamento bancario nei prossimi 6 mesi, mentre il 26,4% valuta piu’ probabile un incremento dell’esposizione; i giudizi di stabilita’ tendono a diminuire in frequenza al crescere della dimensione d’impresa.
Per il 2009, il 43,2% delle aziende che operano nel comparto dell’edilizia indica un calo delle unita’ abitative completate rispetto al 2008, mentre il 20,6% ne indica un aumento; il 47,3% segnala una diminuzione delle unita’ avviate nel 2009 rispetto al 2008, contro il 18,4% che ne stima un incremento. Anche nel settore delle opere pubbliche prevalgono i giudizi di flessione del valore della propria produzione nel 2009 rispetto al 2008 (53,9%) rispetto alle stime di crescita (19,6%); il saldo risulta peggiorato di circa 14 punti percentuali rispetto al sondaggio congiunturale svolto nel 2008. Per il 2010 le imprese che prevedono un ulteriore calo del valore della produzione in opere pubbliche eccedono di 12,2 punti percentuali quelle ne prevedono un aumento (39,1% contro 26,9%).
I giudizi che valutano l’occupazione media in calo nel 2009 rispetto al 2008 ammontano al 37,4% del totale, contro il 10,6% di giudizi di incremento. Il calo appare piu’ marcato per le imprese con meno di 200 addetti.

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