Mercato interno cala, boom di investimenti all’estero

Il Rapporto Ance, che ha coinvolto 41 imprese di costruzioni, evidenzia una tendenza di rafforzamento che vede le imprese italiane scegliere sempre piu’ frequentemente gli investimenti all’estero, a fronte di un restringimento del mercato nazionale. In quattro anni, il fatturato estero delle imprese analizzate e’ salito del 126,6% per quelle grandi e del 190% per quelle medio-piccole, mentre i ricavi provenienti dalle attivita’ italiane sono scesi del 16,1% per le grandi imprese e dell’1,8% per quelle medio-piccole.
Le imprese italiane sono presenti in 80 Paesi, con 563 commesse per un valore superiore ai 40 mld di euro; nel 2008 le nuove commesse acquisite sono state 232, per un valore complessivo di 11,3 mld di euro. La classifica delle imprese italiane piu’ presenti all’estero vede nelle prime tre posizioni Impregilo (con 1.917 mln di produzione all’estero), Astaldi (742,7 mln) e Salini Costruttori (595,6 mln), seguite da Ghella (411 mln), Trevi Group (387,8 mln) e Monatti (368 mln). Le aree in cui e’ piu’ forte la presenza italiana sono il Sud America (28% dell’importo totale) e il Nord Africa (20%), seguiti dai Paesi europei extra Ue (13%), dall’Unione Europea (12% e dal Medio Oriente (12%). Quanto ai settori di attivita’, spiccano le infrastrutture energetiche (112 cantieri), strade e ponti (103) e interventi di edilizia (77).
Per quanto riguarda le conseguenze della crisi economica sul settore, il Rapporto dell’Ance evidenzia “forti tensioni che stanno mettendo a dura prova l’equilibrio economico-finanziario delle aziende”. I principali problemi sono rappresentati dal “grave problema dei ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione” e dal “forte razionamento del credito operato dalle banche con diverse forme verso le imprese del settore”, in particolare, “la restrizione al credito sta interessando un quarto del campione”. Le imprese, spiega ancora il Rapporto, “hanno indicato quali sono i Paesi per i quali e’ difficile in questa fase congiunturale ricevere finanziamenti: El Salvador, Bolivia, Libia, Repubblica Democratica del Congo, Kazakhstan, Azerbajan, Ucraina e Romania”.

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