L’Acciaio nelle opere di ricostruzione in Abruzzo

"L’Aquila in questo momento è capofila in tutti i tipi di costruzione perché il numero di cantieri aperti in questa città equivale attualmente a quello dei cantieri aperti in tutta Italia, e questo crescerà ancora di più nel futuro. L’acciaio poi, per la buona resistenza all’azione sismica, è e sarà uno dei maggiori protagonisti di questa azione rapida di ricostruzione, ovviamente sul nuovo, senza escludere che può essere adottato anche nei lavori di adeguamento e rafforzamento”. Lo ha detto il dirigente della protezione civile Mauro Dolce, coordinatore del progetto C.a,s.e., intervenendo al convegno nazionale “L’Acciaio nelle opere di ricostruzione in Abruzzo” svoltosi nel pomeriggio di ieri nel capoluogo abruzzese.

L’evento, a cui hanno partecipato circa 300 persone, ha costituito un’occasione per fare il punto sullo sviluppo della cultura delle costruzioni in acciaio sismo-resistenti.

“L’acciaio è un materiale ideale per una rapidità di esecuzione e per una buona protezione sismica – ha continuato Dolce -, è duttile ed ha capacità di adattarsi alle formazioni richieste da un forte terremoto. Essendo sostanzialmente una forma di prefabbricazione permette di conseguire risultati molto rapidamente". Dolce ha sottolineato che "l’Italia non è arretrata nell’utilizzo dell’acciaio, anche se viene usato in particolare per strutture specifiche e per capannoni industriali".

Anche l’assessore regionale ai Lavori Pubblici Angelo Di Paolo è intervenuto ai lavori del convegno nazionale. “Istituzioni e associazioni imprenditoriali, rispetto al problema del sisma, devono costruire il futuro in maniera più concreta ed anche più responsabile, tenuto conto che il governo del territorio deve guardare soprattutto alla sicurezza del cittadino”. Secondo Di Paolo, “nelle realtà pubbliche, come scuole ed ospedali, dove maggiormente ci concentra l’attività sociale, dobbiamo rispondere con più sollecitudine rispetto alle tecnologie moderne, l’acciaio è importante come dimostrato in Stati come il Giappone, dove l’utilizzo di questo elemento e la costruzione di strutture adeguate hanno provocato pochi danni in occasione degli eventi sismici”
 
Fonte: Il Capoluogo.it

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