Scajola, nel “ddl sviluppo” riforme strutturali

Previste anche polizze assicurative “poliennali” con lo sconto per gli automobilisti e la destinazione di 140 milioni all`editoria coperti dall`aumento della Robin tax.
Il testo viene licenziato da palazzo Madama con 154 si` e un no (una sola astensione). Come annunciato, 1`Udc vota a favore, mentre Pd e Idv abbandonano l`Aula al momento del voto. Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, parla di «legge storica», di «un provvedimento di legislatura» che aiuta il Paese ad uscire dalla crisi facendo leva su riforme strutturali e non piu` su misure di emergenza.
Sul ritorno al nucleare il ministro afferma convinto: «Sara` un affare». Ambientalisti e consumatori pero` vanno subito all`attacco, definendo quella del Governo «una scelta autoritaria» e parlando (come anche l`opposizione) di “ritorno alla preistoria“. Scajola lascia intendere di non temere gli oppositori. Il nucleare – sostiene il ministro – «non deve essere visto in maniera ideologica o pregiudiziale, l`approccio deve essere di confronto e condivisione». Scajola assicura che il processo di attuazione (attraverso l`esercizio delle numerose deleghe previste dalla nuova legge) delle misure sul ritorno dopo 22 anni al nucleare si sviluppera` in maniera accurata: «Classificheremo i siti per le centrali come di interesse e sicurezza nazionale, come obiettivi sensibili per la sicurezza del nostro Paese» e, in caso di non condivisione, «scatta quanto previsto dalla Costituzione, cioe` il potere sostitutivo del governo». Ad esprimere soddisfazione per l`approvazione del Ddl Sviluppo e` anche il relatore del provvedimento al Senato, Antonio Paravia (Pdl), che sottolinea come oltre al ritorno al nucleare il testo, diventato «una mezza finanziaria», contenga numerose misure per le attivita` produttive: «Dall`inasprimento delle pene in materia di contraffazione per garantire il made in Italy» (fino a 6 anni di carcere e 50.000 euro) alla «semplificazione di molte procedure burocratiche autorizzatorie». Sempre sul versante delle attivita` produttive arriva l`estensione alle reti d`impresa delle agevolazioni gia` previste per i distretti industriali. Con il decollo della nuova legge salta il tetto che prorogava al 2015 il limite antitrust per la distribuzione del gas, con un impatto soprattutto per l`Eni. Viene poi spianata la strada all`avvento dei privati nelle ferrovie ma solo per imprese «aventi sede legale in Italia». Il grado di liberalizzazione dei servizi di terra degli aeroporti sara` verificato con cadenza semestrale da parte del ministro delle Infrastrutture. Sono in arrivo sconti sulla benzina per le regioni che ospitano impianti di estrazione di gas e petrolio. Viene previsto il graduale pensionamento degli elettrodomestici inferiori alla classe “A“ e delle lampadine ad incandescenza. E` reso piu` soft il meccanismo della class action targata governo Prodi (che scattera` comunque nel 2010) e vengono introdotte le polizze poliennali che agli automobilisti garantiranno sconti ma li vincoleranno per 5 anni alla stesa compagnia. Due interventi, questi ultimi, che non sembrano soddisfare del tutto il presidente dell`Antitrust, Antonio Catricala`. In particolare le misure sulle assicurazioni, spiega Catricala`, non piacciono «perche` tengono la clientela legata ad un soggetto imprenditoriale per un periodo lungo di tempo, in cambio di uno sconto del quale non sono chiari gli effettivi benefici. La fidelizzazione ostacola la mobilita` essenziale per la concorrenza. In un mercato gia` ingessato e` un ulteriore elemento di vischiosita`».

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