Porta Nuova, al via le prenotazioni

Come un parco. Una distesa di 1.280 alberi ad alto fusto e al­tre 920 piante basse: faggi, aca­cie gialle, lecci, aceri, frassini, corbezzoli e arbusti ornamenta­li. Ma diverso da un parco: il verde non è spalmato a terra ma arrampicato su due gratta­cieli, tre ettari e mezzo sviluppa­ti in altezza, a strati, 50 essenze su ogni livello. «Questa tipolo­gia d’edificio è pensata per ri­durre seriamente il consumo di suolo» osserva Stefano Boeri, l’architetto che firma il Bosco verticale nel quartiere Isola: due torri di 110 e 80 metri (27 e 19 piani). Bioedilizia per la Mila­no di domani e per i residenti che ieri e ieri l’altro hanno tra­slocato nell’hinterland: «Così potremmo riportare in città chi ha cercato fuori un migliore rapporto tra casa e verde…». Il Bosco verticale è uno dei dodici nuovi blocchi residenziali del piano Milano Porta Nuova, il progetto di riqualificazione del­l’area Varesine-Garibaldi-Re­pubblica- Isola coordinato dal gruppo Hines.

Il masterplan prevede oltre 400 appartamen­ti, dall’edilizia residenziale agl’immobili superlusso: le pre­notazioni sono partite e il pri­mo lotto di 40-50 appartamenti sarà venduto entro il 2009. Dopo due anni di cantieri si entra nella fase di collocamen­to. Dietro Porta Nuova c’è un in­vestimento da due miliardi di euro e una cordata di privati. Davanti, l’obiettivo di rimodel­lare 290 mila metri quadri di cit­tà. Le residenze sono progetta­te da un pool di architetti italia­ni e internazionali: Stefano Boe­ri, Paolo Caputo («La Torre Va­resine è no global, un progetto per il quartiere»), Bernardo Fort Brescia, Lucien Lagrange, Matteo Tartufoli e Cino Zucchi. Nelle intenzioni, il nuovo quar­tiere di ville urbane, torri e cor­ti si «integra» nel vecchio e «ne rispetta» la fisionomia (le om­bre dei nuovi palazzi, per dire, vengono proiettate nel parco pubblico, non sulle residenze esistenti). Si va, quanto ai tagli, dai bilocali alle penthouse e ai duplex (oltre i 400 metri qua­dri).

I prezzi partono dai circa 3.000 euro al metro quadro del­l’edilizia convenzionata (costo concordato tra promotori e Co­mune) e superano i 7.500 euro dei listini commerciali. La vendita degli appartamen­ti di Porta Nuova avverrà, per lotti, nei prossimi due anni. I primi inquilini dovrebbero en­trare in casa tra fine 2012 e ini­zio 2013. La fase di collocamen­to prevede una prenotazione iniziale che consente, per ogni lotto, l’accesso a una fase di ven­dita riservata prima che l’abita­zione sia messa sul mercato. Il fatto di dover «vendere in una fase di mercato difficile» non spaventa l’amministratore dele­gato di Hines, Manfredi Catella: «A Milano il mercato c’è». Que­stione d’offerta: Porta Nuova, hanno spiegato ieri i progetti­sti, «propone un nuovo modo di abitare, in spirito Expo, con rigorosi criteri di risparmio e di ecocompatibilità».

Tradotto: pannelli fotovoltaici, isolamen­to termico, materiali biodegra­dabili e raccolta della pioggia per l’irrigazione dei giardini. Dicono: «È edilizia d’avan­guardia ». L’esempio? È il Bosco verticale: il progetto è stato por­tato nella galleria del vento del Politecnico, prove di carico e te­nuta degli alberi alle raffiche. Un test «necessario», perché co­struire un parco alto 110 metri significa misurarsi — davvero — con la natura. A differenza dei grattacieli classici, spiega ancora Boeri, le sue torri verdi «scremano il vento e le polveri sottili, e consentono un rispar­mio energetico netto». È un pro­getto dal doppio «aspetto», di­ce: «Psicologico e architettoni­co. I balconi sono sicuri e vivibi­li anche in alto, protetti dagli al­beri, evitano l’effetto cadu­ta- nel-vuoto». Ultima doman­da, forse banale: chi bagna le piante? «Una squadra di giardi­nieri». Alla manutenzione del bosco pensa il condominio.

Fonte www.corriere.it

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