Il palazzo più sicuro è firmato CNR

“E’ evidente l’urgenza di una svolta nelle nostre politiche abitative. Siamo un Paese dove c’è molto da rottamare e dove è stupida la vulgata che pone l’edilizia in conflitto con l’ambiente. Non è così. L’edilizia è in conflitto con le case che si accartocciano dopo le scosse, costruite male e con materiali scadenti, con licenze compiacenti o abusive, con lo spreco di energia o di risorse idriche.
E’ questa l’edilizia selvaggia che noi abbiamo il dovere di rottamare, se non vogliamo piangere altre vittime e altri danni e per questo gli ecologisti del Pd avanzano proposte di svolta a imprese dell’edilizia toscana, alle famiglie, agli amministratori.
La Regione sta per investire risorse ingenti e straordinarie per far fronte alla crisi e all’emergenza abitativa con un finanziamento di circa 250 milioni di euro per edilizia sostenibile, recupero del patrimonio pubblico degradato per assegnarlo a chi ne ha diritto e bisogno e per costruire nuovi alloggi. Con il fondo regionale casa, ci saranno a disposizione altri 350 milioni di euro.
Si tratta di risorse pubbliche da investire in tempi brevi in una nuova programmazione di progetti di edilizia sociale con l’obbligo dell’autosufficienza energetica, della sicurezza antisismica nelle zone a rischio, dell’utilizzo di materiali della bioedilizia”.
Così il Presidente regionale degli ecologisti del Pd Erasmo D’Angelis ha aperto la conferenza stampa sul tema dell’edilizia e di presentazione di un video con le caratteristiche e le prove effettuate in Giappone dell’edificio di 6 piani più antisismico e antincendio del mondo, progettato dal professor Ario Ceccotti del Cnr di Sesto Fiorentino, che sta per essere costruito a Gavinana, nell’area ex Esselunga, da Casa Spa Firenze nell’ambito del programma di edilizia sociale.
All’incontro, organizzato dagli Ecodem hanno partecipato il ricercatore universitario Alberto Di Cintio, coordinatore ecologisti democratici di Firenze, l’architetto Pietro Novelli, responsabile qualità edilizia della Regione Toscana, Giovanni Pecchioli e Vincenzo Esposito, presidente e direttore di Casa Spa. “Le Regioni, in testa la Toscana – spiega Di Cintio – hanno fatto bene a rimettere in pista il Piano casa del Governo abbastanza confuso e pericoloso che permetteva di tutto in deroga alle normative.
Evitato il rischio di una deregulation urbanistica e di norme incostituzionali si può intervenire nel rispetto della salvaguardia dei paesaggi e della disciplina legislativa. La nuova edilizia sicura e sostenibile passa dall’apertura di centinaia di cantieri per le ristrutturazioni e il recupero delle migliaia di metri cubi di vuoti esistenti nelle nostre città, a partire da Firenze”.
“Oggi bisogna costruire con tecniche e materiali innovativi con assenza di sostanze inquinanti, attraverso sistemi e impiantistica per l’illuminazione naturale, l’isolamento acustico, il riutilizzo delle acque piovane, il risparmio e la produzione energetica. La casa che rispetta l’ambiente è conveniente e può rilanciare l'economia toscana”, spiega Novelli. E' per questa ragione che gli Ecodem difendono il credito di imposta del 55% per gli interventi ambientali nell'edilizia, una misura di cui hanno beneficiato migliaia di famiglie toscane e che ha prodotto economia e occupazione nelle imprese del settore. E chiedono al Governo di estendere il credito d’imposta anche agli interventi antisismici.

L’EDILIZIA ANTISISMICA
Per gli ecologisti del Pd è questa la priorità, in particolare nella fascia di maggiore pericolosità sismica. Sono 90 i Comuni ad elevato rischio nelle macroaree: Lunigiana e Alta Versilia, Garfagnana, Media Valle del Serchio e Area Lucchese, Montagna Pistoiese, Mugello e Valdisieve, Casentino, Valtiberina e Valdichiana, Amiata.
La Toscana non ha perso tempo e da anni è impegnata nei controlli antisismici decidendo autonomamente di passare dai controlli a campionamento alle autorizzazioni preventive per tutti gli edifici nelle aree a maggior rischio.
Una scelta in controtendenza con l’andamento generale nel nostro Paese. In più, con un provvedimento di legge speciale e attraverso fondi regionali, sono stati assunti due anni fa 41 giovani tra ingegneri, architetti, geologi inseriti nelle strutture del Genio Civile e impegnati nel costante monitoraggio degli edifici e in controlli quotidiani antisismici.
Si stanno adeguando alle norme antisismiche, nei 90 Comuni a maggior rischio sismico della Toscana, tutti gli edifici pubblici, strategici e rilevanti: scuole, municipi, ospedali e caserme.
Oggi sono segnalate circa 1500 strutture e gli stessi tecnici che effettuano continui controlli rassicurano spiegando che si tratta di edifici che non presentano rischi rilevanti, ma sono da adeguare a standard più rigorosi possibili. Per 1000 edifici sono partite tutte le procedure di finanziamento. Per 500 edifici sono già stati avviati interventi di adeguamento o miglioramento sismico e 200 risultano già adeguati. Nel corso degli anni sono stati erogati tramite risorse Comunitarie, Statali e Regionali finanziamenti per un totale di circa 110.000.000 di euro.
In aggiunta a tali risorse la Regione ha coperto con risorse proprie tutte le attività preliminari e propedeutiche di conoscenza del terreno e della qualità dei materiali, tramite la realizzazione di campagne di indagini geologiche, geofisiche e geotecniche sui terreni di fondazione ed indagini sulla qualità dei materiali.

LE SCUOLE
Un esempio sono le scuole. L'età del patrimonio edilizio scolastico toscano, censito dall’ultima indagine di Legambiente, risale per circa il 40% agli anni tra il 1940 e il 1974, l’anno in cui la legge ha definito i criteri di edilizia antisismica; per il 36% è stato costruito tra il 1974 e il 1990; circa il 20% è di recente costruzione mentre le costruzioni precedenti al 900 sono intorno al 5%. Gli edifici che attualmente ospitano gli istituti scolastici erano scuole per il 92%, abitazioni per il 3%, edifici storici per il 5%.
Un importante passo avanti, con dati significativi, arriva dalle certificazioni di agibilità. Nell'87% le scuole in Toscana sono dotate di certificato di agibilità igienico-sanitario, l’80% di certificato di agibilità statica e l’82% per la prevenzione incendi. Ciò significa che aumenta la cultura della sicurezza. Moltissime scuole sono dotate di scale di sicurezza, porte antipanico e impianti elettrici a norma.
L'attenzione della Toscana ai temi ambientali, della sicurezza, dell'edilizia sostenibile e dell'efficienza energetica sono maggiori rispetto alle altre Regioni italiane. Anche l’indagine sull’edilizia scolastica di Legambiente ha dimostrato che da Prato a Livorno e a Firenze le amministrazioni locali stanno lavorando bene ma abbiamo la possibilità di fare ancora meglio.
In negativo va segnalato che il 33% necessitano di interventi di manutenzione urgenti e di risorse nazionali. Per quanto riguarda la sostenibilità, un interessante trend positivo è quello relativo all'utilizzo di fonti alternative e forme di risparmio energetico, che raddoppiano rispetto agli anni passati. La conferma del dato è il numero: il 74% di edifici è dotato di fonti d'illuminazione a basso consumo ma quelli in cui si utilizzano fonti d'energia rinnovabile sono ancora in fase di crescita e raggiungono appena l’11%.
Il terremoto in Abruzzo richiede maggiori impegni per il futuro ed è un tema che sarà presente nei programmi dei nostri candidati nelle elezioni locali.

In tutti i nostri Comuni maggiormente a rischio oggi vengono attuati i programmi regionali di prevenzione sismica rivolta ai cittadini e di adeguamento degli edifici pubblici, in particolare le scuole.
Moltissimo resta da fare e occorrono risorse nazionali in Toscana per almeno 500 milioni di euro: questo servirebbe per far partire tutti gli adeguamenti. Ma, come al solito quando si parla di rischi ambientali, i Governi si accorgono delle emergenze solo in caso di disastri. Mancano assurdamente capitoli di bilancio con risorse nazionali. Purtroppo le recenti manovre finanziarie hanno ridotto le risorse per la prevenzione anti-sismica e l’ultima finanziaria li ha assurdamente e scandalosamente quasi cancellati.

IL PALAZZO PIU’ SICURO FIRMATO CNR E COSTRUITO A FIRENZE DA CASA S.P.A.

E’ Casa Spa di Firenze, la società partecipata da 33 Comuni dell’area fiorentina che si occupa di progettazione, realizzazione e gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, a costruire – prima al mondo – il palazzo a edilizia sociale più antisismico e antincendio che esista.
Lo farà nell’area ex Esselunga di Gavivana. E’ l’ennesima dimostrazione di una attività costruttiva, di recupero edilizio e di manutenzione che i vertici di Casa SPA Firenze – il Presidente Giovanni Pecchioli e il Direttore Vincenzo Esposito – da tempo hanno incentrato su criteri di eco-sostenibilità. Una scelta apprezzata che colloca oggi Casa SPA tra le eccellenze mondiali nel settore delle pubbliche amministrazioni.
Un modello di intervento pubblico che dimostra come sia possibile migliorare l’efficienza e la qualità del costruito e della vita di chi abita nelle case, riqualificando imprese edili e creando nuova occupazione a partire dalle bonifiche delle coperture di amianto sostituite dal fotovoltaico fino a interi edifici a produzione energetica e antisismica.

A Miko, Giappone, quando alle 14.30 ora locale (7.30 italiane), nell'Istituto nazionale di ricerca di scienze terrestri e prevenzione disastri, il principale centro di sperimentazione antisismico del mondo dove dal 2004 vengono testati centinaia di prototipi di abitazioni e ponti, simularono il terremoto di Kobe che nel 1995 provocò circa 6mila morti, la casa antisismica e antincendio Ivalsa-Cnr superò la prova.
Fu un giorno memorabile per i giapponesi ma in Italia passò quasi tutto in silenzio. Eppure, quel progetto studiato negli uffici del Cnr di Sesto Fiorentino da, professor Ario Ceccotti, direttore dell'Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Consiglio Nazionale delle Ricerche, è destinato a cambiare il modo di costruire le case in tutto il mondo. Yoshimitsu Okada, tra i maggiori studiosi al mondo nel campo dei terremoti, fu il primo a complimentarsi.

Il palazzo si chiama Sofie, ha sette piani, è alto oltre 23 metri, ha resistito al test antisismico considerato dai giapponesi il più distruttivo. Realizzato nei laboratori del Cnr, è la prima struttura interamente di legno ad aver resistito a una simile forza d'urto. "Abbiamo lavorato – spiega Ceccotti – tenendo presente gli standard giapponesi per un prodotto globale".
Il test è il risultato di studi e ricerche durati cinque anni, che hanno individuato nella combinazione di materiali e connessioni meccaniche del prodotto la tecnica costruttiva ideale contro i terremoti. Un'ipotesi inconcepibile fino a qualche tempo fa, se si pensa che le normative internazionali vietano le costruzioni di legno in zona sismica sopra i 7,5 metri di altezza.
La tecnologia di Sofie è il prodotto di una filiera – dal bosco alla casa di legno – che sta incontrando l'interesse di molte aziende. E che dimostra definitivamente l'assoluta affidabilità e sicurezza del legno come materiale per l'edilizia, oltre al valore aggiunto in termini di comfort abitativo, economicità, risparmio energetico e rispetto per l'ambiente.
Un nuovo modello di abitazione con standard certificati e in grado di garantire sicurezza: Sofie è anche anti-incendio e, dopo oltre un'ora di test del fuoco, ha conservato ancora intatte le sue proprietà meccaniche e inalterata la sua struttura.
“E’ la dimostrazione che la Toscana ha nel suo Dna creatività e genio d’impresa in grado di risolvere problemi e immaginare l’industria del futuro”, conclude D’Angelis.

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