Campo di Marte a Venezia: riqualificazione architettonica e urbanistica

Con una semplicissima cerimonia all’aperto, a Campo di Marte alla Giudecca, l’Ater di Venezia ha consegnato al Comune un nuovo edificio, progettato da Alvaro Siza Viejra e realizzato dall’Ater, con 32 alloggi di edilizia residenziale pubblica: sono intervenuti l’assessore comunale al Patrimonio e alle Politiche della residenza, Mara Rumiz, e il vice presidente dell’Ater, Maurizio Barberini; il parroco del Redentore, il cappuccino padre Andrea Cereser, ha impartito la benedizione all’edificio.
Barberini ha rilevato come con questo intervento – finanziato dalla Regione per 4 milioni di euro, dei quali 1,4 per l’abbattimento del vecchio edificio e 2,6 per la costruzione di quello nuovo – prosegua il progetto di recupero architettonico e urbanistico dell’area di Campo di Marte, un progetto del quale Ater è orgogliosa anche per il segno architettonico di alta qualità che scandisce le varie della riqualificazione dell’area.

Esprimendo gratitudine all’Ater, Mara Rumiz ha annotato come con il nuovo edificio si dia risposta alla domanda di abitazione di 32 famiglie, da anni in graduatoria d’attesa, e ha manifestato la propria gioia perché ciò avviene non più con i vecchi tradizionali “casermoni” di edilizia popolare, ma con opere di alta qualità, firmate da nomi tra i più importanti dell’architettura contemporanea, così contribuendo anche alla creazione di nuovi qualificati spazi urbani. Ancora, ha posto in risalto come otto degli alloggi saranno assegnati a nuclei di persone anziane, che potranno usufruire del collegamento con i servizi del vicino Centro dell’Ire, conservando la propria autonomia residenziale.

L’edificio progettato da Siza Viejra si sviluppa parallelamente a quelli di Carlo Aymonino e Aldo Rossi, per 51 alloggi, abitati dal 2004. Si presenta con linee semplici e ricorrenze marmoree, come di marmorino è l’intonaco, e si caratterizza per le ampie logge all’ultimo piano. Su tre piani più il piano terra, con quattro vani scala, ciascuno con ascensore, comprende 32 appartamenti di diverse metrature: sette con una camera da letto, ventidue con due camere da letto, tre con tre camere da letto, tutti con serramenti di legno, pavimenti di legno nelle camere, riscaldamento autonomo e raggiungibili da persone diversamente abili. I lavori sono stati diretti dai tecnici dell’Ater e realizzati dalle imprese Vettore Costruzioni Srl e Ettore Bortoli Srl di Venezia. Il nuovo edificio costituisce la prima parte di un complesso a forma di “L” la cui seconda parte, per 19 alloggi, è in fase di appalto; dalla parte opposta sarà costruito un edificio su progetto di Raphael Moneo, e in mezzo sarà ricavata una piazza che per tipologia costruttiva e arredo richiamerà i “campielli” veneziani.

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