La Venaria Reale torna all’antico splendore

MAPEI

La storia della Venaria Reale, splendida residenza sabauda e trionfo del barocco piemontese, inizia nel 1660, quando il duca Carlo Emanuele II di Savoia decide di costruire a pochi chilometri da Torino un complesso dedicato allo svago e alla caccia al cervo, passatempo prediletto dell’epoca.
Il progetto è ambizioso e mira a creare un modello di reggia che verrà imitato e ammirato anche all’estero: Venaria è, per magnificenza degli spazi e grandiosità architettonica, la Versailles italiana, un biglietto da visita con cui i Savoia intendono porsi allo stesso livello delle grandi monarchie europee.
Carlo Emanuele II non bada perciò a spese e gran parte del bilancio statale (più di 4 milioni di lire dell’epoca su un totale di entrate di circa 7 milioni) viene investito nella costruzione. Il risultato è uno straordinario complesso di circa 80.000 m2 di superficie, con edifici di valore inestimabile riccamente decorati con marmi preziosi, stucchi, dipinti e finemente arredati a cui lavorano in fasi diverse i maggiori architetti del tempo (tra cui Amedeo di Castellamonte, Michelangelo Garove, Benedetto Alfieri e Filippo Juvarra). Con l’occupazione napoleonica del Piemonte (è il 1798) inizia per la Venaria Reale un periodo buio di saccheggi, devastazioni e spoliazioni. Al ritorno dei Savoia dall’esilio in Sardegna (1814) la reggia viene trasformata in caserma, per essere definitivamente abbandonata durante la seconda guerra mondiale e subire i bombardamenti nazisti; sarà la popolazione poi, stremata dalla guerra, a completare la devastazione, facendo degli arredi, delle porte e dei serramenti legna da ardere.
In questo stato miserevole versa la perla delle residenze sabaude negli anni Novanta, tanto che lo storico dell’arte Federico Zeri, dopo una visita nel 1996, dichiarerà: ”E’ grave, inconcepibile, inammissibile che un capolavoro architettonico come la Reggia di Venaria Reale sia stato lasciato degradare in questo modo: è necessario subito, senza esitazioni, intraprenderne l’opera di recupero”.
Proprio il 1996 è l’anno decisivo per l’inizio della rinascita. L’alleanza bipartisan tra Walter Veltroni, allora ministro dei Beni Culturali, e l’amministrazione regionale di centro-destra, permette di definire il programma di quello che diventerà il più grande cantiere su un bene culturale a livello europeo.
Nel 1997 la reggia viene dichiarata “Patrimonio dell’Umanità” dall’Unesco, e nel 1999 inizia la parte più consistente dei lavori. La filosofia alla base del restauro, coordinato dal Soprintendente Francesco Pernice, è stata la ricostruzione puntuale e sensibile della “materia mancante”; con materiali uguali a quelli originali sono stati rifatti intonaci, marmorini, finti mattoni e integrati gli affreschi.
Interventi di alta qualità che hanno finalmente riportato la reggia allo splendore di un tempo (il Nobel per la letteratura Orhan Pamuk l’ha definita in una recente visita “il paradiso del Barocco”), restituendola all’ammirazione dei visitatori (se ne attendono circa un milione ogni anno) che fino al 30 marzo 2008 potranno godere anche della mostra “La reggia di Venaria e i Savoia. Arte, magnificenza e storia di una corte europea”.
Percorrere le diverse parti del complesso monumentale, appoggiando i piedi sugli oltre 25.000 m2 di pavimenti interni, è esperienza, oggi possibile, di straordinaria intensità. Proviamo a farlo utilizzando i prodotti Mapei come guida.

Reggia di Diana
La cosiddetta Reggia di Diana è l’ala del complesso di Venaria che separa la Corte d’Onore, di cui è il fondale, dai grandi giardini del complesso dei Savoia.
E’ il fulcro del complesso piemontese, realizzato tra il 1660 e il 1663 su progetto di Amedeo di Castellamonte. In gran parte conservato anche nei successivi interventi, ha un impianto simmetrico con al centro il Salone dedicato a Diana. Nelle sale della Reggia di Diana, tra il 2000 e il 2004, il contributo di Mapei è stato fondamentale per la posa di circa 700 m2 di pavimenti in cotto – formato 25 per 25 cm – prodotti a mano.
La complessità del lavoro non era legata esclusivamente all’estrema qualità del materiale di finitura, bensì al sottofondo: la scelta progettuale è stata infatti quella di utilizzare un pavimento riscaldato costituito da lastre di metallo radianti e non in cemento.
Su questo sottofondo, per certi versi complesso e con notevoli problemi di adesione, e con l’obiettivo di contenere gli spessori, andavano incollate le piastrelle in cotto.
La scelta della direzione lavori è caduta sul sistema Mapetex, sistema completamente removibile per la posa di piastrelle di ceramica, cotto e materiali lapidei.
E’ costituito da Mapetex, telo di tessuto non tessuto, e Mapetex Strip, rotolo autoadesivo aggrappante.
Mapetex può essere usato, in combinazione con Mapetex Strip, come supporto removibile per la posa di nuovi rivestimenti e pavimenti su sottofondi costituiti da truciolare, parquet, pvc, linoleum, ceramica, materiale lapideo e su massetti cementizi e riscaldanti; consente inoltre di sostituire le piastrelle sui pannelli delle sale esposizione rapidamente e senza rovinarle.
Nel cantiere della Reggia di Diana Mapetex è stato incollato con Keraquick+Latex Plus. Il primo è un adesivo cementizio a discreta deformabilità a presa ultrarapida per piastrelle ceramiche; adeguatamente miscelato con Latex Plus (additivo per migliorare l’elasticità e l’adesione su superfici difficili) acquista una deformabilità superiore (classe S2 secondo EN 12002) senza compromettere le caratteristiche fondamentali del prodotto, permettendo così l’agevole adesione sul metallo. I pavimenti in cotto sono stati quindi incollati sul Mapetex con Granirapid (sistema adesivo a due componenti a base cementizia, a presa ed idratazione rapida).
Laddove non era presente il pavimento riscaldante, il cotto è stato incollato direttamente sul massetto con Granirapid. Il pavimento in cotto è stato poi stuccato con una malta preparata in cantiere.
Limitatamente ad alcune aree, nella realizzazione del massetto ci si è avvalsi di Topcem (legante idraulico speciale per massetti, a presa normale e ad asciugamento veloce a ritiro controllato).

Rondò e Piccola Galleria Alfieriana
La Piccola Galleria Alfieriana attraversa la breve manica che Benedetto Alfieri erige fra il 1751 e il 1752 per unire il padiglione garoviano di Sud-Est e la Cappella di Sant’Uberto, al fine di collegare lo spazio religioso ai nuovi appartamenti.
L’occasione offre modo di ripensare la facciata della Chiesa, che viene inquadrata fra due torri-Belvedere, di cui ne viene realizzata una sola. Questa emerge dal corpo di fabbrica e segna l’angolo retto che, caratterizzato all’interno da un Rondò – dove sono collocate le statue raffiguranti le quattro stagioni – piega il percorso della Reggia verso le Scuderie e la Citroniera. La Piccola Galleria e il Rondò nascono adorni di decorazioni a stucco e sono completati da un pavimento in mosaico di marmo con un motivo stellato.
I marmi pregiati Bianco Carrara e Verde Alpi sono stati posati utilizzando i prodotti Mapei. La zona di pavimentazione interessata è ampia circa 500 m2.
I pavimenti, di notevole valore e qualità compositiva, sono stati posati su un massetto realizzato con Topcem (legante idraulico speciale per massetti, a presa normale e ad asciugamento veloce a ritiro controllato), utilizzando per la posa Granirapid (sistema adesivo a due componenti a base cementizia, a presa ed idratazione rapida, idoneo per la posa di piastrelle ceramiche e materiale lapideo).
Galleria Alfieriana di collegamento alle Scuderie
Nella parte del complesso alle spalle della Chiesa di Sant’Uberto, verso i giardini, si trova la cosiddetta Galleria Alfieriana di collegamento alle Scuderie.
Si tratta di un percorso realizzato da Benedetto Alfieri per collegare proprio la Chiesa di Sant’Uberto con la Citroneria e la Scuderia Grande.
Questi spazi sono parte del rinnovato percorso espositivo-museale della Venaria Reale, in cui trova sede anche il bookshop, oggetto di lavori che si sono conclusi recentemente.
Anche in questo caso Mapei è stata chiamata a fornire soluzioni per la posa dei pavimenti, costituiti in piccola parte da marmi e principalmente da cotto “mattonata Ballatore” posato a listoni (dall’effetto simile al mattone). Il massetto è stato gettato con l’ausilio di Topcem (legante idraulico speciale per massetti, a presa normale e ad asciugamento veloce a ritiro controllato). Per quanto riguarda la piccola porzione pavimentata con marmo, il manto di finitura è stato incollato con Granirapid (sistema adesivo a due componenti a base cementizia, a presa ed idratazione rapida).
Il cotto invece è stato posato con metodo tradizionale, a malta.

Padiglioni di Garove
Un’altra importante zona del complesso di Venaria Reale, dove sono stati utilizzati con efficacia i prodotti Mapei, sono i cosiddetti Padiglioni di Garove, dal nome di uno degli architetti che qui lavorò, Michelangelo Garove. Si tratta di due volumi realizzati a partire dal 1700 sul lato meridionale della Corte d’Onore, pensati per dare maggiori spazi e comodità al complesso della Reggia.
In particolare, ecco le aree nelle quali si è lavorato. Negli spazi dedicati alle aree di servizio (bagni e cucine pavimentati in ceramica), il fondo è stato preventivamente trattato con Mapelastic, malta
cementizia bicomponente elastica per la protezione impermeabile del calcestruzzo, piscine e balconi.
Più recente, concluso nell’estate del 2007, è, sempre all’interno dei Padiglioni di Garove, l’intervento sui circa 300 m2 delle sale ristorante, all’ultimo piano.
La particolarità dell’intervento consiste nel fatto che, anche in questo caso, si dovevano fare i conti con un pavimento riscaldato (non tramite un sistema tradizionale, bensì attraverso resistenze elettriche) e con un manto di finitura in marmo verde piemontese trattato con rete e resina nella parte inferiore.
Le condizioni hanno spinto i tecnici Mapei, dopo numerose prove di adesione per cercare la soluzione più idonea, a proporre Keraquick+ Latex Plus (soluzione già adottata con successo nella Reggia di Diana). Come autolivellante è stato utilizzato Ultraplan Maxi (lisciatura autolivellante a indurimento ultrarapido per spessori da 3 a 30 mm). Per favorire l’adesione di Ultraplan Maxi alla soletta esistente è stato applicato uno strato di Eporip (adesivo epossidico bicomponente), sabbiato a saturazione con quarzo per ottenere una superficie molto ruvida e solida.

Scuderie
Decisamente più lontano nel tempo è l’intervento sulle due Scuderie, situate all’opposto della Galleria Alfieriana, verso il borgo di Venaria, costruite tra il 1758 e il 1760 e ortogonali rispetto alla Scuderia Grande di Juvarra.
Ristrutturate tra il 2000 e il 2001, le due ali del complesso ospitano oggi i locali del Centro per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali, un istituto di grande importanza a livello nazionale.
A differenza che nelle altre zone descritte in precedenza, la pavimentazione scelta è di tipo resiliente, un linoleum. Misurata l’umidità del supporto, si è proceduto eseguendo dapprima la primerizzazione antipolvere con Livigum (additivo in dispersione acquosa per lisciature e malte cementizie), quindi la “sgrossatura” con Nivorapid (rasatura cementizia tissotropica per applicazione anche in verticale ad asciugamento ultrarapido per spessori da 3 a 20 mm) e da ultimo la finitura con Ultraplan (lisciatura autolivellante ad indurimento ultrarapido, 12 ore, per spessori da 1 a 10 mm). Alla fine della lavorazione si è quindi applicato, per l’incollaggio della pavimentazione, l’adesivo Adesilex F57 (adesivo a base di resine sintetiche in alcool per pavimenti in linoleum).

La Reggia guarda al futuro
Come ha affermato Francesco Rutelli, Ministro per i Beni e le Attività Culturali: “Il recupero della Reggia è una storia di successo molto significativa per il nostro Paese e rappresenta senza dubbio il più rilevante programma di conservazione e valorizzazione di un bene culturale in Europa”.
Oggi, anche grazie a Mapei, questo luogo storico risplende di nuova luce e diventa accessibile al grande pubblico che potrà ora goderne l’atmosfera partecipando a eventi e spettacoli.
E questo a cominciare dalla mostra di inaugurazione, in programma fino al 30 marzo 2008. In occasione della riapertura della Reggia, infatti, attraverso la presentazione di 450 opere d’arte provenienti dai musei internazionali più prestigiosi, da venti musei italiani e dalle principali residenze sabaude, sono evocate l’arte, la magnificenza e la storia della dinastia sabauda tra il Cinquecento e il Settecento.
Al termine della mostra, con l’aggiunta di nuove opere provenienti dalle principali residenze sabaude, la Reggia di Venaria e il suo allestimento permanente si configureranno come una sorta di portale storico, artistico e architettonico dell’intero sistema delle residenze sabaude.

Prodotti Mapei
I prodotti citati in questo articolo appartengono alle linee “Prodotti per la posa di ceramica e materiali lapidei” e “Prodotti per la posa di resilienti, tessili e legno”. Le relative schede tecniche sono contenute nel DVD “Mapei Global Infonet” e nel sito www.mapei.com
Gli adesivi e le fugature Mapei sono conformi alle norme EN 12004, 12002 ed EN 13888.
Adesilex F57: adesivo a base di resine sintetiche in alcool per pavimenti e rivestimenti tessili.
Eporip: adesivo epossidico bicomponente, esente da solventi, per la sigillatura monolitica di fessure nei massetti.
Granirapid (C2F, S1): adesivo cementizio bicomponente ad alte prestazioni, deformabile, a presa ed idratazione rapida, per piastrelle ceramiche e materiale lapideo.
Keraquick (C2FT, S1; impastato con Latex Plus diventa di classe S2): adesivo cementizio ad alte prestazioni, a presa rapida e scivolamento verticale nullo, deformabile, per piastrelle ceramiche e materiale lapideo.
Latex Plus: lattice elasticizzante da miscelare con Keraquick.
Livigum: additivo in dispersione acquosa per lisciature e malte cementizie.
Mapelastic: malta cementizia bicomponente elastica per l’impermeabilizzazione del calcestruzzo e di balconi, terrazze, bagni e piscine.
Mapetex System: sistema completamente removibile per la posa di piastrelle di ceramica e materiale lapideo; composto da Mapetex, telo di tessuto non tessuto, e Mapetex Strip (rotolo adesivo aggrappante). Utilizzabile anche come strato di desolidarizzazione e antifrattura.
Nivorapid: rasatura cementizia tissotropica per applicazione anche in verticale ad asciugamento ultrarapido.
Topcem: legante idraulico speciale per massetti a presa normale e ad asciugamento veloce (4 giorni), a ritiro controllato.
Ultraplan: lisciatura autolivellante a indurimento ultrarapido.
Ultraplan Maxi: lisciatura autolivellante a indurimento ultrarapido per spessori da 3 a 30 mm.

Scheda tecnica
Reggia di Venaria Reale, Venaria (Torino)
Intervento: ripristino delle pavimentazioni in diversi ambienti (preparazione dei sottofondi e posa di vari materiali: marmo, cotto, ceramica e linoleum); impermeabilizzazione dei pavimenti nelle aree di servizio
Anno di costruzione: 1660 – 1760
Anni di intervento: 1998 – 2007
Committente: Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Torino
Progettista: ing. Francesco Pernice (Soprintendente)
Imprese esecutrici: Schiavina Adanti (Bologna), Guerrini (Torino), de.ga. (Torino)
Imprese di posa: per il linoleum: Roggero (TO), per cotto e marmo : Sanicer (Alba – TO), stesura dell’autolivellante: Ver-pont (San Gillio – TO)
Rivenditore Mapei:
per i resilienti: Roggero (Torino),
per i lapidei, cotto e ceramica: Sanicer
(Alba – TO)
Coordinamento Mapei: Valerio Mandelli e
Francesco Stronati

Le foto pubblicate sono state fornite dal Centro Documentazione del Progetto la Venaria Reale www.lavenaria.it

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  • Pannelli in sughero
  • Malte da finitura
  • Malte da muratura
  • Malte da ripristino
  • Malte e intonaci da rinzaffo
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