Interventi per aree di degrado urbano

Il decreto del ministero dello Sviluppo economico che assegna ad ognuna di queste città le risorse per realizzare tali interventi è stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 gennaio scorso.
La disponibilità finanziaria, che ammonta complessivamente a 20 milioni di euro, è ripartita tra i Comuni in misura proporzionale alla popolazione residente nel mese di gennaio 2006 secondo i dati Istat.
Questi interventi trovano fondamento nella cosiddetta legge Bersani (legge 266/97) che prevede l’assegnazione di risorse economiche a dieci Comuni italiani: Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino, Venezia.
Le risorse sono finalizzate al sostegno diretto e indiretto di imprese localizzate in aree di degrado urbano. Le azioni finanziabili prevedono interventi di contesto (incubatori di impresa, animazione economica, formazione, ecc.) e agevolazioni alle piccole imprese.
Le attività di monitoraggio e valutazione dei risultati dello strumento svolte dall’Istituto per la promozione industriale e riguardano la creazione di un sistema informativo attraverso la progettazione e lo sviluppo di software applicativi per la raccolta e l’elaborazione dei dati; l’ideazione e l’elaborazione di report di monitoraggio e valutazione degli interventi; la predisposizione di una rassegna periodica degli strumenti e delle esperienze in ambito nazionale ed internazionale per la promozione delle aree urbane disagiate.
Le azioni finanziabili
I programmi di intervento possono includere il finanziamento delle seguenti azioni:
a) animazione economica, assistenza tecnica per la progettazione ed avvio di iniziative imprenditoriali, promozione per la partecipazione di imprese a fiere;
b) interventi formativi riguardanti l’auto impiego e la creazione di impresa;
c) costituzione di incubatori di nuova imprenditorialità;
d) animazione e assistenza tecnica alla costituzione di consorzi e imprese miste con partecipazione maggioritaria di imprese localizzate nell’area di intervento;
e) interventi per sviluppare l’associazionismo economico, a cooperazione aziendale;
f) interventi per la creazione di servizi nel campo dell’assistenza tecnica e manageriale, della sperimentazione, della qualità e dell’informazione a favore delle imprese;
g) interventi per la tutela delle condizioni di lavoro e la salvaguardia dell’ambiente;
h) partecipazione o costituzione di fondi di garanzia fidi da destinare alle finalità previste dal presente regolamento;
i) interventi su immobili a disponibilità pubblica e infrastrutture strettamente funzionali al potenziamento e/o all’insediamento di nuove iniziative imprenditoriali o di servizi a sostegno dell’impresa.

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