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La parola d’ordine e’ quindi risparmiare energia. Il risparmio energetico nasce dalle piccole scelte quotidiane di ognuno di noi. Rendere il cittadino-consumatore piu’ informato e responsabile diventa allora fondamentale. A questo servono le ecoetichette, indicatori che segnalano al consumatore il livello di efficienza energetica del prodotto (lampadine, auto ed elettrodomestici), basandosi su una scala che va dalla lettera A, per quelli piu’ efficienti, alla lettera G per quelli che consumano di piu’. Su alcuni prodotti si trova anche un fiore, che indica i prodotti amici dell’ambiente. Ma il Parlamento punta anche sull’eco-edilizia proponendo di includere a partire dal 2009 tutti i nuovi edifici e le ristrutturazioni di quelli vecchi nella revisione della direttiva sugli edifici, compresi quelli sotto i 1.000 metri quadri e quindi anche le abitazioni private. Per questo il testo prevede l’introduzione di un’iva ridotta su alcuni materiali e manodopera per lavori che possono contribuire al risparmio energetico. Viene raccomandato anche un incremento dal 3 al 5 per cento dell’utilizzo dei fondi strutturali Ue per rafforzare l’efficienza energetica delle case europee, favorendo l’uso di boiler che producano riscaldamento ed energia e di finestre che impediscano la perdita di luce e calore. In questa direzione l’Europarlamento vede con favore la strategia consistente nell’adottare norme minime di efficienza energetica e invita la Commissione a metterle a punto ed applicarle entro il 2008 per quanto concerne gli impianti di condizionamento climatico e tutti i tipi di set top box televisivi; sollecita a procedere in tal senso unitamente ad una revisione dinamica dell’etichettatura e rileva che il marchio CE puo’ sostenere l’applicazione di norme minime di efficienza energetica; invita gli Stati membri a dedicare piu’ risorse alla vigilanza del mercato. Non considera marginale l’impegno a rispettare il calendario proposto per il ritiro dal mercato delle lampadine meno efficienti e quello per il ritiro dal mercato di tutti gli apparecchi, gli elettrodomestici e altri prodotti a consumo energetico aventi una bassa efficienza energetica, ad esempio gli apparecchi per riscaldare ambienti esterni;e a sviluppare i recenti progressi nella tecnologia delle lampade a LED. Intende inoltre appoggiare gli sforzi della Commissione volti a formulare criteri per l’etichettatura ecologica delle tecnologie di riscaldamento e raffreddamento, con riferimento specialmente al consumo di energia primaria, al fine di assicurare che agli utenti siano garantite informazioni affidabili sulle opzioni più efficaci ed ecologiche presenti sul mercato delle apparecchiature di riscaldamento e raffreddamento degli edifici. Largo anche ai contatori intelligenti al fine di sensibilizzare i consumatori sull’utilizzazione dell’ elettricita’, di aiutare i fornitori di elettricita’ a gestire la domanda in modo piu’ efficace e di contribuire al miglioramento dei requisiti relativi alle statistiche sull’ efficienza energetica. Per quanto riguarda le applicazione nell’ edilizia sottolinea l’importanza fondamentale di assicurare che i nuovi edifici siano costruiti conformemente alle piu’ elevate norme di efficienza energetica e che gli edifici esistenti siano adeguati alle norme attuali; ritiene che in alternativa alla ristrutturazione di edifici preesistenti si potrebbe talvolta sostenere l’opzione di demolire edifici inefficienti sotto il profilo energetico per costruirne di nuovi, energeticamente efficienti. Anche a questo scopo sollecita la Commissione a rivedere la direttiva 2002/91/CE al fine di includervi a partire dal 2009, tutti gli edifici che necessitano di un sistema di riscaldamento o di raffreddamento, indipendentemente dalle loro dimensioni. Vede con favore la proposta di fissare prescrizioni minime di efficienza per gli edifici nuovi e ristrutturati e per i loro componenti, come le finestre e le pellicole per vetri di finestre. E sollecita a prevedere l’applicazione di misure fiscali e d’altro tipo per la promozione dell’efficienza energetica, soluzioni architettoniche per il riscaldamento e il raffreddamento passivi, e di incentivi per promuovere il teleraffreddamento alimentato da fonti energetiche rinnovabili quale alternativa efficiente per far fronte alla crescente domanda di impianti di aria condizionata a fini di comfort. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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