Colore in aeroporto

MAPEI

Ogni giorno all’aeroporto Sky Harbor di Phoenix, in Arizona, arrivano e partono ben 1.498 aerei, transitano 108.200 passeggeri e circolano 913 tonnellate di merci, il tutto per un giro d’affari quotidiano stimabile intorno ai 72 milioni di dollari.
Nell’ultimo ventennio la struttura ha visto aumentare notevolmente queste cifre: ad esempio, dal 1990 ad oggi i passeggeri sono aumentati del 32% e il traffico merci del 69%. Ciò ha reso necessario un intervento di ampliamento ed ammodernamento dell’aeroporto comprendente ben 78 distinti progetti, molti dei quali ancora in corso, per un costo complessivo di 619 milioni di dollari.
Un Terminal rimesso a nuovo
I lavori hanno coinvolto anche il terminal 4, costruito nel 1990 e comprendente inizialmente cinque sale, a cui ne sono poi state aggiunte due nel 2000, e che vanterà un’ottava sala tra qualche anno.
Qui si trovano gli arrivi e le partenze internazionali, con dei servizi di controllo in grado di ispezionare fino a 800 passeggeri all’ora e 3 piste di atterraggio di circa 3 km ciascuna.
Il dipartimento per gli affari aerei della città di Phoenix ha dunque incaricato lo studio d’architettura Transystem Corporation del progetto di rinnovamento e l’impresa Chanen/Jacobs dell’esecuzione dei lavori (il cui costo è pari a 280 milioni di dollari) relativi al terminal 4.
Il complesso include una struttura principale di sette piani, un parcheggio con 3.400 posti auto su 4 piani, due edifici di tre piani che danno accesso ciascuno a 28 gate, due edifici di due piani per ulteriori 32 gate e un secondo parcheggio in grado di ospitare 700 auto a noleggio.
Animali e piante dell’Arizona in aeroporto
Per garantire la consegna nei tempi stabiliti alle autorità municipali locali, i lavori sono stati suddivisi in 14 grandi “pacchetti” e assegnati a tre distinte imprese appaltatrici.
Una parte importante del progetto, affidata all’impresa Weitz Company di Phoenix, ha riguardato la posa di piastrelle su oltre 30.000 m2 di pavimenti e circa 4.600 m2 di pareti in varie aree del terminal 4.
A questo scopo sono state usate oltre 35 diverse tipologie di piastrelle di gres porcellanato, fornite da 8 produttori italiani.
Nel 70% dei casi le piastrelle sono state tagliate in loco, in dimensioni diverse comprese tra i 10×10 ed i 46×46 cm, e disposte secondo svariati schemi grafici. Sui pavimenti delle aree antistanti i quattro set di ascensori sono stati invece realizzati quattro medaglioni in gres porcellanato, rappresentanti rispettivamente un cactus, un eloderma (ovvero una lucertola velenosa anche chiamata “mostro di Gila”), un nasua (o coati, un mammifero carnivoro appartenente alla famiglia dei procionidi) ed uno scorpione.
Con questi motivi, richiamati anche dai rivestimenti di pavimenti e pareti delle varie sale, si è voluta ricordare la flora e la fauna dell’Arizona.
Le pareti esterne dei vani ascensori sono state invece rivestite di piastrelle ceramiche smaltate, nella tipologia “Natural Elements” e nelle dimensioni di 13×13 cm, fornite dall’impresa statunitense Facings of America. Sulle superfici esterne delle colonne delle varie sale sono state posate oltre 7.000 m2 di lastre di pietra naturale “Arizona Flagstone”, selezionate in due tonalità di colore che ricordano il paesaggio del Grand Canyon in Arizona; sulle pareti dei bagni sono state incollate lastre di gres.
Prodotti adatti a sfide impegnative
I lavori di posa, affidati alla Scuderi Tile, sono risultati particolarmente complessi, sia per l’elevata quantità di materiali da rivestimento impiegati, sia per la necessità di svolgere le operazioni senza interrompere le attività del terminal.
Mentre venivano installati i pavimenti e i rivestimenti delle varie sale, 800 passeggeri l’ora continuavano a transitare attraverso i posti di controllo, i gate, le aree arrivi e partenze.
Porzioni di 600 (o al massimo 1.200) m2 di pavimento venivano escluse a turno dal traffico pedonale.
Per assicurare la riuscita di un progetto così ambizioso, la Scuderi Tile ha deciso di impiegare materiali e tecnologie all’avanguardia ed affidabili come i sistemi di posa Mapei, di cui aveva già fatto ampio uso in passato e che Anthony Scuderi, della Scuderi Tile, ha definito come “la Cadillac” dei prodotti per la posa, gli unici in grado di affrontare le sfide di un lavoro tanto complesso.
Le basi di una nuova posa
Proprio per questo Scuderi, sin dal momento della preparazione del sottofondo, ha lavorato in stretta collaborazione con il rappresentante commerciale e l’Assistenza Tecnica di Mapei Corp., che ha eseguito un’accurata analisi del preesistente substrato, rilevando chiazze di gesso e residui di adesivo e di materiali epossidici.
Di conseguenza ha consigliato, per alcune sezioni dei pavimenti del terminal, la stesura delle rasature cementizie a presa rapida Planipatch o Planipatch Plus per ripristinare, livellare e rasare le superfici.
La preparazione dei supporti ha, per tutte le aree, previsto l’applicazione, dopo un’opportuna scarificazione, dell’autolivellante a presa rapida per sottofondi in calcestruzzo Ultraplan M20, previa primerizzazione con Planibond EBA. Successivamente si è proceduto alla stesura sulle superfici del primer Mapelastic SM Primer e della membrana anti-fessurazione Mapelastic SM. Quest’ultimo è un prodotto estremamente innovativo, in grado di contrastare movimenti fino a 4 cm ed evitare il trasferirsi delle fessure dal sottofondo al rivestimento ceramico in caso di vibrazioni o movimenti connessi al traffico aereo.
Animali e colori “posati”a regola d’arte
Data la complessità delle operazioni di posa delle piastrelle, è stato deciso di fare ricorso alla tecnologia informatica.
I posatori hanno seguito uno schema elaborato a computer, che riproduceva i motivi grafici da realizzare sul pavimento. Un sistema di triangolazione a laser ha permesso di accertarsi che gli schemi riprodotti fossero effettivamente corretti.
Circa il 70% delle piastrelle del pavimento sono state incollate con il sistema Kerabond+Keralastic , che negli Stati Uniti ha già riscosso ampio successo negli ultimi venti anni.
Questa combinazione associa ad un adesivo in polvere a base cementizia (Kerabond) un lattice elasticizzante, Keralastic , corrispettivo, per il mercato americano, di Isolastic, disponibile nel resto del mondo.
Nelle aree del servizio sicurezza e controllo passeggeri, poiché c’era necessità di un incollaggio particolarmente veloce, si è fatto invece ricorso a Granirapid, adesivo con un’elevata resistenza meccanica e a presa ed idratazione rapide. Lo stesso adesivo è stato impiegato per posare in verticale le lastre di pietre naturali sulle colonne del terminal. Il sistema Kerabond+Keralastic è stato usato anche per l’incollaggio di piastrelle in gres porcellanato sulle pareti e sui pavimenti delle toilette (dopo che sulla superficie dei muri era stata applicata la membrana cementizia impermeabilizzante elastica Mapelastic 315), così come per posare le piastrelle smaltate sulle pareti esterne degli ascensori.
Per ognuno dei pavimenti di fronte ad ogni set di ascensori è stato scelto un rivestimento ceramico di colore diverso, ciascuno abbinato ad uno dei motivi dei quattro medaglioni del pavimento: il giallo richiama il coati, il rosso lo scorpione, il blu il mostro di Gila, il verde il cactus.
Il suggello di un buon lavoro
Per la stuccatura di tutte le fughe di pavimenti e rivestimenti la scelta è caduta sulla malta modificata con polimero Keracolor S, disponibile in un’ampia gamma di colorazioni.
Nonostante i materiali dei rivestimenti fossero di moltissimi e svariati colori, è stato comunque deciso di usare questo prodotto solo nelle gradazioni cromatiche camoscio (una tonalità chiara di marrone) e carbone, per far maggiormente risaltare i toni delle piastrelle e i motivi grafici.
Alla fine dei lavori un consulente esterno, Jim Petty della Pelican West Consulting, ha esaminato lo stato delle superfici installate, verificando che la posa fosse stata eseguita a regola d’arte.
Una volta che Petty ha steso la sua relazione e compilato il modulo apposito, Mapei ha rilasciato una garanzia di 10 anni, in relazione a questi lavori di posa, che ha ampiamente soddisfatto il dipartimento per le questioni aeree della città di Phoenix.
L’alta qualità di questo intervento è confermata anche da un riconoscimento ufficiale: infatti nel corso dell’ultima edizione di Coverings, ai lavori di posa eseguiti allo Sky Harbor Airport è stata assegnata una Menzione d’Onore nel Ceramic Tiles of Italy Design Competition Award, il concorso promosso da Confindustria Ceramica e ICE.

Scheda tecnica
– Terminal 4, aeroporto Sky Harbor, Phoenix, Arizona (USA)
Intervento: posa di pavimenti e rivestimenti nelle sale e nelle toilette del terminal
Anni: 2004-2005
Committente: Dipartimento degli affari aerei della città di Phoenix
Progetto: Transystem Corporation, Phoenix
Impresa esecutrice:Weitz Company, Phoenix
Impresa di posa: Scuderi Tile, Phoenix
Materiali posati: piastrelle di gres porcellanato, ceramica smaltata e pietre naturali
Rivenditore Mapei: Daltile, Phoenix
Coordinamento Mapei: Jennifer Vagen e Kirk Bailey,Mapei Corp.
Prodotti Mapei: Granirapid, Kerabond+Keralastic (N.B. Keralastic è il corrispettivo, per il mercato americano, di Isolastic, disponibile nel resto del mondo), Keracolor S, Mapelastic 315, Mapelastic SM, Mapelastic SM Primer, Planibond EBA, Planipatch, Planipatch Plus,Ultraplan M20.
Questi prodotti sono realizzati e distribuiti sul mercato americano da Mapei Corp. (USA) e Mapei Inc. (Canada).

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