La Venaria Reale e la sua Reggia riaprono al pubblico

Un progetto durato dieci anni e fondi per duecento milioni di euro sono serviti al recupero della Reggia di Venaria Reale, nei pressi di Torino, i cui spazi, abbandonati per decenni, saranno aperti al pubblico a partire dal prossimo 12 ottobre.
L’annuncio è stato dato il 19 luglio a Roma nel corso di una conferenza stampa, cui hanno presenziato il Ministro dei Beni Culturali, Francesco Rutelli, l’assessore della Regione Piemonte, Gianni Oliva, il sindaco di Città di Venaria, Nicola Pollari, e il Direttore Regionale dei Beni Culturali Mario Turetta.
Restituita da una straordinaria opera di restauro alla magnificenza barocca cui fu ispirata nel Seicento per entrare nel novero delle grandi residenze europee, la Grande Reggia, cuore del complesso monumentale della Venaria Reale, si appresta a tornare più di tre secoli dopo simbolo di modernità e cultura.
Concepita per essere la nuova Corte del loisir contemporaneo, la Reggia di Venaria, in sintonia con le più grandi istituzioni internazionali, si propone come centro di produzione culturale e luogo di svago, in grado di offrire al grande pubblico italiano e internazionale i piaceri di arte, storia e architettura in un paesaggio straordinario.
L’inaugurazione della Reggia, dichiarata con le altre residenze sabaude Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, è la tappa fondamentale del progetto di recupero della Venaria Reale.
L’edificio monumentale, di 80 mila metri quadrati di superficie, con i suoi molteplici corpi di fabbrica, conta da solo alcune delle più alte espressioni del Barocco europeo: il Salone di Diana, capolavoro seicentesco di Amedeo di Castellamonte, la Galleria Grande, la Chiesa di Sant’Uberto, il complesso di Citroniera e Grande Scuderia, opere del genio settecentesco di Filippo Juvarra.
Vista dall’alto, la Reggia disegna intorno a sé uno spazio di 950 mila metri quadrati di architetture e parchi indivisi e rappresenta il perno dal quale si articolano in tutt’uno 80 ettari di giardini, tra i più vasti in Italia, con una Grande Peschiera di undici milioni di litri d’acqua, il Centro storico cittadino, il Borgo Castello e la Cascina Rubbianetta in un orizzonte di boschi e castelli che si perde a sua volta negli oltre 6mila ettari di verde del Parco La Mandria.
Il Progetto La Venaria Reale è stato considerato il più significativo programma di riqualificazione di un bene culturale in corso in Europa: i lavori di recupero, coordinati per il Ministero per i Beni e le Attività Culturali dai soprintendenti Francesco Pernice e Carla Enrica Spantigati e per la Regione Piemonte da Alberto Vanelli e Maria Grazia Ferreri, per qualità e dimensioni dell’intervento hanno comportato la riprogettazione dell’intero territorio. Dal restauro dell’immensa Reggia al ripensamento dei Giardini scomparsi, dalla valorizzazione del Borgo alla realizzazione di infrastrutture viarie e ricettive.
La complessità del luogo, il grave stato di degrado degli edifici dopo due secoli di usi impropri, abbandoni e spoliazioni, la presenza di opere architettoniche monumentali realizzate nell’arco di un secolo e mezzo, ognuna con stili, modalità costruttive e materiali propri, sono alcune delle ragioni per le quali il progetto di recupero ha rappresentato in questi anni una grande sfida: più di trenta cantieri attivati, 800 persone impiegate, 100 progettisti, 80 tecnici di settore, per un investimento complessivo di 200 milioni di euro.
Per i lavori di restauro sono state adottate tecniche sperimentali di ripristino architettonico, precedute da lunghe sessioni di indagine tecnica e archivistica, insieme ad attività di ricerca di nuovi materiali, al fine di restituire il complesso alla sua dignità e integrità, senza alterarne le caratteristiche originarie.
I 1.000 metri quadrati di affreschi e i 145mila metri quadrati di stucchi e intonaci della Reggia di Venaria hanno ritrovato la loro vivacità e la solennità dei giochi di luce e di colore. Il restauro ha interessato non solo gli ambienti, ma anche le opere d’arte della Reggia. I dieci dipinti raffiguranti scene di caccia di Jan Miel, tornano, restaurati, nella loro collocazione originaria nel Salone di Diana, insieme a sei delle dieci Principesse a Cavallo. Restituite alla Chiesa di Sant’Uberto, già da settembre dello scorso anno, anche le due preziose Pale degli altari laterali di Francesco Trevisani e Sebastiano Ricci e le due più piccole delle cappelle laterali di Sebastiano Conca.
L’allestimento permanente, che accompagnerà il visitatore lungo il percorso di visita della Reggia attraverso le fasi di formazione architettonica dell’edificio, è stato concepito in rapporto di dialogo con le esposizioni temporanee a tema che verranno di volta in volta realizzate ed è aperto a nuove integrazioni e arricchimenti.
Quale contrappunto all’allestimento, che si snoda dalla parte sotterranea a quella monumentale, sono stati lasciati per scelta alla sola veste architettonica e decorativa i quattro ambienti più importanti della Reggia: il Salone di Diana, la Galleria Grande, la Chiesa di Sant’Uberto e la Galleria Alfieriana.
Il programma di apertura della Venaria Reale, con l’inaugurazione della Reggia il prossimo 12 ottobre, si articola in cinque traguardi importanti. Nel 2005 la nascita del Centro per la Conservazione e il Restauro, istituto di formazione e ricerca convenzionato con l’Università degli Studi e con il Politecnico di Torino, oggi pienamente operativo, negli spazi delle ex Scuderie e Maneggio alfieriani.
A settembre del 2006 l’inaugurazione della magnifica Chiesa di Sant’Uberto dopo due anni ininterrotti di cantiere. Il terzo, il 10 giugno di quest’anno, ha visto l’apertura di parte importante dei Giardini, con un intervento d’arte contemporanea realizzato da Giuseppe Penone, cui farà seguito il prossimo agosto l’avvio del Centro Internazionale del Cavallo alla Cascina Rubbianetta nel Parco della Mandria. La Venaria Reale si colloca al centro del Circuito delle Residenze Reali del Piemonte ed è la porta d’accesso della Corona di delitiae, connessa con il Polo Reale di Torino e con il sistema museale concentrico del capoluogo piemontese di prossima progettazione nell’ambito degli eventi in calendario per Torino 2011.
In occasione dell’inaugurazione della Reggia, uno dei più significativi esempi della magnificenza e dell’architettura barocca internazionale del XVII e XVIII secolo, sarà aperta anche la mostra inaugurale “La Reggia di Venaria e i Savoia. Arte, magnificenza e storia di una corte europea”, che costituisce la premessa del percorso di visita permanente con la prima delle esposizioni temporanee che in futuro andranno a integrarne i contenuti.
Sino al 30 marzo 2008, la mostra farà luce sulla storia di una dinastia protagonista delle vicende politiche e militari europee dell’epoca, presentandone le realizzazioni architettoniche, le committenze artistiche e la vita di corte, attraverso installazioni permanenti e un’ampia selezione di opere d’arte provenienti dai più prestigiosi musei nazionali e internazionali, oltre che dalle raccolte pubbliche del Piemonte.
Un ruolo centrale del percorso è affidato al cinema d’autore: il regista inglese Peter Greenaway, chiamato a realizzare un progetto ad hoc, si avvale di tecniche d’avanguardia per ripopolare la Reggia, restituendo voci e volti alla dimensione quotidiana della storia, facendo rivivere la corte in un dialogo continuo di arte barocca e contemporanea.
Organizzata per conto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Piemonte e dall’Associazione Castello di Rivoli, presieduto da Cesare Annibaldi, la mostra è curata dal comitato diretto da Enrico Castelnuovo, allestita da un progetto dell’architetto Giorgio Lombardi e realizzata in collaborazione con l’architetto Daniela Ferretti.

Fonte AISE

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