Storia e restyling di un simbolo della Milano da bere

La Terrazza Martini di Milano, oggi rinnovata nello stile, è uno dei simboli della città e un pezzo di storia del costume italiano. In quasi cinquant’anni di vita molte sono state le personalità che hanno varcato la soglia del 15° piano di piazza Diaz. Vediamo la sua storia più da vicino…

Fiorite tra la fine degli anni Cinquanta e la prima metà dei Sessanta, le Terrazze Martini sono forse state l’emblema del personalissimo modo di comunicare della Martini & Rossi.
Affacciate su alcuni dei più bei panorami d’Europa, le Terrazze sono luoghi dalla precisa identità.
Pochi, ma chiari, gli elementi alla base della loro fortuna: un’azienda pienamente inserita nella vita sociale, uno spiccato interesse per la cultura (intesa anche come strumento per dialogare con il mondo) e uno stile, nell’accogliere, mai sopra le righe, fatto di toni misurati e cordiali. All’apice del loro splendore furono ben otto le sedi con questo nome, sette in Europa (Parigi, Milano, Barcellona, Londra, Bruxelles e Genova, a cui si aggiungeva la sede storica di Pessione) e una in Sud America (San Paolo del Brasile). Oggi, circa mezzo secolo dopo, l’attività prosegue a Milano e Pessione, con uno spirito e un’attenzione verso il presente che sono gli stessi dei lontani inizi.
La Terrazza meneghina è nata nel 1958 e affidata, per le decorazioni e gli arredi, alla creatività dell’architetto Tomaso Buzzi (il nome di maggior spicco dell’eclettismo italiano novecentesco, interpellato in seguito anche per le sedi di Barcellona, Londra e Genova), la Terrazza domina il centro storico di Milano e offre, dal grattacielo di Piazza Diaz, uno straordinario colpo d’occhio sulle guglie del Duomo, così vicine da sembrare toccabili.
La sua vocazione si è precisata sin dai primi incontri: il grande cinema è stato per decenni al centro dell’attività, con presentazioni di star internazionali e anteprime di film che hanno segnato un’epoca, a cominciare dalla Dolce Vita di Federico Fellini.
In quelle occasioni la Terrazza si apriva a critici e giornalisti, che avevano non soltanto l’opportunità di vedere la pellicola, ma anche di trovarsi a tu per tu con autori e interpreti.

Il restyle
Dopo il rinnovo negli anni ’90, per mano al milanese Marco Soncini (dello studio Mazzoni Associati), del romano Federico Forquet e del torinese Paolo Pejrone, ecco oggi un nuovo restyling, affidato allo Studio Puresang di Anversa.
Un’immagine più moderna e lussuosa usando un insieme di materiali sia nuovi che di tradizione, con lo scopo di creare un locale accogliente ma di tendenza.
Spicca un rosso intenso, il rosso Martini, ottenuto mediante vetro laccato. Il parquet in Cabreuva Incenso, legno di altissima qualità, verniciato a mano e posato a spina di pesce, ricopre anche la spessa parete di fronte all’entrata, sulla quale è posto il logo Terrazza Martini in acciaio lucente.
A sinistra il bar, realizzato in pannelli di legno Steward laccati color champagne metallizzato, col top in legno di Bamboo verniciato trasparente.
Si gioca con pennellate di rosso, rappresentate dalle appliques di Modular e dai tappeti, disegnati espressamente e prodotti in India per Puresang da Angelo.
L’arredamento è stato voluto rigorosamente italiano grazie a Poltrona Frau, per fare in modo che ogni seduta assolva al meglio la sua finalità.
E al rinnovo di look della Terrazza si accompagna il restyling della storica bottiglia di Martini, dalle linee più morbide ed anatomiche ad opera dello Studio di Design Robilant Associati.

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