Assemblea Andil 2007: edilizia e sostenibilità

Il Presidente dell’ANDIL Catervo Cangiotti aprendo il convegno ha sottolineato l’urgenza di scelte politiche e normative in grado di accelerare il cambiamento di mentalità che privilegi un modo di costruire pienamente sostenibile.
Davanti al Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, al Senatore Filippo Bubbico, Sottosegretario di Stato del Ministero Sviluppo Economico e al vicepresidente di Confindustria Giuseppe Morandini, Cangiotti ha evidenziato che il buon andamento dell’economia deve aiutare a mettere mano ad alcune questioni chiave tra le quali una minor presenza della politica in campo economico, un’accelerazione dei processi di liberalizzazione, scelte coraggiose in campo ambientale.
Partendo dalla constatazione che il lungo ciclo positivo delle costruzioni si avvia alla conclusione, il Presidente dell’ANDIL ha sottolineato come nel prossimo triennio assisteremo ad una diminuzione dei livelli produttivi di edilizia residenziale compensata in parte dall’aumento di lavori di ristrutturazione ordinaria e straordinaria.
“La diminuzione non sarà violenta ma pur sempre significativa e potrà accentuarsi o rallentare in funzione di vari fattori quali l’andamento dei flussi e dei saldi migratori, l’andamento dei tassi di interesse stabiliti dalla BCE, gli effetti delle politiche antievasione, delle politiche fiscali ed anche delle incertezze fiscali dell’attuale Governo. Ma – ha aggiunto Cangiotti – il mercato subirà anche una variazione qualitativa oltre che quantitativa, incombendo sulla produzione edilizia la sfida per la “sostenibilità”, che si traduce in accorgimenti per il risparmio energetico e la tutela dell’ambiente e per la messa in sicurezza dei fabbricati. Questo comporterà una selezione di tecnologie e materiali in funzione delle loro capacità di supportare le nuove esigenze di soluzioni costruttive più performanti e, nello stesso tempo, durature, affidabili e con ridotti costi di manutenzione.”
Il settore delle costruzioni è, infatti, responsabile del 40% del totale delle emissioni in atmosfera di anidride carbonica. Riscaldamento invernale e climatizzazione estiva richiedono una enorme quantità di energia con i conseguenti problemi ambientali.
A questo proposito è stato ricordato come la Commissione Europea si sia posta obiettivi molto ambiziosi in materia di sostenibilità ambientale che per il mondo delle costruzioni vogliono dire dimezzare, nei fabbricati nuovi, entro il 2015, i consumi per riscaldamento invernale e raffrescamento estivo ed abbattere entro il 2030 del 50% i consumi in tutti i fabbricati.
Obiettivi che ha sottolineato Cangiotti potranno essere raggiunti solamente “se si riuscirà ad agire su più fronti: dal ricorso a tecnologie innovative per l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia al miglioramento della efficienza energetica delle soluzioni involucro–impianti prospettate, al risparmio di energia connessa con i comportamenti dei singoli individui.
“Ci si sta lentamente rendendo conto che il sistema più semplice, più economico, meno inquinante, più sicuro, che più fa risparmiare ambiente ed energia è il costruire con muri di grande spessore e con tetti a falda ventilati. Anche perché una casa così fatta dura centinaia di anni, senza bisogno di ricorrere a macchinari e dispositivi ausiliari di ventilazione e condizionamento, questi sì energivori ed inquinanti.”
E’ in questo scenario che il laterizio può giocare un ruolo di assoluto rilievo, con le sue prerogative esclusive di massa, durata, semplicità e con la sua capacità di innovarsi continuamente, nelle forme, nelle prestazioni, nell’ibridazione – integrazione con altri prodotti.
Il Presidente dell’ANDIL ha voluto sottolineare come diventi essenziale valutare e porre a confronto le diverse soluzioni costruttive alla luce dei parametri della sostenibilità. A questo proposito ha ricordato come la costruzione di un edificio in muratura portante sia ambientalmente preferibile in quanto con la stessa quantità di materia utilizzata, si abbia minor consumo di energia primaria (-15%, rispetto all’edificio a telaio in calcestruzzo e tamponamento leggero), minore effetto serra (-10%) e minor acidificazione (-8%). Senza dimenticare, tra l’altro, le condizioni di comfort termo-igrometrico ed acustico che è in grado di assicurare.
“Negli ultimi 60 anni – ha denunciato Cangiotti – la disponibilità – che si credeva illimitata – dei combustibili fossili a basso costo (petrolio, carbone ecc.) ha fatto abbandonare alcuni accorgimenti costruttivi, a cominciare dai muri a forte spessore ed a scegliere stili di vita “scellerati” per lo spreco di energia e di acqua, nonché per l’“incredibile” emissione in atmosfera di milioni di tonnellate di anidride carbonica che l’atmosfera non può più sopportare. E’ ora di voltare pagina.”
Per il Presidente dell’Andil ciò vuol dire tornare a progettare case con murature di grande spessore, contrastando i fautori di una irresponsabile architettura usa e getta, che alimentano un’immagine vecchia e obsoleta del laterizio. “Al contrario mai come oggi di fronte alle nuove e imprescindibili esigenze di risparmio ambientale ed energetico è possibile individuare proprio nel costruire in laterizio la migliore e più semplice soluzione”.

Il Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio lancia il tavolo su edilizia e sostenibilità
Puntare sulla bioedilizia per porre l’Italia in linea con i percorsi virtuosi di una adeguata sostenibilità, nel segno delle indicazioni che vengono dagli organismi internazionali e dall’Unione Europea. Lo ha affermato il Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. E per accelerare il processo di qualificazione e di certificazione ambientale del settore delle costruzioni, il Ministro lancia la proposta della costituzione di un tavolo di confronto con le associazioni imprenditoriali del settore su edilizia e sostenibilità.
Per Pecoraro Scanio in campo ambientale vi sono tre settori sui quali bisogna costruire politiche mirate, l’energia, i trasporti e appunto l’edilizia. “Il nostro Paese – ha detto il Ministro – è fatto di un tessuto di piccole e medie imprese che vanno aiutate e sostenute là dove con i loro comportamenti e le loro scelte in termini di investimento e di processi produttivi contribuiscono a ridurre gli effetti nocivi sull’ambiente e si fanno portatori di azioni sostenibili”.
Per questo il Ministro ritiene possibile e auspicabile trovare modalità e soluzioni in grado di incentivare chi come il comparto del laterizio può dare un contributo importante in termini di risparmio energetico e soprattutto contribuire a ridurre l’effetto serra. E’ in questa logica che un tavolo presso il Ministero potrà consentire di costruire insieme un percorso.

Giuseppe Morandini (Vicepresidente Confindustria): Puntare su incentivi a sostegno delle politiche ambientali
Se veramente l’ambiente deve essere posto al centro delle politiche economiche allora la politica non può che scegliere la strada degli incentivi. Perché la nostra economia è fatta di piccole e medie imprese che vanno accompagnate in un processo di qualificazione ambientale.
“Per questo – secondo il vicepresidente di Confindustria Giuseppe Morandini, riteniamo determinante l’approvazione all’interno del Decreto Nicolais sulle semplificazioni amministrative, la semplificazione dei controlli ambientali per le piccole e medie imprese certificate ISO 14.000.” Morandini ha chiesto al ministro dell’Ambiente di sostenere l’emendamento perché costituisce un concreto incentivo per allargare la sostenibilità del nostro sistema produttivo.

Filippo Bubbico (sottosegretario allo Sviluppo Economico): Prossimo il varo delle Linee guida sull’efficienza energetica
“Nel nostro paese esistono tutte le condizioni per fare economia e sostenere processi produttivi mettendo in atto un percorso di sostenibilità”. Lo ha dichiarato il Senatore Filippo Bubbico, Sottosegretario di Stato del Ministero dello Sviluppo Economico.
Per far questo è necessario che si percorra la via dell’innovazione, che non può prescindere dalla qualità e dal valore aggiunto rappresentato dalle aziende del settore.
Il punto di partenza, e il primo ostacolo da superare, sostiene il senatore, è rappresentato dall’affermazione del principio della certificazione energetica degli edifici, vista oggi come una “vessazione” e una limitazione della libertà dell’impresa: “è necessario sconfiggere i luoghi comuni”. L’efficienza energetica è un bene pubblico e, se tutelato, rappresenta una garanzia del benessere della collettività.
Anche Bubbico ha sottolineato che esistono buone prospettive verso una sempre maggiore e proficua collaborazione tra politiche ambientali e politiche industriali per sostenere quei settori industriali come la produzione di laterizio che puntano tutto sulla qualità e la sostenibilità.
In questa direzione va il prossimo varo delle Linee Guida sull’efficienza energetica da parte del Ministero dello sviluppo economico. Uno strumento essenziale per gli operatori del settore.

Il mercato del laterizio
La produzione di laterizio
Il buon andamento del mercato delle costruzioni in generale e dell’edilizia residenziale in particolare ha influito beneficamente anche sull’industria dei prodotti in laterizio.
I dati elaborati dal CRESME ci dicono che la fase espansiva iniziata nel 1998 e terminata lo scorso anno a valori reali, ha determinato un 58 per cento in più delle risorse investite.
Se compariamo i singoli trienni (all’inizio e alla fine della fase espansiva) possiamo osservare che fra il triennio 1999-2001 e il triennio 2004-2006:
– gli investimenti (a valori reali) nella nuova produzione residenziale sono aumentati del +38%
– gli investimenti nella nuova produzione non residenziale sono aumentati del +3%
– quelli nell’attività di rinnovo sono diminuiti del –1%.
Nel contempo, la produzione di laterizi per:
– pareti (muro normale, blocchi alleggeriti, forati, ecc) è cresciuta del +22%;
– solai: +1,2%
– coperture (tegole e coppi): +7%;
– faccia a vista: +16%.
Per quanto riguarda l’industria del laterizio, i primi effetti dell’inversione del ciclo nel comparto dell’edilizia residenziale iniziano a farsi sentire. Il risultato è che dopo otto anni di crescita, caratterizzanti un ciclo straordinario per ampiezza (dal 1997 al 2005), anche l’andamento del mercato del laterizio evidenzia alla fine del 2006 i primi segnali di rallentamento: la produzione si attesta a 20,6 milioni di tonnellate, con un leggero decremento (-0,7%) rispetto al 2005.

Il consumo di energia dell’industria italiana del laterizio
La produzione di laterizi utilizza, ormai in misura pressoché totale (95%), il gas naturale come fonte di energia per l’essiccazione e la cottura del materiale: oltre 1 miliardo di m3 di gas, circa 40.000 tonnellate di olio combustibile e 10.000 di carbone.
Circa 1,33 TWh è il consumo di energia elettrica, di cui solo il 3% (40 milioni di kWh) è autoprodotto: sono 20 le fornaci per laterizio in cui è presente l’impianto di cogenerazione.

Per ulteriori informazioni
www.laterizio.it

Assemblea ANDIL – Assolaterizi
“Edilizia e sostenibilità”
23 giugno Roma

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