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I dati evidenziano un deciso e pieno rilancio delle macchine e tecnologie italiane per il legno, forti di una produzione che sfiorerà gli 1,8 miliardi di euro e un export poco al di sotto di 1,5 miliardi, dunque vicini ai record del 2000. I dodici mesi appena conclusi hanno visto anche l’ulteriore espansione del mercato italiano, con un incremento delle vendite del 18 per cento e importazioni in aumento del 12 per cento, per un consumo apparente che cresce del 16 per cento. Maggiore cautela, ovviamente, per quanto riserverà il 2007. Secondo i dati elaborati dall’Ufficio studi Acimall – e dai quotidiani contatti con le imprese associate – è possibile ipotizzare che si assisterà a una ulteriore stagione di crescita, anche se non nei termini percentuali registrati nel 2006. L’ipotesi è che il tasso di sviluppo possa attestarsi attorno al 5 per cento, per quanto l’andamento reale dei tanti mercati in cui i produttori italiani sono impegnati potrebbe causare rilevanti variazioni sul dato. Durante l’incontro il primo a prendere la parola è stato Ambrogio Delachi, presidente Acimall, che ha delineato le sfide che attendono le aziende del settore nel prossimo futuro. “Acimall sta lavorando intensamente, con una unità di intenti e una progettualità forte, che mi permette di dirvi che questa è indubbiamente una delle nostre migliori stagioni. Il risultato più eclatante è l’avere raggiunto il record di aziende associate, ben 223 che, insieme, rappresentano il 90 per cento dell’intero prodotto nazionale di settore”. Un successo che ha un capitolo importante nella collaborazione con Ice, Ministero del commercio internazionale e, in misura minore, Regioni e aziende speciali delle camere di commercio per la definizione di una ricca serie di iniziative promozionali, fra cui le 29 partecipazioni alle fiere di settore previste nel 2007. Delachi ha annunciato il rinnovato impegno della associazione confindustriale a sostegno dei centri di formazione professionale di Bangalore e di Novosibirsk, ai quali se ne aggiungerà probabilmente un terzo in Pakistan. Il presidente Acimall ha poi accennato all’incontro in programma con il ministro del Commercio internazionale Emma Bonino, “… particolarmente sensibile a iniziative che coinvolgano anche le economie dei Paesi in via di sviluppo. Ma sarà una occasione per parlarle del nostro settore, dei nostri problemi, della necessità di fare sentire la nostra voce in favore di un sistema industriale che tanta parte ha nella nostra bilancia commerciale”. Dopo avere accennato al lavoro svolto in ambito Eumabois (teso soprattutto a contenere il proliferare di rassegne fieristiche) e per la creazione della normativa tecnica europea, Delachi non ha mancato di esprimere la propria opinione nei confronti dei rapporti con Confindustria, auspicando una presenza maggiore negli organi direttivi delle associazioni di categoria e della piccola media industria, obiettivo per il quale Acimall sta collaborando attivamente con Federmacchine, “… in modo da poter fare udire una sola, forte voce che rappresenti presso Confindustria l’intero comparto della meccanica strumentale”. Più critica la posizione nei confronti di Federlegno-Arredo, “… un rapporto reso difficile, a nostro avviso, soprattutto dal fatto che rappresenti un eterogeneo e numeroso gruppo di associazioni, non sempre mosse da interessi comuni. La cosa ci rammarica molto, perché Acimall dovrebbe essere il partner naturale di Federlegno-Arredo nello sviluppo e nella realizzazione di progetti innovativi relativi al mondo della lavorazione del legno”. Un invito alla collaborazione e al confronto che ci si augura i vertici di Foro Bonaparte vogliano cogliere in tutta la sua portata. A ciò si aggiungo i “problemi noti” del nostro Paese: un sistema burocratico arcaico (non solo a livello nazionale, ma anche europeo) e un sistema bancario che non pare avere fra le proprie priorità il sostegno all’impresa, “… in un mercato mondiale che conta un sempre maggior numero di competitor, quali le industrie orientali, che operano senza regola alcuna”. “Rappresentiamo un tessuto produttivo con una grande vocazione all’export”, ha aggiunto Delachi. “Vendiamo oltreconfine l’82 per cento dell’intera produzione, ma non possiamo assolutamente permetterci, vista la situazione internazionale e il quadro competitivo in cui operiamo, alcun rilassamento. Anche per questo sono stato uno dei più convinti fautori della decisione di commissionare a una importante società internazionale di consulenza una ricerca sullo stato dell’arte del nostro settore, affinché le aziende nostre associate possano disporre delle informazioni e degli strumenti per prendere in esame i passi necessari (aggregazioni, fusioni, collaborazioni, accordi commerciali, acquisizioni eccetera) al mantenimento e al consolidamento delle posizione fino qui raggiunte. E’ mia convinzione che competere nello scacchiere mondiale oggi richieda, oltre che un management competente e preparato, sempre maggiori energie e risorse da investire in ricerca e nello sviluppo di nuovi prodotti e processi”. Grazia Finocchiaro, vicepresidente di Acimall, ha proposto una ricca serie di dati e di considerazioni sui mercati mondiali e sul ruolo che le aziende italiane vi stanno giocando. Finocchiaro ha subito ricordato il risicato 0,2 per cento messo a segno dai principali Paesi produttori di tecnologie per il legno nel 2005, un anno che per le imprese italiane è stato piuttosto difficile – con una produzione assestatasi a 1.540 milioni di euro (meno 3,7 per cento rispetto al 2004) e 1.260 milioni di euro di export (meno 5 per cento) – peraltro a seguito di un 2004 che, invece, aveva mostrato forti segni di ripresa (export più 12 per cento, produzione più 7,6 per cento). Nel 2005 è stata migliore la situazione sul mercato interno, dove le vendite di macchine e tecnologie “made in Italy” sono aumentate del 3 per cento, contribuendo a determinare, con le importazioni, un consumo apparente di 426 milioni di euro (più 5,2 per cento). Decisamente diversi i toni per il 2006. “A livello di preconsuntivo – ha commentato Grazia Finocchiaro – possiamo dire che il 2006 ha dato ai produttori italiani di tecnologie per il legno non poche soddisfazioni: si è consolidata la fase espansiva e le esportazioni hanno ripreso vigore su molti fronti. Le aree più interessanti si confermano i grandi Paesi in via di sviluppo. È, inoltre, tornata a crescere la Russia, dove le nostre esportazioni sono aumentate del 96 per cento fra gennaio e agosto. Nello stesso periodo la crescita delle nostre vendite in Turchia è stata del 22,7 per cento, in un Paese che sempre più si conferma fra le prime dieci destinazione del nostro prodotto. L’India continua a registrare ottime performance per i costruttori italiani (più 82,7 per cento nel periodo gennaio-agosto), mentre si riapre alla tecnologia “made in Italy” il grande mercato cinese, con una crescita delle esportazioni – sempre nel periodo gennaio-agosto rispetto allo stesso periodo 2005 – del 32,8 per cento, peraltro non sufficiente – purtroppo – a colmare il gap sfavorevole tra il nostro Paese e gli altri grandi competitor europei e asiatici. Sempre più rilevante per le nostre esportazioni è la regione mediorientale. Congelate le importazioni in Iran, la domanda di tecnologie si concentra soprattutto negli Emirati Arabi Uniti, in cui la crescita degli acquisti di macchine italiane supera il 152 per cento. Il difficile mercato sudamericano presenta finalmente qualche nota positiva, con segnali di ripresa per il secondo anno consecutivo dal Brasile, dove si registrano incrementi di ben il 77,4 per cento rispetto ai già positivi primi otto mesi del 2005. Nel Nord e Centro America buone performance dell’export targato Italia sia negli Stati Uniti (più 11,8 per cento), che in Canada (più 35,7 per cento). In espansione il Messico (più 8,8 per cento). Tra i mercati europei, i più avanzati e maturi industrialmente, continua il recupero della Germania, con un più 21,1 per cento dopo il +37,4 per cento del 2005, mentre cresce la domanda di tecnologia italiana in Spagna (8,9 per cento)”. Ottimismo, per quanto cauto, sulla crescita che caratterizzerà il 2007, un anno a proposito del quale il vicepresidente di Acimall ha ricordato che “…. le aree tradizionalmente più attente alla nostra produzione (Spagna, Francia, Germania, Stati Uniti e Canada) saranno ancora mercati di primo piano, ma siamo certi che il più importante contributo al successo dei nostri produttori verrà dalla crescente domanda proveniente dai grandi mercati in via di sviluppo, ovvero Est Europa (Russia e Ucraina in testa), area balcanica, Turchia, Medio Oriente, Emirati Arabi e India. Il Sud America non sembra presentare le migliori condizioni per un immediato incremento delle nostre quote di mercato. Ad aree decisamente promettenti – ma ancora politicamente instabili e poco organizzate dal punto di vista industriale, come Perù e Colombia – si contrappone il grande mercato brasiliano che, anche se in recupero, rimane una “piazza” difficile, a causa dei dazi sull’importazione di macchine e la forte concorrenza del prodotto nazionale in molti segmenti. Rimane aperta la sfida con il mercato cinese”, ha concluso Grazia Finocchiaro. “Una prova certamente dura, in cui è inevitabile lo scontro con una concorrenza locale che produce a costi bassissimi e con le proposte di Germania, Giappone e Taiwan, che da tempo vi hanno aperto unità produttive. Un mercato che richiede una dedizione e attenzione tutte particolari in termini di investimenti in risorse umane e politiche commerciali, fino all’ipotesi, di cui sempre più spesso si discute anche in Italia, di intraprendere progetti industriali veri e propri in loco”. Ha chiuso i lavori il direttore generale di Cepra, Paolo Zanibon, che ha offerto una prima panoramica dei lavori già in corso per la prossima edizione di Xylexpo. Zanibon, dopo aver ribadito la soddisfazione per l’edizione 2006 (più 1,9 per cento degli espositori, con un ottimo incremento delle aziende da oltreconfine, e ben il 12,5 per cento in più in termini di superficie espositiva netta venduta, oltre al record assoluto di visitatori, che sono stati 93.266, di cui il 51,5 per cento da 113 Paesi) ha ricordato “… l’importante accordo di collaborazione raggiunto tra Cepra e Fiera Milano, accordo in base al quale le prossime tre edizioni di Xylexpo si terranno nel nuovo polo fieristico di Rho”. Il direttore generale di Cepra ha poi annunciato le date della prossima edizione – che si terrà da martedì 27 a sabato 31 maggio 2008, “… confermando la collocazione da martedì a sabato, la più gradita da espositori e visitatori”, sottolineando come “… già da alcune settimane si stia lavorando a una attenta valutazione su come creare una sinergia ancora più intensa con Sasmil, per integrare in modo sempre più importante e significativo le due manifestazioni”. Per ulteriori informazioni www.acimall.it Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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