Piano del colore di Portofino. Terza parte

AKZO NOBEL

Intonaci e pitture ai silicati
Le applicazioni ai silicati di intonaci e pitture rappresentano oggi sistemi durevoli ed affidabili da un punto di vista ambientale, senza gli inconvenienti tipici delle calci quando aggredite dagli inquinanti veicolati dalle acque meteoriche o dai gas atmosferici.
La natura inorganica dei sistemi ai silicati garantisce una buona traspirabilità ed una discreta resa estetica; inoltre le applicazioni ai silicati sono del tutto compatibili con la presenza di intonaci tradizionali a calce e sabbia.
Il processo di mineralizzazione (silicatizzazione) dalla soluzione di silicato di potassio – principale componente che reagisce con l’anidride carbonica dell’aria e con il carbonato di calcio presente nella muratura – fissa le cariche e i pigmenti inclusi nelle malte e nelle pitture, svolgendo anche un’azione consolidante nei confronti dell’intonaco di supporto.
Questo processo rende solidali tra loro gli strati d’intonaco e restituisce con particolare trasparenza e luminosità il colore.

Intonaci e sistemi di tinteggiatura e pitturazione con prodotti sintetici
Sul mercato esistono sistemi di tinteggiatura e pitturazione “pronti all’uso” aventi caratteristiche assai diversificate per qualità e resa cromatica, per resistenza e comportamento agli agenti atmosferici e soprattutto per grado di permeabilità.
In questa categoria vi sono i trattamenti con sistemi acrilici, acril-stirolici, acril-siliconici o silossanici e vinil-versatati, che rientrano in vario modo nelle due grandi categorie descritte nel repertorio dei sistemi di tinteggiatura e pitturazione murale: non pellicolanti e pellicolanti.
Le rese cromatiche delle pitturazioni pellicolanti sono risultate nel tempo generalmente scadenti, maggiormente soggette a ritenzione di sporco rispetto alle pitture minerali e all’ingrigimento (o ingiallimento) del legante organico.
Talvolta le qualità materiche dei manufatti edilizi storici, già aggrediti da fenomeni di progressiva alterazione e arbitraria manomissione, sono state snaturate dall’impiego sconsiderato di tinteggi ad alto contenuto plastico.
Sotto il profilo delle rese cromatiche e della resistenza nel tempo, nell’estesa gamma dei prodotti sintetici, è stato rilevato come, in genere, i sistemi acrilici in dispersione acquosa abbiano fatto registrate i comportamenti più soddisfacenti per quanto attiene soprattutto le condizioni conservative e la resistenza alla luce.
I prodotti acril-siliconici o silossanici (tessituralmente meno filmogeni) sono invece adatti, per la loro elevata traspirabilità, per applicazioni nelle aree deumidificate e/o in presenza di Sali solubili.
I sistemi acrilstirolici in dispersione acquosa e in soluzione sono largamente diffusi nell’impiego odierno. Le pitture con leganti acrilici, additivate con farine inerti di quarzo di varia granulometria, hanno la caratteristica di uniformare le irregolarità superficiali degli intonaci e proteggono in modo soddisfacente come le precedenti, ma tendono a trattenere per la loro ruvidità e plasticità le polveri ambientali.
In genere, l’eccessiva “plasticità” delle pitture pellicolanti conduce a fenomeni vistosi di degrado e dequalificazione del costruito (ritenzione di sporco, scollature e distacchi degli strati, ecc.) che nel caso di intonaci, o sovraintonaci plastici, possono determinare ulteriori condizioni critiche d’esercizio anche in relazione alla vivibilità degli spazi interni per le condizioni microclimatiche che si possono creare soprattutto nel costruito antico scarsamente ventilato.

Tipologie di intervento
Alla luce di quanto sopra osservato, all’interno della scelta di un’applicazione rispetto ad un’altra, diviene un parametro di specifica valutazione l’idoneità del prodotto rispetto alle caratteristiche tipologiche e materiche dell’edificio esistente, nonché la qualità d’invecchiamento dello stesso in relazione ai molteplici fenomeni di degrado fisico e ambientale.
Sono state elaborate le seguenti definizioni di progetto, per individuare con precisione i tipi di intervento necessari – in termini di materiali e tecnologie per ciascun prospetto oggetto di studio. Elemento comune è il rispetto delle compatibilità indicate nel Piano del Colore.
Manutenzione ordinaria: riguarda le superfici di facciata e comprende anche le operazioni di pulitura da depositi di polvere e sporco.
L’intervento non comporta modificazioni nella compagine architettonica e nei materiali di finitura. Sono ammessi interventi parziali di trattamento dei cornicioni e dei terrazzi.
Manutenzione straordinaria leggera: interessa oltre il 40% della superficie di facciata per il rinnovamento del colore.
L’intervento comprende la conservazione dell’intonaco esistente con puntuali rifacimenti nella misura massima del 20% della superficie di facciata.
Sono comprese opere di pulitura ed eliminazione di vecchie pitturazioni non compatibili con la Nomativa.
Manutenzione straordinaria: interventi che interessano oltre il 40% degli intonaci della superficie di facciata per il rinnovamento sia delle malte che del colore.
Comprende la sostituzione dell’intonaco esistente con l’introduzione di materiali compatibili con la Nomativa.
Ristrutturazione della facciata: interessa oltre il 40% degli intonaci della superficie di facciata per il rinnovamento delle malte, del colore, degli elementi architettonici decorativi e pittorici.
Quando tale tipologia di intervento è associata all’indicazione di un intervento di Restauro Conservativo, è necessario produrre un progetto che riproponga il fronte storicamente riconosciuto dell’edificio in oggetto.
Restauro architettonico: mira alla conservazione delle parti omogenee di facciata.
L’intervento comprende opere di pre – consolidamento, pulitura, consolidamento ed integrazione.
Tutti i tipi di intervento previsti sono soggetti alla Normativa del Piano del Colore e concordati con l’Ufficio Tecnico Comunale.

Conclusioni
Il riferimento progettuale del Piano del Colore è l’immagine storica del Borgo, ad oggi conservata e congruente con la tradizione edile locale.
Uno degli obiettivi del Piano è quello di conservare la ricchezza cromatica e decorativa dei fronti, che costituisce uno degli elementi fondamentali di bellezza del luogo.
Compito del Piano è proprio quello di dare uno strumento operativo, efficace, preciso e puntuale all’Amministrazione comunale che lo potrà utilizzare per garantire un livello ottimale e organizzato di ripristino delle facciate.
Il Piano del Colore si connota pertanto per essere uno strumento normativo che non ha come semplice finalità la proposta coloristica dei fronti oggetto di studio, ma organizza e norma il Cantiere edile che realizza lavorazioni sulle facciate.
Gli interventi sugli intonaci saranno finalizzati alla conservazione e massima tutela della loro integrità fisicomaterica, pertanto si dovranno evitare demolizioni e rimozioni, ad eccezione dei casi espressamente indicati dalla Direzione Lavori e solo ed esclusivamente quanto queste parti risultassero, a seguito di accurate indagini preliminari, irreversibilmente danneggiate.
Gli intonaci devono essere ricostruiti, parzialmente o totalmente, in relazione alle necessità.
Gli intonaci inconsistenti devono essere asportati totalmente con forma regolare, sino alla muratura sottostante, relativamente alle sole parti inconsistenti.
Sarà la Direzione Lavori che deciderà quando ricostruire totalmente gli intonaci stessi, in rispetto alle regole ufficiali della conservazione.
Per la ricostruzione parziale o totale degli intonaci a base calce, si dovranno utilizzare inerti (tipo e granulometria), calce e metodi di lavoro identici agli originali, in modo da ottenere dei manufatti del tutto simili per consistenza, per l’aspetto superficiale (tessitura) e per colore finale così da avere, nel tempo, un invecchiamento naturale con trasparenze simili a quelle attuali.
Questi intonaci saranno protetti-pitturati- decorati con pitture inorganiche a base di silicato di potassio (a norma DIN 18363) o a base di grassello di calce (a norma DIN 18363), utilizzando i cicli di seguito indicati.
Nel caso in cui siano stati ricostruiti gli intonaci, parzialmente o completamente, con materiali e metodi diversi e non si possano realizzare per ragioni economiche interventi radicali di asportazione, si potrà comunque trattare le superfici con pitture inorganiche a base di silicato di potassio (a norma DIN 18363), e a base di grassello di calce (a norma DIN 18363), purché gli stessi intonaci siano costituiti solo da materiali inorganici (calce, cemento, sabbia o calcare), utilizzando i cicli di seguito indicati.
Particolare attenzione dovrà essere posta nella preparazione superficiale degli intonaci sopra descritti (intonaci parzialmente o completamente realizzati con materiali e metodi diversi a base cementizia,a base calce o con malta “bastarda”): in questi casi, dopo la razionale pulizia degli stessi sarà necessario applicare una o due mani, a pennello, di un intonaco a base di calce idrata e pozzolana, indispensabile per uniformare le irregolarità del supporto e per rendere chimicamente idoneo lo stesso alla successiva applicazione delle pitture a base di grassello di calce a norma DIN 18363.
Infine, nei casi in cui gli intonaci sopra descritti, siano stati protetti-pitturatidecorati con cicli costituiti da prodotti sintetici a base di resine organiche (sintetiche), gli stessi prodotti dovranno essere accuratamente sverniciati sino alla completa asportazione della pellicola pittorica.
Si potranno applicare pitture a base di grassello di calce a norma DIN 18363. Le stesse aderiscono con i supporti già carbonatizzati dando luogo a finiture relativamente consistenti, se applicate in condizioni climatiche ideali e con le diluizioni opportune: ciclo A.
Si potranno utilizzare pitture inorganiche a base di silicati di potassio, rispondenti alle norme DIN 18363, con un contenuto di stabilizzante polimerico non superiore al 5%: ciclo B.

Ciclo a pitture a base di grassello di calce a norma Din 18363
Intonaci totalmente nuovi – tecnica a secco
– Eliminare l’intonaco esistente, portando a nudo la muratura.
– Lavare con acqua la muratura onde eliminare ogni traccia di intonaco non ancorato.
– Applicare una ripresa di fondo a calce e sabbia (granulometria grossa) come ancorante.
– Raddrizzare la facciata con intonaco a base calce e sabbia (granulometria medio/grossa), avendo cura di lasciar asciugare per circa 2 mesi.
– Applicare una ripresa di intonaco a calce, fratazzato (utilizzando un frettazzo in legno) composto con sabbia medio/piccola nello spessore di 13/15 mm.
– Dopo aver tracciato le linee guida per la decorazione, lasciar asciugare la facciata per circa 30gg.
– Eliminare eventuali efflorescenze saline.
– Spolverare accuratamente.
– Assicurarsi che l’intonaco sia perfettamente asciutto.
– Se necessario, inumidire in modo uniforme, con acqua nebulizzata, la superficie.
– Applicare a pennello la prima mano di grassello di calce (stagionato almeno per 2 anni e colorato con terre coloranti naturali in un rapporto massimo di 10:6) diluito al 100% con acqua.
– Applicare, dopo almeno 2-3 ore, la seconda e terza mano di grassello di calce diluito al 100%. Attendere sempre almeno 2-3 ore anche fra la seconda e la terza mano.
Intonaci totalmente nuovi – tecnica in affresco
– Eliminare l’intonaco esistente, portando a nudo la muratura.
– Lavare con acqua la muratura onde eliminare ogni traccia di intonaco non ancorato.
– Applicare una ripresa di fondo, a calce e sabbia (granulometria grossa) come ancorante.
– Raddrizzare la facciata con intonaco a base calce e sabbia (granulometria medio/grossa), avendo cura di lasciar asciugare per circa 2 mesi.
– Applicare una ripresa di intonaco a calce, composto con sabbia medio/piccola, nello spessore di 13/15 mm., frattazzato a finire con cura, in modo circolare ed omogeneo, con frattazzo di legno.
– Dopo aver tracciato la linee guide per la decorazione, lasciar asciugare per un giorno e procedere poi con la pitturazione.
– Applicare a pennello la prima mano di grassello di calce (stagionato almeno per 2 anni e colorato con terre coloranti naturali in un rapporto massimo di 10:6) diluito al 100% con acqua.
– Applicare, dopo almeno 2-3 ore, la seconda e terza mano di grassello di calce diluito al 100%. Attendere sempre almeno 2-3 ore anche fra la seconda e la terza mano.
Intonaci originali e/o parzialmente nuovi
– Raschiare tutte le vecchie pitture instabili a base calce od organiche, tutte le parti friabili superficiali degli intonaci e le formazioni di muschi.
– Asportare con cura, con forma regolare e sino alla muratura sottostante, le parti di intonaco eventualmente inconsistenti.
– Ricostruire gli intonaci stessi con calce, inerti e metodi identici agli originali, avendo cura di finire con una frattazzatura simile a quella originale circostante e senza alonature e sovrapposizioni inconsistenti.
– Dopo aver tracciato le linee guida per la decorazione, lasciar asciugare i rappezzi della facciata per circa 30gg.
– Eliminare eventuali efflorescenze saline.
– Spolverare accuratamente.
– Assicurarsi che l’intonaco sia perfettamente asciutto
– Se necessario, per le alte temperature e per eccessivo assorbimento, inumidire in modo uniforme, con acqua nebulizzata, la superficie.
– Ritoccare eventuali rappezzi di intonaco nuovo con grassello di calce bianco diluito al 100% con acqua.
– Applicare a pennello dopo almeno 2-3 ore, la prima mano, su tutte superfici, di grassello di calce bianco (stagionato almeno per 2 anni), diluito al 100% con acqua.
– Applicare a pennello dopo almeno 2-3 ore, la seconda e terza mano di grassello di calce (messo in tinta in rapporto 10:6 con terre coloranti naturali) e diluite al 100%.
Attendere sempre 2-3 ore anche fra la seconda e la terza mano.

Ciclo A
Velatura a base di grassello di calce a norma Din 18363
Premessa: la velatura dovrà essere applicata dopo la completa essiccazione della prima o della seconda mano descritte nel Ciclo B.
– Scegliere il colore di velatura sulla tavolozza del Piano Colore e riprodurre lo stesso con pittura a base di grassello di calce a norma DIN 18363.
– Diluire a piacere con acqua, in funzione della trasparenza desiderata.
– Applicare questa miscela di prodotto con pennello a setole lunghe, avendo cura di incrociare, con metodo, in modo incerto e avendo cura di non realizzare giunti sovrapposti di ripresa.
– Si potranno applicare una, due o più mani, in funzione dell’effetto desiderato.
– La velatura potrà essere più o meno evidente, in funzione del contrasto con la tinta di base.
– È sempre consigliabile eseguire una parete di prova.
– È inoltre consigliabile la scelta di effetti sobri e poco contrastati: la velatura, a lavoro finito, dovrebbe apparire come una lieve patina del tempo sulla pittura appena applicata.

Si evidenzia che i cicli a base di calce a norma DIN 18363 devono essere applicati con temperature miti comprese fra gli 8°C ed i 30°C e con pareti non soleggiate e non eccessivamente ventilate.

Ciclo B
Pitture inorganiche a base di silicati di potassio a norma Din 18363
Intonaci totalmente nuovi
– Eliminare l’intonaco esistente, portando a nudo la muratura.
– Lavare con acqua la muratura onde eliminare ogni traccia di intonaco non ancorato.
– Applicare una ripresa di fondo, a calce e sabbia (granulometria grossa) come ancorante.
– Raddrizzare la facciata con intonaco a base calce e sabbia (granulometria medio/grossa) avendo cura di lasciar asciugare per circa 2 mesi.
– Applicare una ripresa di intonaco a calce, frattazzato (utilizzando un frattazzo in legno) composto con sabbia medio/piccola nello spessore di 13/15 mm.
– Dopo aver tracciato le linee guida per la decorazione, lasciare asciugare per circa 30gg.
– Spolverare accuratamente.
– Assicurarsi che l’intonaco sia perfettamente asciutto.
– Applicare due mani a pennello di pittura a base di silicati a norma DIN 18363 (opaca a basso spessore e con pigmenti solidi alla luce) diluita rispettivamente al 100% e 20% con fondo a base di silicati di potassio a norma DIN 18363
Intonaci originali e/o parzialmente nuovi
– Raschiare tutte le vecchie pitture instabili a base calce, tutte le parti friabili superficiali degli intonaci e le formazioni di muschi.
– Spolverare accuratamente.
– Asportare con cura, con forma regolare e sino alla muratura sottostante, le parti di intonaco eventualmente inconsistenti.
– Ricostruire gli intonaci stessi con calce, inerti e metodi identici agli originali, avendo cura di finire con una frattazzatura simile a quella originale circostante e senza alonature e sovrapposizioni inconsistenti.
– Dopo aver tracciato le linee guida per la decorazione, lasciar asciugare i rappezzi della facciata per circa 30gg.
– Assicurarsi che le riprese di intonaco siano perfettamente asciutte.
– Eliminare eventuali efflorescenze saline.
– Spolverare accuratamente.
– Applicare una mano a pennello di neutralizzante a base di fluosilicato di magnesio sulle zone prima ricoperte da muschi, diluito con acqua 1:2, avendo cura di applicare su superfici architettoniche complete.
– Applicare una mano di fondo a base di silicati a norma DIN su tutte le superfici (primer a base di silicato di potassio, utile per ottimizzare l’adesione sugli intonaci naturali), diluito al 100% (1:1) con acqua.
– Applicare due mani a pennello di pittura a base di silicati di potassio a norma DIN 18363 (opaca a basso spessore e con pigmenti solidi alla luce) diluita rispettivamente al 100% e 20% con fondo a base di silicati a norma DIN 18363.
Se dopo la prima mano di pittura a base di silicato dei cicli sopra descritti si evidenziassero macchie di diverso colore, sarà necessaria l’applicazione di una mano a pennello di neutralizzante (fluosilicato di
magnesio) diluito 1:2 oppure 1:3 con acqua, in relazione alla ruvidità dell’intonaco, avendo cura di applicare con uniformità e senza colature su tutte le superfici del prospetto interessato.
Attendere almeno 5 ore – e non oltre le 8 – prima di applicare la mano a finire di pittura a base di silicato di potassio, diluita al 30% in volume con il fondo a base di silicati.

Ciclo B
Velatura a base di pitture ai silicati di potassio a norma Din 18363
Premessa: la velatura dovrà essere applicata dopo la completa essiccazione della prima o della seconda mano descritta nel Ciclo B.
– Scegliere il colore di velatura sulla tavolozza del Piano Colore e riprodurre lo stesso in pittura ai Silicati di potassio a norma DIN 18363.
– Realizzare la seguente miscela trasparente:
– 5 litri di pittura ai silicati di potassio del colore desiderato;
– 10 litri di pittura ai silicati neutra, trasparente;
– 15 litri di fondo ai silicati, trasparente.
– Applicare questa miscela di prodotto con pennello a setole lunghe, avendo cura di incrociare, con metodo, in modo incerto e avendo infine cura di non realizzare giunti sovrapposti di ripresa.
– Si potranno applicare una o due mani, in funzione dell’effetto desiderato.
– La velatura potrà essere più o meno evidente, in funzione del contrasto con la tinta di base.
– È sempre consigliabile eseguire una parete di prova.
– È inoltre consigliabile la scelta di effetti sobri e poco contrastati: la velatura, a lavoro finito, dovrebbe apparire come una lieve patina del tempo sulla pittura appena applicata.
Si evidenzia che i cicli a base di silicati di potassio a norma DIN 18363 devono essere applicati con temperature miti comprese fra gli 8°C ed i 30°C e con pareti non soleggiate e non eccessivamente ventilate.

Ciclo C
Pitture inorganiche a base di grassello di calce a norma Din 18363
– Raschiare accuratamente i muschi ed asportare completamente (con eventuale sverniciatura) tutte le pitture sintetiche esistenti.
– Asportare con cura, con forma regolare e sino alla muratura sottostante, le parti di intonaco eventualmente inconsistenti.
– Ricostruire gli intonaci stessi, con il legante (calce, cemento o cemento + calce), gli inerti e metodi identici agli originali esistenti, avendo cura di finire con una frattazzatura simile a quella originale circostante e senza alonature e sovrapposizioni inconsistenti.
– Dopo aver tracciato le linee guida per la decorazione, lasciar asciugare i rappezzi della facciata per circa 30gg.
– Assicurarsi che le riprese di intonaco siano perfettamente asciutte.
– Eliminare eventuali efflorescenze saline.
– Spolverare accuratamente.
– Dopo la razionale pulizia del supporto sarà necessario applicare a pennello, previa bagnatura, una o due mani di un intonaco a base di calce idrata e pozzolana, indispensabile per uniformare le irregolarità e per rendere chimicamente idoneo lo stesso alla successiva applicazione delle pitture a base di grassello di calce a norma DIN 18363.
– Se necessario, inumidire in modo uniforme la superficie, con acqua nebulizzata.
– Applicare a pennello la prima mano di grassello di calce (stagionato almeno per 2 anni, e colorato con terre coloranti naturali in un rapporto massimo di 10: 6) diluito al 100% con acqua.
– Applicare, dopo almeno 2-3 ore, la seconda e la terza mano di grassello di calce diluito al 100%. Attendere sempre 2-3 ore anche fra la seconda e la terza mano.
Nel caso si desideri una finitura in velatura, si potrà applicare il Ciclo A: VELATURA A BASE DI GRASSELLO DI CALCE prima descritto.

Ciclo D
Pitture inorganiche a base di silicati di potassio a norma Din 19363
– Raschiare accuratamente i muschi ed asportare completamente (con eventuale sverniciatura) tutte le pitture sintetiche esistenti.
– Asportare con cura, con forma regolare e sino alla muratura sottostante, le parti di intonaco eventualmente inconsistenti.
– Ricostruire gli intonaci stessi con il legante (calce, cemento o cemento + calce), gli inerti e metodi identici agli originali esistenti, avendo cura di finire con una frattazzatura simile a quella originale circostante e senza alonature e sovrapposizioni inconsistenti.
– Dopo aver tracciato le linee guida per la decorazione, lasciar asciugare i rappezzi della facciata per circa 30gg.
– Assicurarsi che le riprese di intonaco siano perfettamente asciutte.
– Eliminare eventuali efflorescenze saline.
– Spolverare accuratamente.
– Applicare una mano a pennello di neutralizzante a base di fluosilicato di magnesio sulle zone prima ricoperte da muschi, diluito con acqua al 200% (1:2), avendo cura di applicare su superfici architettoniche complete.
– Dopo la razionale pulizia del supporto sarà necessario applicare su tutte le superfici, previa bagnatura, una o due mani, a pennello, di un intonaco a base di calce idrata e pozzolana, indispensabile per uniformare le irregolarità e per rendere chimicamente ed uniformemente idoneo lo stesso supporto alla successiva applicazione delle pitture a base di silicato di potassio a norma DIN 18363.
– Applicare su tutte le superfici una mano di fondo a base di silicati a norma DIN (primer a base di silicato di potassio utile per ottimizzare l’adesione), diluito al 100% (1:1) con acqua.
– Applicare due mani a pennello di pittura a base di silicati di potassio a norma DIN 18363 (opaca a basso spessore e con pigmenti solidi alla luce), diluite rispettivamente al 100% ed al 20% con fondo a base di silicati a norma DIN 18363.
Nel caso si desideri una finitura in velatura, si potrà applicare il Ciclo B: VELATURA A
BASE DI PITTURE AI SILICATI DI POTASSIO prima descritto.

Ciclo C
Pitture inorganiche a base di grassello di calce a norma Din 18363
– Raschiare accuratamente i muschi ed asportare completamente (con eventuale sverniciatura) tutte le pitture sintetiche esistenti.
– Asportare con cura, con forma regolare e sino alla muratura sottostante, le parti di intonaco eventualmente inconsistenti.
– Ricostruire gli intonaci stessi, con il legante (calce, cemento o cemento + calce), gli inerti e metodi identici agli originali esistenti, avendo cura di finire con una frattazzatura simile a quella originale circostante e senza alonature e sovrapposizioni inconsistenti.
– Dopo aver tracciato le linee guida per la decorazione, lasciar asciugare i rappezzi della facciata per circa 30gg.
– Assicurarsi che le riprese di intonaco siano perfettamente asciutte.
– Eliminare eventuali efflorescenze saline.
– Spolverare accuratamente.
– Dopo la razionale pulizia del supporto sarà necessario applicare a pennello, previa bagnatura, una o due mani di un intonaco a base di calce idrata e pozzolana, indispensabile per uniformare le irregolarità e per rendere chimicamente idoneo lo stesso alla successiva applicazione delle pitture a base di grassello di calce a norma DIN 18363.
– Se necessario, inumidire in modo uniforme la superficie, con acqua nebulizzata.
– Applicare a pennello la prima mano di grassello di calce (stagionato almeno per 2 anni, e colorato con terre coloranti naturali in un rapporto massimo di 10: 6) diluito al 100% con acqua.
– Applicare, dopo almeno 2-3 ore, la seconda e la terza mano di grassello di calce diluito al 100%. Attendere sempre 2-3 ore anche fra la seconda e la terza mano.
Nel caso si desideri una finitura in velatura, si potrà applicare il Ciclo A: VELATURA A BASE DI GRASSELLO DI CALCE prima descritto.

Ciclo D
Pitture inorganiche a base di silicati di potassio a norma Din 18363
– Raschiare accuratamente i muschi ed asportare completamente (con eventuale sverniciatura) tutte le pitture sintetiche esistenti.
– Asportare con cura, con forma regolare e sino alla muratura sottostante, le parti di intonaco eventualmente inconsistenti.
– Ricostruire gli intonaci stessi con il legante (calce, cemento o cemento + calce), gli inerti e metodi identici agli originali esistenti, avendo cura di finire con una frattazzatura simile a quella originale circostante e senza alonature e sovrapposizioni inconsistenti.
– Dopo aver tracciato le linee guida per la decorazione, lasciar asciugare i rappezzi della facciata per circa 30gg.
– Assicurarsi che le riprese di intonaco siano perfettamente asciutte.
– Eliminare eventuali efflorescenze saline.
– Spolverare accuratamente.
– Applicare una mano a pennello di neutralizzante a base di fluosilicato di magnesio sulle zone prima ricoperte da muschi, diluito con acqua al 200% (1:2), avendo cura di applicare su superfici architettoniche complete.
– Dopo la razionale pulizia del supporto sarà necessario applicare su tutte le superfici, previa bagnatura, una o due mani, a pennello, di un intonaco a base di calce idrata e pozzolana, indispensabile per uniformare le irregolarità e per rendere chimicamente ed uniformemente idoneo lo stesso supporto alla successiva applicazione delle pitture a base di silicato di potassio a norma DIN 18363.
– Applicare su tutte le superfici una mano di fondo a base di silicati a norma DIN (primer a base di silicato di potassio utile per ottimizzare l’adesione), diluito al 100% (1:1) con acqua.
– Applicare due mani a pennello di pittura a base di silicati di potassio a norma DIN 18363 (opaca a basso spessore e con pigmenti solidi alla luce), diluite rispettivamente al 100% ed al 20% con fondo a base di silicati a norma DIN 18363.
Nel caso si desideri una finitura in velatura, si potrà applicare il Ciclo B: VELATURA A
BASE DI PITTURE AI SILICATI DI POTASSIO prima descritto.

Ciclo E
Pitture inorganiche a base di potassio a norma Din 19363
– Raschiare accuratamente i muschi e le sole pitture inconsistenti con il supporto.
– Asportare con cura, con forma regolare e sino alla muratura sottostante, le parti di intonaco eventualmente inconsistenti.
– Ricostruire gli intonaci stessi, con il legante (calce, cemento o cemento + calce), gli inerti e metodi identici agli originali esistenti, avendo cura di finire con una frattazzatura simile a quella originale circostante e senza alonature e sovrapposizioni inconsistenti.
– Dopo aver tracciato le linee guida per la decorazione, lasciar asciugare i rappezzi della facciata per circa 30gg.
– Assicurarsi che le riprese di intonaco siano perfettamente asciutte.
– Eliminare eventuali efflorescenze saline.
– Spolverare accuratamente.
– Applicare una mano, a pennello, di neutralizzante a base di fluosilicato di magnesio sulle zone prima ricoperte da muschi, diluito con acqua al 200% (1:2), avendo cura di applicare su superfici architettoniche complete o meglio su lati di facciata completi.
– Applicare una mano di fondo a base di silicati a norma DIN, solo in corrispondenza delle parti raschiate e spolverate o interessate da rappezzi (primer a base di silicato di potassio utile per ottimizzare l’adesione sugli intonaci naturali raschiati) diluito al 100% (1:1) con acqua.
– Applicare su tutte le superfici un prodotto ancorante (fondo ancorante pigmentato con granulometria media o tipo micro, a base di silicato di potassio stabilizzato e polimeri sintetici in conformità alla norma DIN 18363; permette l’applicazione di finiture a base di silicati su supporti già tinteggiati con pitture organiche ben ancorate) in tinta uguale o simile a quella di finitura, diluita al 15% con fondo a base di silicato di potassio a norma DIN 18363.
– Applicare a pennello una mano di pittura a base di silicati di potassio a norma DIN 18363 (opaca a basso spessore e con pigmenti solidi alla luce) diluita al 20% con fondo a base di silicati a norma DIN 18363.
Nel caso si desideri una finitura in velatura, si potrà applicare il Ciclo B: VELATURA A
BASE DI PITTURE AI SILICATI DI POTASSIO prima descritto.

Ciclo F
Pitture acril silossaniche di aspetto opaco con ottima capacità di traspirazione
– Raschiare accuratamente i muschi e le sole pitture inconsistenti con il supporto.
– Asportare con cura, con forma regolare e sino alla muratura sottostante, le parti di intonaco eventualmente inconsistenti.
– Ricostruire gli intonaci stessi, con il legante (calce, cemento o cemento + calce), gli inerti e metodi identici agli originali esistenti, avendo cura di finire con una frattazzatura simile a quella originale circostante e senza alonature e sovrapposizioni inconsistenti.
– Dopo aver tracciato le linee guida per la decorazione, lasciar asciugare i rappezzi della facciata per circa 30gg.
– Assicurarsi che le riprese di intonaco siano perfettamente asciutte.
– Eliminare eventuali efflorescenze saline.
– Spolverare accuratamente.
– Applicare una mano, a pennello, di neutralizzante a base di fluosilicato di magnesio sulle zone prima ricoperte da muschi, diluito con acqua 1:2, avendo cura di applicare su superfici architettoniche complete.
– Applicare una mano di fondo ancorante (primer a base di resine sintetiche disciolte in solvente utile per ottimizzare l’adesione sulle pitture esistenti) diluito al 50% (1:0,5) con il diluente specifico.
– Applicare due mani, a pennello, di finitura silossanica a basso spessore (pittura silossanica a basso spessore con ottima capacità di traspirazione) diluite rispettivamente al 20% e 10% con acqua.
Nel caso si desideri la velatura finale, si potrà realizzare con una o due mani di pittura silossanica semitrasparente, di colore leggermente contrastato, che sarà applicata a pennello, con pennellate brevi, incrociate con metodo e cura, in modo incerto e senza realizzare giunti di ripresa.
Si evidenzia che i cicli a base di silicati a norma DIN 18363 e di silossani devono essere applicati con temperature miti comprese fra gli 8°C ed i 30°C e con pareti non soleggiate e non eccessivamente ventilate.
Anche durante la lavorazione dei cicli C, D, E, F, si dovranno incidere, nel momento più opportuno, le linee guida per le decorazioni dipinte finali, laddove necessario e previsto.

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