Premio di architettura al primo edificio ecocompatibile

Da poco inaugurato, ha già ricevuto un premio di prestigio.
È a Vado il primo esempio di edificio ecocompatibile: il “low emission building”, in piazzale Bossarino, che ospita gli uffici della Parfiri e della Geotea, ha ottenuto la “medaglia d’oro all’architettura italiana 2006”, nella categoria “menzione d’onore attività produttive e per il pubblico”, dopo essere stato selezionato dalla giuria della Fondazione La Triennale di Milano.
Il premio è però solo il riconoscimento immediatamente tangibile di un progetto di ampio respiro, avviato dalla Parfiri e realizzato su progetto dello studio “5+1AA Agenzia di architettura”.
La palazzina (tre piani fuori terra, per una superficie complessiva di 1380 metri quadrati, e uno interrato da 530 metri quadrati ad uso parcheggio) rappresenta infatti una nuova concezione dell’edilizia: “Si tratta del primo esempio savonese, forse anche in Italia ad uso non residenziale, di edificio interamente realizzato seguendo i canoni di bioedilizia ed ecocompatibilità – spiegano i progettisti -.
I sistemi di progettazione e costruzione adottati in questo caso sono già diffusi nel Nord Europa e negli Stati Uniti, dove si sta radicando la volontà di costruire portando una notevole attenzione al risparmio energetico e al rispetto dell’ambiente circostante, con l’utilizzo di materiali rinnovabili”.
I costi risultano più alti, intorno al 20% in più, ma vengono ampiamente ammortizzati attraverso il notevole risparmio di energia nell’uso quotidiano (si calcola che la differenza di costi sia annullata nell’arco di sette-dieci anni) e giustificati dall’abitabilità nettamente migliore rispetto alle costruzioni tradizionali.
Il primo segnale che non si tratta di un edificio qualsiasi si avverte nel piazzale, realizzato con autobloccanti che permettono la crescita dell’erba per ridurre l’effetto “graticola” sotto al sole. Ma salendo piano dopo piano, le soluzioni innovative adottate dai progettisti si moltiplicano.
Fino ad arrivare al tetto, che ospita un giardino costantemente umido, isolante e che mimetizza l’edificio.
I mattoni sono ricavati da un impasto di materiali legnosi di scarto, ignifughi e più leggeri di quelli tradizionali, i cementi sono tutti certificati.
Al bando pietre e marmi di cava, sono stati impiegati solo materiali compositi.
L’energia elettrica è prodotta attraverso pannelli solari, l’elettricità statica viene scaricata a terra.
Tutta l’acqua di scarico viene filtrata e recuperata per i wc, mentre quella piovana viene utilizzata per l’irrigazione.

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