Centenario scarpiano
Il 2 giugno di cento anni fa nasceva Carlo Scarpa (Venezia 1906-Sendai, Giappone, 1978), l’architetto del Novecento italiano forse più noto al mondo al quale sono dedicate le celebrazioni dei “Tre giorni con Carlo Scarpa” (2,3 e 4 giugno) che apriranno al pubblico tutti i luoghi scarpiani, anche quelli normalmente inaccessibili, dalla Sicilia al Friuli Venezia Giulia.
Tra questi, il Museo Correr a Venezia, Palazzo Abatellis a Palermo e le case private come casa Gallo a Vicenza e casa Veritti a Udine.
Tra convegni, pubblicazioni e mostre, l’iniziativa del comitato paritetico tra Stato e regione Veneto diretto da Pio Baldi, direttore generale Darc (Direzione per l’arte e l’architettura contemporanea del ministero per i Beni e le Attività culturali), si apre il 2 giugno con l’inaugurazione del centro “Carlo Scarpa” a Treviso.
Allestito presso l’Archivio di Stato, il centro Carlo Scarpa accoglierà buona parte dei trentamila disegni dell’architetto acquistati nel 2001 dalla Darc per il Maxxi – Museo delle arti del XXI secolo di Roma, mentre una galleria espositiva permanente esporrà a rotazione le serie tematiche dei fogli autografi. In occasione dell’inaugurazione, il centro presenterà inoltre alcuni tra i più affascinanti disegni di Scarpa.
Centro di una rete di archivi collegati on line con il Maxxi Architettura, il centro internazionale di studi di architettura “Andrea Palladio” di Vicenza e il Museo di Castelvecchio a Verona (che conserva 657 fogli scarpiani), il centro Carlo Scarpa sta procedendo con il Maxxi Architettura all’inventario digitale di disegni e documenti che saranno on line all’indirizzo www.darc.beniculturali.it, andandosi ad aggiungere all’archivio di Castelvecchio
“Conosciuto forse più all’estero che in Italia, dove però ha lasciato numerosi allievi, seguaci e imitatori, è giunto il momento di riscoprire il pensiero e le opere di Carlo Scarpa – ha dichiarato Pio Baldi presentando oggi le celebrazioni nella conferenza stampa svoltasi presso il Maxxi – attraverso una operazione di rivalutazione iniziata 5 anni fa con l’acquisto da parte della Darc dei suoi fogli e disegni che rischiavano di andare dispersi o rovinati dall’incuria; un progetto proseguito grazie all’interesse della regione Veneto.
Al termine della digitalizzazione dei documenti scarpiani, i fogli originali verranno chiusi in un caveau climatizzato al fine di assicurarne la conservazione nel tempo”.
Tra le varie iniziative con la presentazione del catalogo dei disegni di Castelvecchio a cura di Alba Di Lieto e dell’inventario a stampa del progetto della Tomba di Brion, inaugura oggi la mostra “Carlo Scarpa, disegni mai visti. Lo spazio dell’abitare 1931-1963”, presso il Museo Andersen di Roma.
Una selezione di 40 disegni autografi e una rassegna di immagini d’autore sull’opera dell’architetto applicata agli spazi domestici e portata avanti dagli anni ‘30 agli anni ’60 (27 maggio-2 luglio, da martedì a domenica dalle 9 alle 20). Ancora una mostra a Vicenza, presso il centro “Palladio”, sulle immagini che Gianni Berengo Gardin realizzò nel 1972 per l’inaugurazione della Tomba Brion (dal 1 giugno); al Museo di Castelvecchio (“Carlo Scarpa per Castelvecchio: una selezione dei disegni”, visite guidate dal 30 maggio al 3 settembre), mentre il 2 giugno il Museo Revoltella di Trieste inaugura il nuovo allestimento che ripristina gli spazi scarpiani.
Carlo Scarpa non ebbe vita facile: portato due volte in tribunale per abuso della professione, in quanto non laureato in architettura, definito con disprezzo “capomastro bizantino” e in prima linea nella contestazione, egli portò sempre avanti la ricerca della bellezza, lasciando un’opera-testamento, la Tomba Brion.
Proprio in questo monumento, eretto al vertice della sua arte e tutto incentrato sul numero 11 (ottenuto sommando le lettere del suo nome e cognome) egli volle essere sepolto dopo la tragica morte avvenuta in Giappone e alla quale seguì la tardiva laurea honoris causa in architettura.
Per informazioni su Scarpa
www.archiviocarloscarpa.it
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