Al via sette nuove infrastrutture

Il master plan approvato ieri dal consiglio d’amministrazione della Società delle strade ha individuato le opere viarie che possono essere costruite attraverso lo strumento della finanza di progetto, per un investimento complessivo di 10,441 miliardi di euro.
L’elenco è composto dai collegamenti autostradali Carisio-Biella, Palermo-Bolognetta, Como-Varese, il nuovo raccordo anulare di Roma, la variante di Piacenza, il collegamento con il porto di Ancona e la gronda di levante di Genova.
L’Anas nei prossimi giorni avvierà un confronto diretto con tutte le Regioni con l’obiettivo di concertare le scelte e di individuare ulteriori interventi da attuare con il project financing. il master plan indica un primo stralcio di opere infrastrutturali che non hanno ancora trovato una copertura finanziaria.
Dopo il confronto con le amministrazioni regionali, l’Anas proporrà il documento di indirizzo all’attenzione del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.
Andando nel dettaglio degli interventi, l’autostrada Carisio-Biella ha un costo di 124,957 milioni di euro, l’ammodernamento del tratto Palermo-Bolognetta lungo la Palermo-Agrigento vale 427,584 milioni, per il nuovo raccordo di Roma (che sorgerà all’esterno di quello attuale) la spesa prevista è di 5,710 miliardi, mentre la variante di Piacenza e un nuovo ponte sul Po costeranno 147,772 milioni, il collegamento autostradale diretto Como-Varese 479,478 milioni, il nodo di Genova gronda di levante 3,080 miliardi e il collegamento viario tra il porto di Ancona e la grande viabilità 472,1 milioni.
Il master plan – ha affermato il presidente dell’Anas, Vincenzo Pozzi – è motivato dalla continua crescita della domanda di movimentazione di persone e merci che rende indispensabile l’adeguamento della rete infrastrutturale di trasporto attraverso la realizzazione di nuove opere.
L’attuazione di un articolato programma di infrastrutture esige però l’individuazione di cospicui mezzi finanziari con un sempre più necessario coinvolgimento di capitali degli investitori privati, i quali richiedono la previsione di una congrua remunerazione dei capitali investiti.
Per il presidente dell’Anas il documento è concepito come un grande strumento di cooperazione con le Regioni al fine di realizzare in tempi brevi le opere infrastrutturali viarie che sono funzionali al territorio e al sistema economico locale, superando i problemi della copertura finanziaria.

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