Palazzo Catena – Asti

Cenni storici
Dimora della famiglia Catena. Ampi locali a piano terra a destinazione mercantile. Pregevole fregio marcapiano in cotto (sec. XV) di ispirazione viscontea. Rimaneggiamenti interni (sec. XVIII). Intatto nella facciata in cotto e nell’elegante portale.

Intervento sulla facciata
La facciata presentava problemi di umidità di risalita e dilavamento delle pietre.
L’acqua che risale attraverso i capillari presenti in qualsiasi materiale edile, unita ai sali che cristallizzano, hanno provocato il disgregamento dei mattoni; ciò dipende dalla maggiore resistenza della malta dei giunti rispetto ai mattoni. Probabilmente durante un precedente intervento di restauro sono state utilizzate malte di tipo cementizio, che presentano un’ottima resistenza meccanica ma una scarsa permeabilità al vapore, con conseguente dispersione dell’umidità della muratura verso l’esterno tramite il mattone, provocandone la disgregazione.
Il dilavamento delle pietre è provocato dall’infiltrazione dell’acqua che, unita allo smog, disgrega la pietra stessa soprattutto se di natura carbonatica.
Si è ritenuto opportuno eliminare meccanicamente la malta cementizia dei giunti fino ad una profondità di 2 cm per riequilibrare la corretta traspirabilità della muratura.
La nuova malta utilizzata è Röfix Sokelpultz a calce idraulica naturale NHL5 che permette una corretta traspirabilità dei giunti murari. Caratteristica del prodotto è la macroporosità, qualità fondamentale per contenere i danni causati dalla cristallizzazione dei sali.
Per risolvere il problema del dilavamento delle pietre si è deciso di proteggere la facciata dalle intemperie mantenendone l’aspetto estetico e cromatico mediante Röfix protettivo silossanico. Tale prodotto rende la facciata idrorepellente e traspirante.
Ripristino intonaco sul fianco della porta-finestra.
Una parte della facciata era intonacata probabilmente con la tecnica della sagramatura. Tale metodo applicativo prevedeva di stendere un velo di intonaco a grana fine in modo da far trasparire la mappatura del supporto. Questo sistema è riproducibile mediante il rivestimento minerale Röfix 380.

Intervento sul cortile
La facciata sul cortile presentava problemi di umidità di risalita capillare e necessità di ripristino degli intonaci
Per risolvere il problema della presenza di umidità e salinità, la muratura è stata intonacata con il ciclo di intonaci deumidificanti Röfix RS2.
L’intonaco vecchio è stato asportato fino a un’altezza di circa 1 m oltre la traccia visiva dell’umidità. Si sono dovute grattare le fughe della malta fino a una profondità di circa 2/3 cm e si sono dovute ricoprire le cavità maggiori della muratura con Röfix 648 (tempo di maturazione sette giorni). Dopo una settimana è stato possibile applicare Röfix 671 (a macchia di leopardo), malta da rinzaffo per risanamento utilizzata per la preparazione dei fondi di muri umidi da applicare con una copertura del 60% per garantire la traspirabilità della muratura. Dopo un’altra settimana è stato applicato l’intonaco antisale Röfix 648 con uno spessore di 2 cm, utilizzato come intonaco di fondo risanante per livellare le cavità o fughe, accertandosi di irruvidirne la superficie (in questo caso il tempo di maturazione è di 10 giorni). A questo punto si è potuti procedere all’applicazione dell’intonaco deumidificante Röfix 640 con uno spessore minimo di 2.5 cm.
Prima di applicare qualsiasi tipo di finitura, si è dovuta rispettare una pausa di dieci giorni. Tale finitura, da applicare sopra l’intonaco deumidificante, è di tipo minerale e traspirante e priva di componenti acrilici o vinilici. Il prodotto ideale in questo caso è Röfix 345 , finitura per facciate particolarmente esposte alle intemperie.
Nella parte di muratura non interessata da umidità di risalita è stato utilizzato un ciclo di intonaci a base calce idraulica.
Il supporto è stato preparato in questo modo:sono stati eliminati gli intonaci ammalorati e le parti di muratura friabili; in seguito è stato bagnato fino a rifiuto e quindi si è applicato il rinzaffo Röfix 675 a base di calce idraulica naturale e sabbia silicea, con una copertura del 100%. Asciugatosi il rinforzo, dopo tre giorni di stagionatura, è stato inumidito per assicurare un’ottima adesione del successivo strato di intonaco a calce idraulica e sabbia calcarea tipo Röfix 694 che è stato applicato in più mani fino a raggiungere lo spessore desiderato ed è stato protetto da un’asciugatura troppo rapida.
Dopo dieci giorni di stagionatura, all’intonaco asciutto è stata applicata la finitura tipo Röfix 345 a base di calce idraulica naturale e sabbia silicea sul fondo che è stato preliminarmente inumidito.
Tale finitura può essere lavorata con il fratazzino di spugna.

Per informazioni sui prodotti Röfix:
www.roefix.it

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