La certificazione ambientale: scenari e quadro normativo europeo

L’applicazione dei principi dell’architettura ecologica, o Green Building, agli edifici di nuova costruzione od oggetto di interventi di ristrutturazione, permette di migliorarne la qualità ambientale e di abbatterne l’impatto sull’ecosistema. Negli ultimi dieci anni è stata condotta livello internazionale un’intensa attività di ricerca volta allo sviluppo di sistemi di certificazione energetico ambientale per la valutazione della performance degli edifici durante tutto il loro ciclo di vita. Alcuni di tali sistemi hanno raggiunto una definizione tale da permettere ad utenti o investitori di ottenere un’indicazione precisa della performance della costruzione. Tali sistemi inoltre permettono di definire in maniera oggettiva cosa si intende per qualità ambientale della costruzione. Quello più noto è il Building Research Establishment Environmental Assessment Method (BREEAM), sviluppato dal BRE in Gran Bretagna, che premette di classificare per scopi commerciali gli edifici in base alla loro performance ambientale e che attualmente interessa circa il 25 – 30% del mercato degli uffici di nuova costruzione nel Regno Unito. Negli Stati Uniti è stato sviluppato il sistema LEED, al momento in fase di implementazione da parte del U.S. Green Building Council con il supporto di numerose agenzie governative e organizzazioni private. Sistemi simili, alcuni di applicazione obbligatoria nel caso di transazioni immobiliari, sono stati sviluppati anche in Danimarca, Canada, Olanda, Germania, Francia.

BREEAM / Ecohomes
Il sistema BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method), il primo strumento di tipo commerciale per la valutazione della qualità ambientale degli edifici sviluppato nel 1990, è diventato un punto di riferimento per i metodi prodotti successivamente. La versione più recente del sistema è applicabile agli edifici di tipo residenziale, commerciale (supermercati), industriale e ad uso ufficio sia di nuova realizzazione sia esistenti. L’Ecohomes è la versione del BREEAM per la casa di abitazione e può essere applicato a edifici residenziali nuovi o ristrutturati. E’ un metodo di valutazione flessibile che prevede una scala di punteggi che va da “Pass” a “Excellent”. Il punteggio è raffigurato per mezzo di girasoli; maggiore è il numero dei girasoli e maggiore è il punteggio ricevuto dall’edifico.
L’Ecohomes è utilizzabile per gli edifici residenziali e anche per un singolo appartamento o casa. Questo metodo, a parità di performance ambientali, premia quelle ottenute attraverso un minor dispendio economico.
Nella valutazione vengono tenuti in considerazione tutti gli edifici eventualmente presenti nel sito e viene conferito un voto unico a tutto il complesso. Ecohomes comprende le problematiche ecologiche relative ai cambiamenti climatici, all’uso di risorse, all’impatto sulla fauna e la flora e valuta inoltre la qualità della vita negli ambienti indoor. Le categorie di criteri sono: energia, acqua, inquinamento, materiali, trasporti, ecologia e uso del terreno, salute e benessere.

LEED – Green Building Rating System
Il LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) è uno schema di valutazione della qualità energetico ambientale delle costruzioni, in uso dal marzo 2000, di applicazione volontaria, orientato al mercato e formato su una base di consenso. Il sistema è stato promosso dall’US Green Building Council, organizzazione nazionale nonprofit formatasi nel 1993. Il LEED è destinato ai progettisti e ai gestori dei processi di costruzione di edifici commerciali, pubblici, residenziali di nuova costruzione, ma può venire utilizzato anche per gli edifici esistenti oggetto di un intervento di ristrutturazione.
Il metodo di certificazione è stato ideato come una checklist ed organizzato in base a problematiche ecologiche familiari agli architetti. Questa sua prerogativa ne facilita l’uso nel processo di progettazione, permettendo di definire quali obiettivi di qualità ambientale si intendano raggiungere. L’applicazione del sistema è sotto forma di autocertificazione, nel senso che non è contemplata la figura di un certificatore come nel BREEAM ma è il progettista stesso che si preoccupa di raccogliere i dati per la valutazione e di inviarli all’organismo certificatore.
La finalità del LEED è di verificare quante e quali “misure” ecologiche siano state adottate e implementate nella costruzione. Il sistema si basa sull’attribuzione di crediti per ciascuno dei requisiti caratterizzanti la sostenibilità di un edificio. Dalla somma dei crediti ricevuti di pende il livello di certificazione ottenuto. I criteri contemplati dal metodo LEED per la valutare la qualità ambientale della costruzione sono raggruppati in sei categorie: insediamenti sostenibili consumo efficiente di acqua energia e atmosfera materiali e risorse qualità degli ambienti indoor progettazione e innovazione.
Ogni categoria prevede uno o più prerequisiti prescrittivi, che devono essere soddisfatti in ogni caso, e un numero di requisiti di performance ambientale che attribuiscono un punteggio all’edificio.

Green Building Challenge
I sistemi di certificazione energetico ambientale finora sviluppati possiedono un limite strutturale intrinseco: sono applicabili solo nella regione geografica in cui sono stati ideati. Differenze climatiche, economiche e culturali, non ne permettono infatti l’utilizzo in realtà differenti.
Attualmente è in fase di applicazione e di costante sviluppo a livello internazionale un nuovo sistema di certificazione energetico ambientale di seconda generazione, il Green Building Challenge (GBC). Si tratta di uno strumento operativo che consente di effettuare la valutazione dell’impatto ambientale di una costruzione (residenze, uffici e scuole di nuova costruzione o ristrutturati) durante tutto il ciclo di vita attraverso l’attribuzione di un punteggio di performance all’edificio che ne permette la classificazione in una scala di qualità. Il sistema GBC è il risultato degli studi condotti da parte di un network mondiale, composto attualmente da Istituti ed Enti di ricerca pubblici e privati appartenenti a 24 diverse nazioni. Nell’ambito del processo GBC, che ha avuto inizio nel 1996, si intende sviluppare e testare continuamente il sistema di certificazione finora elaborato affinché possa divenire in futuro lo standard internazionale di riferimento per la certificazione energetico ambientale degli edifici. Caratteristica del sistema di certificazione GBC rispetto a quelli di prima generazione come il britannico BREEAM, lo statunitense LEED o l’Energy Rating danese (di applicazione obbligatoria dal 1997), è di non avere limiti strutturali poiché non è legato alla regione geografica di origine. E’ infatti un metodo di valutazione che può essere adattato alle condizioni locali in cui viene applicato (clima, condizioni economiche e culturali, priorità ambientali, ecc…) pur mantenendo la medesima terminologia e struttura di base.

ITACA
Il sistema sviluppato nell’ambito del processo GBC è stato utilizzato dal gruppo di lavoro sulla bioedilizia di Itaca, associazione federale delle Regioni e Province Autonome, come base per sviluppare una proposta di sistema di valutazione dell’impatto ambientale delle costruzioni. Il metodo, denominato “Protocollo Itaca”, ha adottato la struttura, il sistema di pesatura e di attribuzione del punteggio del GBC, modificandoli per adattarli al contesto italiano. I criteri di valutazione sono stati organizzati in schede esemplificative contenti anche le indicazioni sui metodi di verifica e sulle strategie progettuali più adeguate per ottenere un punteggio elevato. Il sistema di valutazione vuol essere uno strumento a disposizione delle pubbliche amministrazioni per stimare oggettivamente la qualità ecologica di una costruzione, al fine di erogare incentivi economici a chi costruisce in bioedilizia.

La certificazione di prodotto
Tutti i metodi di valutazione a punteggio considerano tra i requisiti l’impiego di materiali eco-compatibili:

BREEAM
-Impiego di legno certificato secondo gli standard FSC (The Forest Stewardship Coulcil) o PEFC (Pan European Forest Certification);
– Impiego di legno riciclato
– Impiego di materiali che soddisfano i requisiti della Green Guide to Housing del BRE (energia inglobata, tosscità, ecc..).

LEED
– Riuso di edifici esistenti;
– Riuso di materiali e prodotti da costruzione;
– Impiego di prodotti con componenti provenienti da processi di riciclo;
– Impiego di materiali locali;
– Impiego di materiali rinnovabili;
– Impiego di legno certificato.

GBC
– Energia primaria inglobata;
– Riuso di edifici esistenti e di materiali disponibili sul sito
– Riuso di materiali e prodotti da costruzione;
– Impiego di prodotti con componenti provenienti da processi di riciclo;
– Impiego di legno certificato;
– Impiego di materiali esenti da emissioni nocive di VOC.

In pratica viene essenzialmente valutato l’uso di materiali di recupero, riciclati, di provenienza locale e l’uso di legno certificato. Appare evidente la necessità di adottare ulteriori criteri per considerare più compiutamente l’impatto di materiali e componenti durante tutto il loro ciclo di vita. Ovviamente non è pensabile, poiché richiede troppe risorse in termini di tempo e costi, ogni volta che si valuta l’impatto ambientale di una costruzione effettuare un’analisi LCA dei materiali impiegati. Si può però far ricorso ai marchi ambientali di prodotto (ISO 14020), in particolare alle dichiarazioni ambientali di prodotto. Si tratta infatti di etichette ambientali (ISO 14025) che forniscono dati quantitativi sul profilo ambientale di un prodotto verificato secondo le procedure di LCA così come codificate dal corpo di norme ISO 14040. Per valutare l’impatto ambientale dei materiali e delle tecnologie costruttive, il sistema a punteggio potrebbe dunque verificare l’impiego di materiali certificati e utilizzare i dati delle etichette ambientali per stimare la performance ecologica delle soluzioni progettuali adottate.

PROTOCOLLO ITACA
Itaca: Federazione delle Regioni e Province Autonome Italiane
Pubblica amministrazione: necessità di definire requisiti oggettivi per l’edilizia ecologica – Gruppo di lavoro sulla Bioedilizia
Adottato il GBC come sistema di riferimento per sviluppare un sistema di valutazione ella qualità energetico ambientale degli edifici.

MATERIALI DA COSTRUZIONE
EcoHomes
– Impiego di legno certificato secondo gli standard FSC(The Forest Stewardship Council) o PEFC (Pan European Forest Certification), cioè proveniente da foreste gestite in maniera sostenibile;
– Impiego di legno riciclato;
– Impiego di materiali che soddisfano i requisiti della Green Guide to Housing del BRE (energia inglobata, tosscità, ecc..).

Leed
– Riuso di edifici esistenti;
– Riuso di materiali e prodotti da costruzione;
– Impiego di prodotti con componenti provenienti da processi di riciclo;
– Impiego di materiali locali;
– Impiego di materiali rinnovabili;
– Impiego di legno certificato.

Gbc
– Energia primaria inglobata;
– Riuso di edifici esistenti e di materiali disponibili sul sito;
– Riuso di materiali e prodotti da costruzione;
– Impiego di prodotti con componenti provenienti da processi di riciclo;
– Impiego di legno certificato;
– Impiego di materiali esenti da emissioni nocive di VOC.

MARCHI AMBIENTALI DI PRODOTTO
3 DIFFERENTI TIPOLOGIE (ISO 14020 – requisiti di etichette e dichiarazioni ambientali):
– Tipo 1: impongono un limite di prestazione;
– Tipo 2: auto dichiarazione del fabbricante;
– Tipo 3: quantificazione convalidata degli impatti associati al ciclo di vita del prodotto.

TIPO 1: ECOLABEL EUROPEO
– Etichette (ISO 14024) basate sul rispetto di limiti di performance ambientale (es. emissioni, energia, ecc..);
– Ecolabel europeo: limiti stabiliti dalla Comunità Europea;
– Certificazione da parte di un organismo indipendente;
– Certificabili solo i prodotti per cui sono stati definiti i criteri (es. materiali per il rivestimento – hard floor covering – appartenenti alle famiglie dei prodotti ceramici, delle pietre ornamentali, dei laterizi).
L’etichetta ambientale è rilasciata solo a prodotti che superano certi requisiti minimi – marchio di eccellenza.

TIPO 2: AUTO DICHIARAZIONE
– Etichette ambientali (ISO 14021) sotto forma di auto dichiarazioni ambientali.
– Non è prevista la certificazione di un organismo indipendente, né una soglia minima di accettabilità.
– Il fabbricante si limita a dichiarare gli aspetti ambientali del proprio prodotto che ritiene utile mettere in evidenza.

TIPO 3 – DICHIARAZIONI AMBIENTALI DI PRODOTTO
– Etichette ambientali (ISO 14025), forniscono dati quantitativi sul profilo ambientale di un prodotto verificato secondo le procedure di LCA così come codificate dal corpo di norme ISO 14040.
– È necessaria la verifica di un organismo indipendente.
– Per tali etichette non è richiesto il superamento di una soglia minima di accettabilità, ma il rispetto di un formato nella comunicazione dei dati che faciliti il confronto tra prodotti diversi.
Garantiscono che le informazioni contenute nella dichiarazione siano veritiere – marchio di tipo dichiarativo.

EPD – ENVIRONMENTAL PRODUCT DECLARATION
Implementato nel 1998 dallo Swedish Environmental Management Council. Il sistema si basa:
-sulle specifiche di prodotto (Product Specific Requirements) che determinano i parametri funzionali e tecnici dei gruppo di prodotti e il campo di applicazione dello studio LCA. Rendono confrontabili le EPD e gli studi LCA;
-sui risultati dello studio LCA basato sulle PSR e sulle norme ISO 14040;
-nella dichiarazione ambientale costituita da un documento idoneo a comunicare efficacemente i risultati dello studio LCA.

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