Appalti: niente premi per le ISO 9000

La certificazione di qualità delle imprese non può costituire titolo di preferenza per l’aggiudicazione di lavori pubblici affidati con appalto concorso. Per questo motivo le stazioni appaltanti non devono tenerne conto nella scelta dell’offerta economicamente più vantaggiosa come invece previsto dalla legge quadro sui lavori pubblici.
Il chiarimento è contenuto nella circolare n. 2079 del ministero delle Infrastrutture. Motivo? Le Iso 9000 e i cosiddetti “elementi significativi e correlati del sistema di qualità” operano già in fase di selezione dei candidati alla partecipazione alla gara e quindi, in base alle norme europee, non è possibile tenerne conto anche in fase di aggiudicazione dell’opera. Lo stabilisce la direttiva 93/37/Cee che “impone la netta separazione tra la fase di qualificazione e quella di valutazione dell’offerta”. Il contrasto tra la legge quadro italiana e la direttiva 93/37/Cee è stato segnalato dalla Commissione Ue al Governo e il ministero delle Infrastrutture si è impegnato a risolverlo entro il 2003.

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Pubblicato su Edilizia e Territorio n. 15/2003 (21-26 aprile 2003)

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