Norma per l’impatto sul paesaggio

È attualmente in fase di inchiesta pubblica (sino al 5 maggio 2003) il progetto di norma U53000960 contenente le linee guida per lo studio dell’impatto sul paesaggio nella redazione degli studi di impatto ambientale.

Il progetto si configura quale guida di tematica orizzontale relativamente a finalità e requisiti generali per lo studio dell’impatto sul paesaggio di opere ed attività e per la redazione dei capitoli degli studi di impatto ambientale (SIA) relativi all’impatto sul paesaggio, indipendentemente dalle specifiche tipologie di opere ed attività.
La caratterizzazione e l’analisi della componente paesaggio, con riferimento sia agli aspetti storico testimoniali, culturali e naturalistici, sia agli aspetti legati alla percezione visiva, ha per obiettivo la definizione delle modifiche introdotte dalle azioni di progetto in rapporto alla qualità dell’ambiente.
Tali riferimenti lasciano intendere la complessità di considerazione integrata degli aspetti nell’ambito del concetto di paesaggio, nonché la difficoltà della valutazione di tale componente, soprattutto in ragione della complessa separazione degli elementi oggettivi da quelli soggettivi sottesi allo stesso processo valutativo: dalle diverse assunzioni del concetto di paesaggio alla definizione e valutazione degli effetti ipotizzabili.
La selezione di metodologie e di indicatori finalizzati al processo complessivo (studio, analisi, valutazione ed eventuale mitigazione) non può prescindere dalla definizione del concetto stesso di paesaggio, concetto del quale esistono, del resto, una pluralità di definizioni.
Poiché del significato di paesaggio si sono date e si danno ancora differenti interpretazioni, dovute anche, ma non solo, ai diversi approcci culturali e disciplinari (geografico, urbanistico, filosofico, architettonico, naturalistico, ecc.), nella redazione del progetto di norma si è ritenuto opportuno richiamare e compendiare i diversi approcci al fine di meglio collocare il percorso analitico e previsionale dello studio sul paesaggio. Ciascuna disciplina e/o gruppo di discipline può, in ragione delle tipologie di opere e dei relativi progetti e dei contesti ambientali interessati, fornire il proprio contributo analitico, interpretativo e valutativo.

In prima istanza si propone di articolare questo insieme di concetti e definizioni con riferimento a due macro-argomenti che emergono nettamente anche dal quadro legislativo: quello più direttamente legato al paesaggio come valore estetico, percettivo e di scenario, con implicite le considerazioni storico-culturali, l’altro più orientato sul paesaggio come prodotto di un insieme di ecosistemi risultato della congiunta azione di processi naturali e di processi indotti dall’azione antropica. I due approcci, sebbene il secondo comprenda, tutto sommato, il primo, dovrebbero sempre mantenere, ai diversi livelli di interpretazione paesaggistica prima, e valutazione di impatto poi, un rapporto strettamente dialettico.

È utile mantenere la distinzione tra paesaggio naturale e paesaggio antropico. Naturale è un paesaggio in cui non vi sono rilevanti modificazioni apportate dall’uomo, mentre antropico è un paesaggio più o meno interamente frutto delle trasformazioni prodotte dall’uomo. Ma bisognerebbe considerare che sullo sfondo rimangono gli approcci visivo-percettivi che mettono in gioco paradigmi cognitivi di tipo culturale e sociale.
Trattare dunque la componente paesaggistica significa trattare anche un fenomeno culturale di notevole complessità, che rende dunque particolarmente problematica la valutazione delle sue componenti e l’individuazione di “indicatori” che ne attestino, di caso in caso, il “livello qualitativo” discretizzando tra soggettività ed oggettività di giudizio.

Per ulteriori informazioni:

UNI, Alberto Galeotto
Comparto Costruzioni
tel. 02 70024.403, fax 02 70106106
e-mail: [email protected]

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