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Si è conclusa nella soddisfazione generale di espositori e organizzatori la terza edizione di “Legno & Edilizia” – mostra professionale sull’impiego del legno nell’edilizia (Verona, 20-23 febbario 2003) – che ha dimostrato nelle cifre di essere una realtà in crescita con la vocazione a diventare nei prossimi anni un appuntamento imprescindibile per gli operatori del settore sia in Italia sia all’estero, merito anche della straordinaria posizione strategica del polo fieristico al centro di una importante area interregionale per il mercato e il commercio del legno. E’ cresciuta la presenza degli espositori esteri, ma un buon incremento lo è si notato anche per gli stand italiani. Molte infatti le aziende presenti a Verona per la prima volta che hanno scelto “Legno & Edilizia” per promuoversi, per allacciare nuovi rapporti e consolidare gli esistenti. 13.000 visitatori e un incremento di quasi il 40% sulla seconda edizione, “Legno & Edilizia” 2003 si è estesa su un’area di 15.000 m² dando ospitalità a 203 espositori giunti dall’Italia e da 13 paesi: 76 gli espositori stranieri, prevalentemente del Nord Europa e 127 gli italiani. Rappresentato non solo il settore delle strutture in legno, per i sistemi di costruzione, le macchine da carpenteria, coperture e isolanti, vernici e utensili, hanno partecipato operatori provenienti da 25 Paesi, soprattutto quelli a grande tradizione forestale e di imprese che lavorano il legno: Austria, Germania, Svizzera, Slovenia. Un motivo che ha sicuramente concorso al successo della fiera è stata quindi la presenza di aziende rappresentative dell’intero ciclo di produzione e lavorazione del legno in edilizia: dalla materia prima al software per la progettazione. E’ questo “mix” uno dei plus messo in rilievo anche da Peter Dolezal, Project Manager ProHolz Austria per promo_legno al quale abbiamo chiesto di esprimere un giudizio sulla fiera. Come valuta questa edizione di “Legno & Edilizia”? “Conosco questa fiera molto bene: ho infatti già partecipato due volte, anche come espositore, e la trovo sempre più interessante. L’impressione quindi è molto buona, le ditte sono rappresentative del settore delle costruzioni in legno. Qui si trovano le ditte giuste per eseguire lavori in legno; un buon mix: non solo legno ma anche macchine, isolanti e così via. Penso che se “Legno & Edilizia” continuerà in questo senso, sarà per il nord un secondo appuntamento importante.” Spetta a Ado Rebuli presidente della PMT, società organizzatrice dell’evento su incarico di Veronafiere, riassumere infine le ragioni del successo delle terza edizione di “Legno & Edilizia”. “Tre i motivi del successo – spiega – da un lato lo spostamento della data in un periodo di minor impegno per gli operatori del comparto, dall’altro l’aumento della sensibilità che il mercato italiano sta mostrando verso l’impiego del legno nell’edilizia. E infine la completezza espositiva che non ha lasciato lacune nell’offerta di prodotti, sistemi, accessori e impianti. Tutto ciò si è tradotto anche in un giudizio più che positivo espresso dalla stampa specializzata italiana e da quella europea”. Vediamo ora se l’ottimismo registrato in fiera, trova riscontro anche nelle cifre. I dati per l’anno 2001 indicano un aumento di domanda di coperture in legno per costruzioni civili e di lamellare nella realizzazione di impianti sportivi, chiese, centri ricreativi e così via. Il consumo di legno per l’edilizia in Italia è passato dallo 0,08 allo 0,13%, con previsione entro il 2004 di raggiungere la media europea che è pari allo 0,20%. A fronte di una domanda crescente sale pure il fatturato del comparto, che nel 2001 è stato del 3,1% superiore al precedente. Restano tuttavia ancora forti le importazioni: 419 milioni di euro nel 2001 contro un export di 305 milioni. (Fonte: Legno&Edilizia) Nel corso delle quattro giornate della fiera veronese abbiamo raccolto i commenti e i pareri di alcune delle aziende espositrici. In particolare ci siamo soffermati ad approfondire il tema della “casa in legno”, nei cui confronti i produttoni registrano ancora forti “resistenze culturali” e verso la quale auspicano un cambio di mentalità soprattutto da parte dei progettisti. Le interviste: Stefano Mattarei – Legnami Mattarei Dall’affluenza di visitatori, si può dire che c’è un grande interesse per la casa in legno… “L’interesse c’è, lo abbiamo riscontrato anche a “Vivi la casa” dove sono passati circa 42.000 visitatori. Il problema fondamentale resta comunque cambiare un po’ quella mentalità che io chiamo “Sindrome da Ezechiele il Lupo”, la famosa storia dei tre porcellini nella casa di paglia, di legno e di mattoni. La casa in legno è una delle soluzioni abitative più sicure, basta pensare alla diffusione del legno in Paesi molto vicini a noi come Austria e Germania o ai Paesi della fascia americana. Lì tutte le case vengono costruite in legno, per cui il materiale non è nuovo, in Italia però è stato “dimenticato” a livello di costruzione.” L’interesse viene più dal progettista o dall’utente finale? “I progettisti giovani, quelli indirizzati verso la bioarchitettura e il costruire sostenibile, dimostrano un interesse più vivo ed entusiasta riconoscendo le potenzialità del mostro progetto; chi invece si trova già a lavorare nel settore da diversi anni, rimane scettico di fronte alle nuove tecnologie essendo ormai abituati ad utilizzare materiali, per così dire, canonici. Lo stesso si può dire per le imprese edili chi si dimostrano restie ad “abbandonare la strada vecchia per quella nuova” .La cosa più importante rimane comunque riuscire a convincere la potenziale clientela della qualità del nostro prodotto; non esiste metodo migliore che far parlare i fatti. Solo osservando questa casa ci si può realmente rendere conto in cosa consiste il progetto nella sua completezza, per questo ricostruiremo questa stessa abitazione in un’area espositiva a disposizione di chiunque voglia visitarla e viverla.” Quali soluzioni abitative proponete? “Noi non facciamo modelli. Ognuno è libero di costruirsi la casa come preferisce, seguendo il progetto di un architetto di fiducia o direttamente dell’architetto Mario Veronese, il quale collabora con la nostra azienda e si occupa in particolare di case ecologiche e di case passive, come questa scelta per la fiera.” Mi racconta fase per fase come viene costruita questa casa? “Questa casa ha bisogno di fondamenta come una casa in muratura, ovviamente saranno fondamenta rapportate al peso della struttura da edificare. Saranno quindi sottostrutture leggere. La casa poi in 2 giorni viene “chiusa”, cioè, viene posata la copertura. La stessa parete dello spessore di 13 cm è utilizzata sia per la struttura esterna sia per la tramezzatura interna, quindi si può dire che sono tutte pareti portanti. La casa è costruita interamente a secco, riducendo moltissimo i tempi di cantiere. A questo punto si procede alle finiture, agli impianti e così via. Come azienda siamo in grado di fornire servizi per tutte le fasi dell’esecuzione, dalle fondamenta ai particolari. Altrimenti siamo disposti ad affiancare i professionisti di fiducia del cliente con nostri tecnici, perché, ovviamente, lavorare una struttura in legno non è come lavorare una struttura in mattoni.” Nell’immagine, la casa a due piani in esposizione all’ingresso della fiera che riassume nei criteri costruttivi alcuni dei temi della mostra: struttura in legno, coperture e rivestimenti a bassi consumi energetici. La realizzazione di Legnami Mattarei utilizza in esclusiva per il mercato italiano il sistema AS coperto da brevetto europeo. Le pareti autoportanti, in legno massiccio, formate dal pannello AS che ha caratteristiche di leggerezza, resistenza e antisismicità, hanno un K termico ideale per costruzioni a basso consumo energetico. Mauro Baldessarini di Accaesse Per quale motivo le case in legno non sono ancora molto diffuse in Italia? “A mio avviso è un problema di mentalità, perché per quanto riguarda la qualità direi che nella casa in legno è quasi migliore: dal punto di vista della coibenza, della salubrità degli ambienti, dei materiali, la cultura stessa costruttiva di chi fa case prefabbricate è molto più avanzata di quella del capomastro tradizionale. Infatti penso che una delle problematiche che ha fatto avanzare la prefabbricazione in Italia sia proprio quella della manodopera. Sta scarseggiando sempre di più la manodopera da cantieristica tradizionale. La nascita e crescita di manodopera sempre più specializzata è iniziata con il legno lamellare e uno degli aspetti che ha fatto crescere l’utilizzo del legno lamellare è l’aver tolto un problema all’impresa. E’ chiaro che a quel punto il problema si è trasferito su chi doveva fare la copertura, ma qui, come dicevo, si parla già di una manodopera più specializzata con una professionalità molto avanzata. Quindi il problema della fornitura di manodopera nel campo della prefabbricazione non è come nel resto dell’edilizia.” Oliviero Bianchi – settore tecnico commerciale Habitat Legno Wood Albertani Dal vostro osservatorio di azienda affermata nel settore, chi risulta più sensibile alla casa in legno? “Abbiamo riscontrato che di solito è il privato a richiedere la casa in legno, difficilmente la proposta viene direttamente dal progettista. Bisogna infatti tenere conto che la formazione dell’architetto o del progettista in genere è centrata su altri materiali, nelle scuole e università non è ancora molto diffusa la cultura del legno. Al momento è più facile sensibilizzare rispetto al prodotto finito l’utente finale. Non dobbiamo sottovalutare però la crescente attenzione da parte di giovani architetti al costruire sostenibile, che inevitabilmente porta a riscoprire materiali come il legno.” Chi acquista una casa in legno? E come valuta la richiesta in termini numerici? “Per il momento chi si rivolge a noi è già “legato al legno” o ha avuto già una esperienza abitativa in una casa in legno. Certo, in termini meramente numerici si parla ancora di cifre basse, ma la prospettiva è incoraggiante: i numeri sono in crescita. Per esempio, nel nostro caso, registriamo dal 1999 un costante incremento delle richieste. Crescita che è testimoniata anche da un fatto di mercato: nell’arco temporale di 10 anni le aziende che operano nel settore della fornitura di case è quasi raddoppiato. E inoltre bisogna considerare che, dal punto di vista della richiesta, la casa in legno non è più considerata solo come la seconda casa, quella accessoria, ma è sempre di più la casa per la vita ovvero la prima casa.” E dal punto di vista della diffusione sul territorio? “E’ ancora disomogenea, in Italia ci sono regioni dove si lavora molto come Trentino, Val D’Aosta, Lombardia, Toscana e regioni dove si fa poco o niente come la Liguria e in generale il sud.” Giudizio conclusivo sulla vostra partecipazione alla fiera… “Nel complesso possiamo ritenerci soddisfatti sia dell’affluenza che dell’interesse dimostrato verso i nostri prodotti. Riteniamo azzeccata la scelta di anticipare a febbraio lo svolgimento della manifestazione fieristica anche se in coincidenza con altre fiere del settore. L’organizzazione di convegni ed incontri a contorno dell’evento hanno senza dubbio contribuito ad aumentarne il livello qualitativo.” Nelle immagini, esempi di case e chalet prefabbricati in legno lamellare e massiccio di ogni forma e dimensione, realizzati da ALBE CASE, divisione della Wood Albertani, su progetto e con un occhio di riguardo ai problemi di ambiente, ecologia, bioarchitettura. Massimo Bonato – Bonato snc importatore Artichouse per l’Italia E’ la prima volta che partecipa a “Legno & Edilizia”? “Non è il primo anno che esponiamo in fiera a Verona, sono qui per presentare il nostro assortimento di blockhaus. Io sono rappresentante per l’Italia di una azienda, la Artichouse, che si trova a circa 50 km dopo il circolo polare artico (Finlandia- Lapponia). Noi costruiamo anche case di piccole dimensione ma soprattutto costruiamo grandi opere, compresi villaggi turistici, complessi alberghieri e residenziali.” Con la casa in legno quali problemi riscontra a livello di Pubblica Amministrazione? “In Italia abbiamo appena incominciato nella diffusione della cultura della “casa in legno”, per ora riscontro molta chiusura da parte dei comuni, in particolare per il rilascio dei permessi. Poi, c’è anche chi crede che siccome si tratta di una casa in legno non ci sia necessità di concessioni edilizie. Ma non è così: è una casa normale che ha bisogno per essere costruita di tutti i permessi di una casa in muratura. Ma alla fine si tratta di un problema di mentalità, in certe province per esempio non ci sono difficoltà.” Nell’immagine esempio di edilizia residenziale in legno Artichouse. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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